I ricercatori hanno calcolato che ogni anno sono circa 50 milioni le persone che vengono colpite da una forma di demenza, un numero altissimo. Purtroppo al momento, nonostante le numerose ricerche in questo campo, non esiste una cura in grado di poter arrestare il processo degenerativo che porta a queste malattie.
Le persone affette da demenza possono ricorrere a delle terapie, che riescono solo ad alleviare alcuni sintomi e a rallentare temporaneamente la progressione della malattia, garantendo, almeno, un supporto sia alle persone colpite che ai loro familiari.
La ricerca, nonostante non sia ancora chiaro il perché della comparsa di alcune forme degenerative come ad esempio l’Alzheimer, è riuscita comunque a mettere in luce alcuni fattori di rischio, che determinano la comparsa di questo tipo di malattie.
Fattori di rischio per la demenza: fondamentale prevenire
Tra i fattori individuati dai ricercatori per prevenire la demenza, la prevenzione è certamente il più affrontabile, mentre su quello genetico al momento non è purtroppo possibile intervenire. Secondo recenti studi, circa il 40% dei casi di demenza possono essere correlati a fattori di rischio sui quali esiste la possibilità di avere un buon margine d’azione.
Un rapporto pubblicato nel 2017 dalla “Lancet Commission on dementia prevention, intervention and care” metteva in luce nove possibili fattori, a cui con i successivi studi se ne sono aggiunti altri tre, che hanno così ampliato e integrato le possibili cause della comparsa della demenza.
Lo studio ha messo in evidenza anche che tra i fattori su cui intervenire ricade lo stile di vita del soggetto colpito, condizione che sembrerebbe predisporre alla demenza.
Ma quali sono gli stili di vita da evitare? E cosa si può fare per correggerli?
In una prima stesura della lista originale delle malattie o disfunzioni che possono provocare la demenza ci sono:
- L’ipertensione e i problemi cardiovascolari;
- La perdita precoce dell’udito;
- L’obesità;
- La depressione;
- Il diabete.
Mentre, fra i fattori culturali e relazionali predisponenti sono presenti la mancanza di contatti sociali e la ridotta istruzione.
Per finire, due fattori che incidono molto sulle malattie degenerative, ma sopratutto che ricadono nelle pessime abitudini, sono il fumo e l’insufficiente attività fisica, a cui di recente si è aggiunto, grazie alla revisione effettuata sulla lista, il consumo eccessivo di alcolici.
Nel recente studio che ha revisionato la lista delle possibili cause sono rientrati anche altri due fattori, tra cui troviamo i traumi cranici e l’inquinamento atmosferico.
Non è mai troppo tardi per iniziare ad avere buone abitudini per la nostra salute
Se fino ad oggi si sono avute cattive abitudini a livello di salute, non è mai troppo tardi per cambiare. Quindi se abbiamo trascurato la nostra salute sarebbe bene cambiare rotta, una decisione che può segnare una grande differenza. Infatti, esistono degli stili di vita, a cui dobbiamo prestare attenzione, che possono predisporre alla demenza.
Demenza: in che modo si può intervenire?
Il primo passo da compiere se si è fumatori è quello di smettere, e nel caso si faccia abuso di alcolici di avere un approccio totalmente diverso, limitandone l’uso a occasioni sporadiche.
Avere queste abitudini, lo si sa, a lungo andare può creare problemi di salute, a causa delle sostanze dannose che vengono assorbite dall’organismo. Nel caso non si riesca da soli a smettere, ci si può sempre rivolgere ad un aiuto professionale che ci accompagnerà durante tutte le fasi.
I ricercatori ritengono che anche intraprendere un’attività fisica e una corretta alimentazione possa mantenerci in salute, ma anche ricercare stimoli e mantenere i contatti sociali incide in maniera importante.
Un fattore a quanto pare fondamentale è quello di mantenere una buona pressione sanguigna, che nel caso si sia affetti da ipertensione dovrà essere tenuta sotto controllo con le terapie prescritte dal medico, mentre per mantenerla in uno stato ottimale lo si potrà fare con una giusta prevenzione e delle buone abitudini alimentari.
Per quanto riguarda l’udito, che a volte in alcune professioni può essere compromesso, sarebbe opportuno utilizzare gli appositi dispositivi così da proteggersi da eccessivi rumori. Per chi purtroppo sta perdendo l’udito precocemente sarebbe opportuno munirsi di un apparecchio acustico.
Uno dei fattori maggiormente predisponenti alla demenza è sicuramente l’isolamento sociale.
Il ruolo delle istituzioni e della società
I fattori che tutt’oggi influiscono su ogni individuo sono indubbiamente le politiche sociali, culturali e sanitarie. Innanzitutto, secondo i ricercatori, si dovrebbe intervenire sulla povertà e sulle diseguaglianze. Soprattutto, sarebbe importante permettere a tutti di accedere alle informazioni e fornire la possibilità di accedere ad uno stile di vita migliore, condizione che comprende l’istruzione, una corretta nutrizione, un’assistenza sanitaria e la possibilità di socializzazione.
I ricercatori ritengono che sia fondamentale garantire ottimi livelli di scolarizzazione e istruzione per tutti, ma soprattutto che non deve essere tralasciata la riduzione dell’inquinamento e la promozione della salubrità dell’ambiente, tutte condizioni che possono soltanto favorire la salute e bloccare l’insorgenza delle malattie degenerative.