Titano potrebbe avere molte caratteristiche in comune con Marte, più di quanto si pensasse in precedenza. Una ricerca pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters afferma che i “diavoli di polvere” potrebbero turbinare sulla grande luna di Saturno sferzandone la superficie. Questo è quanto ipotizza il team guidato da Brian Jackson, autore principale della ricerca e scienziato planetario della Boise State University in Idaho.
Come spiega il dottor Brian Jackson, l’atmosfera marziana è molto polverosa e la polvere gioca un ruolo importante nel clima.
I diavoli di polvere sono probabilmente, se non il meccanismo dominante, uno dei meccanismi più importanti e possono cambiare in maniera anche radicale il clima del pianeta. Inoltre, su Marte sono presenti venti che cambiano quotidianamente e che sono controllati dai processi di congelamento e di scongelamento stagionali delle grosse quantità di anidride carbonica presenti nelle calotte dei poli.
L’atmosfera di Titano, diversamente da quella di Marte, molto più tenue di quella terrestre, è densa una volta e mezza quella della della Terra e non sembra ospitare venti molto potenti, ha spiegato Jackson.
La densa atmosfera è quindi difficile da agitare e, aggiunge Jackson: “Di solito non si avranno grandi venti sulla superficie di Titano per quanto ne sappiamo“. Pertanto, “a meno che non si verifichi una forte tempesta, probabilmente non c’è molto vento, e quindi i diavoli della polvere potrebbero essere uno dei principali meccanismi di trasporto della polvere su Titano – se esistono“, ha detto Jackson.
Jackson e i suoi colleghi, applicando modelli meteorologici ai dati che la navicella spaziale Cassini della NASA (che trasportava anche il lander “Huygens” dell’ESA) ha raccolto su Titano nel 2005, durante il suo tour del sistema di Saturno dal 2004 al 2017.
Gli scienziati, basandosi su ricerche precedenti, sapevano della presenza di polvere, forse composta da materiale organico. Questo materiale viene soffiato sulla superficie di Titano. Grazie ai modelli applicati nel nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che le condizioni esistenti sulla superficie della luna di Saturno potrebbero favorire la formazione dei “devil dust”. Lo studio di queste dinamiche potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere l’erosione e come i venti distribuiscono materiali diversi su Titano e nella sua atmosfera.
I ricercatori hanno osservato che “quando inseriamo i numeri per la quantità di polvere che i “devil dust” dovrebbero sollevare in base alla velocità del vento che osserviamo, questi sembrano essere in grado di sollevare più polvere di quanto ci aspetteremmo“. Quindi è possibile che “ci possa essere qualche altro meccanismo che contribuisce a sollevare la polvere, o magari che le equazioni sono semplicemente sbagliate“.
Lo studio per ora non conferma l’esistenza dei “devil dust” su Titano; mostra che le condizioni esistenti sulla superficie di questa particolare luna potrebbe sostenerli. Le future missioni potrebbero dare una risposta a questo quesito; in particolare la missione Dragonfly della NASA potrebbero confermare o smentire se questi vortici di polvere turbinano effettivamente su Titano.
La missione Dragonfly dovrebbe essere lanciata nel 2026 e sbarcare su Titano nel 2034. La missione ha dunque la possibilità di incontrare i devil dust, ma, assicurano gli scienziati, “è improbabile che rappresentino un pericolo per la missione“.