Le Isole Aleutine sono una catena di isole vulcaniche situate sulla costa meridionale dell’Alaska e ospitano 44 vulcani. La catena di isole ha una formazione terrestre unica e arcuata attraverso il Pacifico settentrionale verso la costa russa.
Ora, un nuovo studio suggerisce che sotto queste isole potrebbe esserci un supervulcano e che queste isole vulcaniche potrebbero essere solo un’enorme caldera, una grande formazione geografica a forma di ciotola lasciata dietro l’eruzione di un vulcano.
Per dare un’idea di quanto sia grande il supervulcano, John Power, geofisico presso l’Osservatorio vulcanico dell’Alaska dell’US Geological Survey, ha affermato che se il colosso sottostante fosse esploso negli ultimi mille anni, avrebbe potuto distruggere le civiltà di tutto il mondo.
Trovare il supervulcano sottostante
Secondo i risultati presentati all’incontro annuale dell’American Geophysical Union tenutosi il 7 dicembre, le isole Aleutine potrebbero essere ciò che resta dopo l’eruzione del supervulcano sottostante. Inoltre, il supervulcano potrebbe collegare sei vulcani precedentemente ritenuti indipendenti nelle isole Aleutine.
I vulcani tra cui Herbert, Carlisle, Cleveland, Tana, Uliaga e Kagamil potrebbero essere una formazione di una bocca lungo il bordo di un vulcano molto più grande, con Cleveland che è uno dei vulcani più attivi del gruppo. Oltre ai dati geografici, gli scienziati hanno utilizzato minuscoli sismometri per registrare più microterremoti intorno a queste isole che si estendono più a est e a nord, suggerendo una massiccia attività vulcanica.
Anche se i nuovi risultati non sono ancora stati confermati, lo studio presenta forti prove. I risultati suggeriscono che le vette degli attuali vulcani delle Aleutine formino una figura ad anello. Attraverso la mappatura della topografia del fondo marino, il team ha trovato creste a forma di arco e una cavità profonda 426 piedi (130 metri) al centro della formazione dell’anello sotto la superficie.
Per quanto riguarda lo studio rivelativo, Power ha affermato che “queste caldere molto grandi hanno impatti molto grandi a livello globale” e ha aggiunto: “questa potenziale identificazione ci aiuta a capire cosa potremmo aspettarci, poiché Cleveland è così attivo che potrebbe comportare rischi”.
E se la possibile scoperta di un misterioso e gigantesco supervulcano sotto il Pacifico settentrionale potrebbe essere spaventoso, i risultati non devono “sempre” necessariamente indicare una catastrofe futura. Il team di studio è ancora nelle prime fasi della ricerca e, con più indizi, potrebbe ottenere maggiori informazioni sui rischi attuali e potenziali futuri in questa regione, e potrebbe un giorno prevenirli.