Tempo fa, alcuni ricercatori teorizzarono l’esistenza di “mini-lune“, ovvero piccoli asteroidi trascinati nell’orbita terrestre dalla forza di gravità del nostro pianeta, e l’ipotesi parve confermata quando, nel 2006, ne fu scoperto uno con il Catalina Sky Survey della NASA.
Questi asteroidi si muoverebberoo molto velocemente mentre ruotano attorno al pianeta prima di cadere verso la superficie come una meteora o essere espulsi nello spazio.
In realtà, dopo il piccolo asteroide scoperto nel 2006 non ne sono stati rilevati altri, forse anche a causa della loro velocità e delle piccole dimensioni, portando i ricercatori a chiedersi se, effettivamente, ne esistano davvero altri.
Presto, però, verrà utilizzato il nuovo telescopio orbitale, il Large Synoptic Survey Telescope (LSST), per provare ad individuare queste piccole lune ed a tracciarne le orbite. Scoprire piccoli asteroidi in orbita intorno alla Terra potrebbe aiutarci a costruire un’idea più precisa circa la loro natura e costituzione.
Uno studio teorico pubblicato su Frontiers in Astronomy and Space Sciences a maggio, ipotizza che questi piccoli asteroidi siano grandi al massimo pochi metri e che provengano dalla fascia di asteroidi tra Marte e Giove. L’attrazione gravitazionale del Sole e dei pianeti del sistema solare interno probabilmente ne hanno modificato lentamente l’orbita portandoli ad uscire dalla cintura di asteroidi e ad inoltrarsi nel sistema solare interno dove sarebbero stati catturati dalla gravità della Terra.
Definirli mini lune è probabilmente sbagliato, infatti questi vagabondi dello spazio dovrebbero finire per incontrare invariabilmente uno di questi due destini: percorrere una o più orbite intorno alla Terra e poi precipitarvi sopra, oppure, se la loro velocità è sufficiente, sfuggire alla Terra e perdersi nello spazio.
Secondo gli astronomi, questi piccoli asteroidi trascorrerebbero, in media, un periodo di circa nove mesi nell’orbita terrestre, che non è un periodo lunghissimo ma, se individuati per tempo, sarebbe un periodo sufficiente per studiarli e, forse, anche per catturarli, a scopo di studio o per estrazione di minerali.
“Al momento non comprendiamo appieno di cosa siano fatti gli asteroidi“, ha detto il coautore dello studio Mikael Granvik della Luleå University of Technology, in Svezia, in un comunicato stampa. “Finora abbiamo potuto effettuare studi solo sui meteoriti caduti sulla Terra ma l’atmosfera distrugge molti dei loro materiali mentre la attraversano a grande velocità diventando roventi.”
Presto, con l’aiuto dell’LSST, potremmo saperne di più. Il telescopio ad alta potenza, pronto per il lancio nel 2022, sarà equipaggiato con un’ampia telecamera da campo, in grado di sorvegliare l’intero cielo una volta alla settimana, e uno specchio da 8 metri in grado di raccogliere anche la debole luce riflessa da questi piccoli asteroidi, permettendo ai ricercatori di localizzarli più facilmente e seguirne le orbite.
“Una volta che avremo individuato un buon numero di mini-lune, queste saranno obiettivi perfetti per missioni satellitari. Siamo in grado si inviare satelliti di studio per missioni brevi e quindi più economiche, utilizzandole anche come banchi di prova per le missioni spaziali più estese, fornendo nuove opportunità per l’industria mineraria degli asteroidi che deve sperimentare le tecnologie ideate per l’estrazione di minerali dagli asteroidi“, ha spiegato l’autore principale dell’articolo Robert Jedicke, dell’Università delle Hawaii, Honolulu.
L’idea sarebbe di portare alcuni di questi asteroidi sulla Terra a scopo di studio, catturandoli all’interno di veicoli spaziali appositamente progettati, per poterli osservare integri. Poter studiare campioni di asteroidi nel loro stato naturale aiuterebbe a far luce sulla loro composizione, sulle condizioni in cui si sono formati ed evoluti fino allo stato attuale.