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Exoplanet Travel Bureau: una vacanza sugli esopianeti

La NASA ha pubblicato nella sezione del suo sito internet dedicata agli esopianeti un simulatore virtuale che permette di visualizzare ipotetici paesaggi di alcuni esopianeti, corredati di alcune interessanti informazioni

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Hai mai sognato di calpestare un lontano pianeta? Bene, ora puoi. La NASA ha pubblicato nella sezione del suo sito internet dedicata agli esopianeti un simulatore virtuale che permette di visualizzare ipotetici paesaggi di alcuni esopianeti, corredati di alcune interessanti informazioni.

L’exoplanet Travel Bureau, così si chiama l’applicazione, ti permette di visitare sistemi stellari lontanissimo per esplorare alcuni dei loro mondi.

Puoi goderti il cielo rosso sangue di Trappist-1e, un pianeta di cui sappiamo, al momento, che possiede un importante nucleo ferroso.

pagina iniziale dell'exoplanet bureau(NASA / Exoplanet Travel Bureau)

Nel sistema Trappist, una nana rossa situata a 40 anni luce dalla Terra, abbiamo individuato sette pianeti tutti posizionati all’interno o ai limiti della fascia di vivibilità in cui potrebbe essere presente acqua liquida e sono in corso studi per poter capire se almeno uno di questi pianeti possieda un’atmosfera attraverso cui individuare segni di vita.

L’exoplanet Travel Bureau permette anche di sorvolare il pianeta Kepler-16b,  un pianeta distante 200 anni luce da noi che fa parte di un sistema stellare binario. Si può avere un effetto visuale simile al pianeta “Tatooine” di Star Wars, se si dimentica che è un pianeta enorme, con una massa e un raggio quasi identici a quelli di Giove.

kepler 16b strumento NASAKepler-16b (NASA / Exoplanet Travel Bureau)

Ma sono molti i pianeti esplorabili grazie all’exoplanet Travel Bureau: ad esempio Kepler-186f con lo slogan della NASA “Dove l’erba è sempre più rossa“, che, come spiega la NASA spiega sul suo sito web, è stato “il primo esopianeta di dimensioni simili a quelle della terra individuato e confermato, che orbita nella zona abitabile di una stella, cioè entro quell’intervallo di distanza da una stella dove l’acqua liquida potrebbe accumularsi sulla superficie del pianeta.

Keplar-186f orbita attorno a una stella più fresca e più rossa del nostro Sole a oltre 500 anni luce di distanza, e nonostante gli studi fatti sui dati trasmessi dal telescopio orbitante Kepler, non siamo ancora nemmeno sicuri che abbia un’atmosfera.

kepler 186f strumento NASAKepler-186f (NASA / Exoplanet Travel Bureau)

Come è giusto, per ogni pianeta in cui ti porta, la NASA specifica che si tratta sempre di ricostruzioni di fantasia basate sui pochissimi dati di cui disponiamo e che, quasi sicuramente, la realtà sarà molto diversa.

Non abbiamo esplorato questi sistemi, non abbiamo immagini di nessuno di questi pianeti, e la quantità di dati che abbiamo perfino sui più vicini,  sono ancora estremamente limitati.

“La maggior parte degli esopianeti scoperti fino ad oggi sono stati individuati grazie a due metodi chiave: l’osservazione delle stelle per vedere se oscillano in conseguenza delle perturbazioni gravitazionali provocate dai pianeti che vi orbitano intorno oppure tramite l’osservazione dei cali di luce della stella causati dal passaggio dei pianeti davanti ad essa.

Insomma, nulla di simile e di così dettagliato alle informazioni e le immagini incredibili che abbiamo ricevuto dalle sonde mandate in esplorazione intorno ai pianeti del sistema solare, in particolare Giove, Saturno, Marte e Plutone.

Siamo ancora molto lontani nel vedere che aspetto hanno realmente gli esopianeti scoperti e chissà quanto tempo passerà prima che potremo visitarli di persona. Per ora godiamoci i panorami virtuali messi a disposizione dalla NASA che, a quanto sembra, funzionano anche con i dispositivi per la realtà virtuale.

L’Exoplanet Travel Bureau è visitabile qui .

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