Il 26 dicembre del 2004 uno tsunami catastrofico colpì le coste dei paesi del sud e del sud-est asiatico. Sri Lanka fu una delle nazioni più colpite dal muro d’acqua, che devastò le coste meridionali e orientali dell’isola. L’impatto dello tsunami colpì le coste in modo irregolare ed alcuni luoghi subirono più danni rispetto ad altri. Gli scienziati che verificarono i danni creati al paesaggio dopo il passaggio dell’onda anomala, scoprirono che alcune aree erano rimaste relativamente incolumi. Questi luoghi non erano protetti da sofisticati sistemi di allarme o barriere, bensì da antiche foreste di mangrovie.
Lo Sri Lanka protegge le sue mangrovie
Le mangrovie sono alberi che, a differenza di quasi tutte le altre piante, prosperano nell’acqua salata. Lo Sri Lanka possiede ben 22 specie di mangrovie fiorenti lungo le sue coste, i delta e le lagune.
Lo Sri Lanka, nel 2015, ha annunciato che avrebbe protetto tutte le sue mangrovie, divenendo il primo paese a fare questo tipo di dichiarazione. L’avvenimento dello tsunami non è stato l’unico fattore decisionale. Le foreste di mangrovie aiutano a mantenere i mari salubri e creano l’habitat ideale per pesci, gamberi, granchi e altri animali marini, che si riproducono tra gli alberi. Le mangrovie hanno un ruolo molto importante nella lotta contro il cambiamento climatico, grazie alla loro capacità di immagazzinare il carbonio, assorbendone quantità molto più elevate rispetto ad una foresta situata sulla terra ferma delle stesse dimensioni.
Purtroppo, l’importanza delle mangrovie non è sempre stata riconosciuta e occupando zone costiere di prim’ordine, due terzi delle mangrovie del mondo sono andate perdute. Nello Sri Lanka, un terzo delle mangrovie è stato sradicato dal 1990 per far spazio alle città in espansione, allo sviluppo costiero e agli allevamenti di gamberi. Anuradha Wickramasinghe presidente di Sudeesa, un’organizzazione non profit che sovrintende la conservazione delle mangrovie e i progetti di reimpianto, afferma che “La gente ha guardato solo i profitti a breve termine, cosi facendo hanno distrutto l’ambiente”.
Le zone dove sono state estirpate le mangrovie, secondo Wickramasinghe, hanno subito un drastico calo della pesca, precipitando dai 20 chilogrammi ai 4 chilogrammi giornalieri. La pesca è la principale fonte di proteine di origine animali per lo Sri Lanka. Wickramasinghe afferma che i pescatori e le loro famiglie hanno dovuto affrontare la fame a causa del calo della pesca.
Il governo dello Sri Lanka, insieme al Sudeesa e al gruppo ambientalista statunitense Seacology, ha preso provvedimenti, attuando un programma di conservazione e reimpianto di mangrovie per coprire un territorio di 35.000 ettari.
Le donne aprono la strada
Jeewanthi Perera, una 34enne che vive a Kalpitiya, un piccolo villaggio di pescatori sulla riva della laguna di Puttalam, sulla costa occidentale dello Sri Lanka, è uno dei 38.000 volontari del Sudeesa.
Perera dichiara che le mangrovie sono riuscite a salvare lei e la sua famiglia da una situazione disperata. Jeewanthi Perera ha perso il suo primo marito nel 2004, si è risposata nel 2014, ma la relazione non ha funzionato, e si è ritrovata a vivere da madre single, senza reddito e con quattro figli da crescere.
Wickramasinghe afferma che “Tutti i gruppi di volontari del Sudeesa sono guidati da donne, perché hanno la capacità di influenzare gli uomini e sono più abili nell’organizzare le finanze”.
Perera afferma che ripiantare le mangrovie è stato di grande aiuto per lei, ha lavorato sulla spiaggia di Kalpitiya, dove ha piantato una fila di fragili alberelli di mangrovia all’interno del fango nero.
La Sudeesa per il lavoro svolto offre microcrediti alle donne per aiutarle a creare piccole imprese. Perera chiese in prestito allo Sri Lanka 15.000 rupie ($ 83) per acquistare il materiale per fabbricare reti da pesca.
Il figlio maggiore di Perera, che ha 16 anni, oggi è in grado di guadagnare fino a 500 rupie ($ 2,80) al giorno pescando pesce, gamberi e granchi, inoltre riesce ad assicurarsi il cibo per tutta la sua famiglia. Perera dichiara che “Per noi le mangrovie sono state di grande aiuto e ci hanno assicurato la proliferazione dei gamberi. Questo progetto sta dando potere alle donne presenti nella comunità. Sono orgogliosa di ciò che ho realizzato”.
Fonte: CNN