Come iniziarono le teorie sulla cospirazione lunare e perché persistono ancora oggi

Tutto cominciò con un libro scritto da un tal Bill Kaysing, un redattore di manualistica tecnica per una delle aziende che fornivano parti di razzi alla NASA

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Bill Kaysing era un ex ufficiale della marina statunitense che lavorava come scrittore tecnico per uno dei produttori di missili per le missioni lunari della NASA (In pratica scriveva manuali tecnici). Affermò di essere a conoscenza interna di una cospirazione governativa per falsificare gli sbarchi sulla luna, e moltela maggior parte delle teorie cospirative sugli sbarchi sulla Luna delle missioni Apollo che persistono fino adancora oggi possono essere fatte risalire ad un suo libro pubblicato del 1976, We Never Went to the Moon: America’s Thirty Billion Dollar Swindle.

L’ipotesi alla base della teoria della cospirazione è che la NASA non è riuscita a far atterrare in sicurezza un uomo sulla luna alla fine degli anni ’60, come aveva promesso il presidente John F. Kennedy, quindi ha inviato astronauti solo in orbita terrestre. I teorici della cospirazione sostengono poi che la NASA ha messo in scena gli sbarchi sulla luna in uno studio cinematografico e che ci sono segni rivelatori di ciò nei filmati e nelle foto che permettono di smascherare il trucco. Sostengono che la NASA ha coperto l’elaborata mistificazione da allora.

Gli scettici degli sbarchi sulla Luna indicano presunti indizi come le foto che sembrano mostrare gli astronauti davanti ai mirini incisi sul vetro della fotocamera o una lettera misteriosa C visibile su una roccia lunare. Queste e molte altre apparenti anomalie sono state ridimensionate, ma le teorie complottiste sullo sbarco sulla Luna persistono nell’immaginazione popolare.

Negli Stati Uniti, i sondaggi indicano che tra il 5-10% degli americani non si fida della versione ufficiale degli eventi. Nel Regno Unito, un sondaggio di YouGov nel 2012 ha rilevato che il 12% degli inglesi credeva nella teoria della cospirazione. Un recente sondaggio ha rilevato che il 20% degli italiani ritiene che gli sbarchi sulla Luna siano stati una burla, mentre un sondaggio del 2018 in Russia ha riportato la cifra al 57%, senza sorprese vista la popolarità locale delle teorie complottiste anti-occidentali.

 

Pronti a non crederci

La teoria della cospirazione di Kaysing si è affermata in America verso la metà degli anni ’70, in gran parte per via di una più ampia crisi di fiducia nel paese in quel momento. Nel 1971, i cittadini aveva potuto leggere documenti trapelati dal Pentagono che dimostravano che l’amministrazione Johnson aveva mentito sistematicamente sulla guerra del Vietnam. A questo si aggiunse lo scandalo Watergate che coinvolse il presidente Nixon, tutte cose che contribuirono a creare un clima favorevole al complottismo.

A questi fatti si aggiunsero una serie di rapporti del Congresso che descrivevano una disaffezione verso la IA sia in patria che all’estero, e nel 1976, il Comitato ristretto di indagine sull’assassinio del presidente Kennedy concluse – contrariamente alla Commissione Warren di più di dieci anni prima – che c’era un’alta probabilità che ci fosse stata una cospirazione uccidere Kennedy. Queste rivelazioni contribuirono a creare un terreno fertile per le teorie della cospirazione, spostando l’attenzione da nemici esterni come il comunismo verso lo stato americano, sospettato di stare cospirando contro i suoi stessi cittadini.

Da allora, le teorie del complotto sullo sbarco lunare si sono dimostrate particolarmente persistenti da allora. Per comprendere la loro popolarità dobbiamo considerare il loro contesto culturale, così come le disposizioni psicologiche dei credenti.

Come con l’assassinio di Kennedy, prese forma un nuovo tipo di teorizzazione della cospirazione. Queste teorie reinterpretano le prove pubblicamente disponibili, trovando incongruenze nella documentazione ufficiale, piuttosto che scoprire informazioni nascoste. Le prove visive sono cruciali: nonostante tutto il lo scetticismo, il punto di partenza è che vedere è credere. Nel regno delle prove fotografiche, l’ipotesi è che tutti possano essere detective. Nelle comunità dei teorici della cospirazione emerse alla fine degli anni ’60, la formazione autodidatta divenne centrale.

Realtà costruita

Le teorie sulla cospirazione lunare hanno portato all’attenzione dei media mainstream l’idea che gli eventi significativi non sono ciò che sembrano: si è trattato di messe in scena, parte di una campagna ufficiale di disinformazione. L’idea che tragici eventi siano interpretati da “attori della crisi” impiegati dal governo è diventata la spiegazione predefinita per molti eventi di oggi, dall’11 settembre alle sparatorie di massa. Questo tipo di teoria della cospirazione è particolarmente dannosa per le persone normali – ad esempio, i genitori dei bambini uccisi nella sparatoria della scuola elementare Sandy Hook sono stati a lungo perseguitati da troll di Internet che li accusavano di essere dei tirapiedi governativi profumatamente pagati.

Tuttavia, la storia secondo la quale gli sbarchi lunari sono stati messi in scena risuona anche con la nozione più plausibile che la stessa corsa allo spazio sia stata più una messa in scena per la guerra fredda che un trionfo dello spirito e dell’ingegno umano.

Il film di Hollywood del 1978 Capricorn One fece molto per diffondere le teorie sulla cospirazione sull’atterraggio della luna. Basato sul libro di Kaysing, la trama immaginava che uno sbarco su Marte fosse stato simulato in uno studio cinematografico, attingendo alle ipotesi complottiste secondo le quali gli sbarchi sulla Luna erano stati diretti da Stanley Kubrick. Questo suggestivo mito si basa in parte sull’idea che gli effetti speciali cinematografici erano diventati molto più sofisticati con il film di Kubrick del 1968 “2001, Odissea nello spazio”, sebbene quegli effetti fossero ancora lontani dalle capacità che le teorie del complotto presumono.

Anche se sono inverosimili in termini fattuali, le teorie sulla cospirazione lunare prendono spunto dalla possibilità, ritenuta plausibile, che nella nostra epoca saturata dai media tradizionali e dai social media in rete, la realtà sia costruita, se non addirittura falsata.

Seguiranno altri articoli sull’argomento.