Nonostante i continui richiami alla cautela, necessaria per non rischiare un ritorno più feroce dell’infezione da Covid19, sembra che ormai il peggio sia passato, ma secondo l’OMS non è così.
“La pandemia di Covid-19 durerà a lungo. Servono dunque sforzi a lungo termine e una riposta sostenuta a livello locale e globale contro il virus“, ha sottolineato il Comitato di emergenza sul Covid-19, convocato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il primo agosto invece, il Comitato ha manifestato “Apprezzamento per gli sforzi di risposta alla pandemia dell’Oms e dei suoi partner”, e ha messo in evidenza “La lunga durata prevista di questa pandemia, rilevando l’importanza di una risposta sostenuta a livello di comunità nazionale, regionale e globale”.
“La pandemia è una crisi sanitaria che si verifica una volta al secolo, i cui effetti si faranno sentire per i decenni a venire”, ha puntualizzato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante l’incontro con il Comitato di emergenza su Covid-19, convocato sempre il primo agosto: ” La Covid19 costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale“, ha dichiarato.
“Molti paesi che credevano di aver superato il peggio ora sono alle prese con nuovi focolai. Alcuni, che erano stati meno colpiti nelle prime settimane, stanno vedendo un numero crescente di casi e morti. E alcuni Paesi che hanno avuto grandi focolai li hanno controllati“, è intervenuto ancora Tedros.
Il Comitato, dopo aver studiato le ultime informazioni utili per capire l’andamento della pandemia, ha concordato all’unanimità che la covid19 “costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale“.
Nella giornata di ieri, sono state elencate una serie di ulteriori raccomandazioni che riguardano sia l’OMS che gli stati membri. La richiesta è stata quella di attuare risposte efficaci alla necessità del momento, con particolare interesse alle diagnosi, all’accesso alle terapie e non ultimo alla possibilità di ricevere un eventuale vaccino, per il quale, tutte le nazioni coinvolte nella pandemia stanno impegnando tempo e risorse.
L’impegno degli stati membri è quello di garantire la ricerca medica e di impegnarsi per un’equa allocazione dei farmaci disponibili per la cura del virus. Non sono mancate le raccomandazioni sui controlli degli spostamenti, aggiornando le precauzioni necessarie di volta in volta, in base alle necessità contingenti.