E’ il 1543, quando a Norimberga, vuole la leggenda, un morente Niccolò Copernico riceve la prima copia del suo “De Revolutionibus Orbium Caelestium” che smantellava la teoria geocentrica dell’universo.
Improvvisamente il nostro pianeta non è che uno dei tanti pianeti che popolano i miliardi di stelle della nostra galassia.
La Via Lattea, l’unica galassia allora conosciuta, era per Kant, come scriveva nel 1755, un “mondo di mondi” e la Terra uno dei tanti, comuni pianeti.
Ma è davvero cosi? Non c’è niente di speciale nella posizione della Terra all’interno della nostra galassia?
Il nostro universo è composto da miliardi di galassie, ognuna delle quali popolata da miliardi di stelle, la loro distribuzione è abbastanza uniforme, anche se non si tratta di oggetti fissi ed immutabili nel tempo.
Per lo più si allontanano le une dalle altre, alcune si fondono dando vita a veri e propri cataclismi, altre muoiono producendo eventi spettacolari chiamati supernova.
La Via Lattea, dalla caratteristica forma a spirale, è formata da un disco con un diametro di circa 100.000 anni luce ed uno spessore, variabile dai 16.000 anni luce nella sua parte centrale ai circa 1700 anni luce delle zone “periferiche”.
Il sistema solare si trova a circa 28.000 anni luce dal turbolento centro galattico e ruota intorno all’asse centrale della galassia impiegando ben 225 milioni di anni per completare un solo giro.
Fortunatamente siamo abbastanza lontani dal centro della galassia fittamente popolato di stelle, con frequenti esplosioni di supernove e forti emissioni di raggi gamma ed X incompatibili con la vita.
Le zone più esterne della galassia appaiono invece piuttosto povere della materia con la quale è fatto il nostro sistema solare.
All’interno del nostro sistema solare invece c’è una presenza significativa degli elementi chimici necessari per lo sviluppo della vita biologica: carbone, ossigeno, azoto, idrogeno e poi fosforo, sodio, zolfo, potassio, cloro e calcio.
Questi elementi sono stati prodotti dalla fusione nucleare di stelle con massa superiore al Sole per effetto della compressione gravitazionale. Il nostro Sole invece, ancora giovane, produce esclusivamente elio.
La nostra stella ogni secondo brucia 600 milioni di tonnellate di idrogeno convertendole in 569 milioni di tonnellate di elio!
Per ottenere la “miscela” di elementi indispensabili allo sviluppo della vita ci sono volute diverse generazioni di stelle, ovvero diversi miliardi di anni.
Già da queste prime elementari considerazioni emerge che la nostra posizione all’interno della galassia è tutt’altro che comune, potremmo definirla anzi privilegiata ed estremamente rara.
Ma come vedremo in successivi articoli non è l’unica caratteristica che rende il Sistema Solare ed il suo pianeta “goldilocks” per eccellenza, la Terra, veramente speciale.