Cina Vs Usa: rivali alla conquista di Marte

La Cina ha lanciato una missione su Marte - una sonda composta da orbiter, lander e rover.  In questo modo, ha sfidato l'egemonia degli Stati Uniti sullo spazio. Si prevede che questa nuova battaglia a colpi di razzo batterà molti record e sarà ancora più aspramente contestata delle precedenti.

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A pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, sono stati effettuati due lanci per raggiungere Marte e le protagoniste – rivali, di questa nuova avventura sono la Cina e gli Stati Uniti.
La verità è che – Marte a parte – ciò che fa più clamore è il cicaleccio che riguarda i rapporti tra le due grandi potenze, peggiorati negli ultimi tempi.
In via ufficiale, la colpa è da attribuirsi alla diffusione del Covid-19 che ha notevolmente accresciuto la tensione Cina-USA; ufficiosamente il “peccato originale” è la rivalità indissolubile che si lega all’eterna preminenza fra le nazioni.
Dunque, quale occasione più “ghiotta” della corsa allo spazio? Marte, ora è in una posizione vantaggiosa oltre che una serie di circostanze favorevoli che rendono le partenze un punto cardine per dimostrare qualità e capacità.
E mentre l’America osserva da lontano il lancio Tianwen-1 della Cina, profondamente orgogliosa quest’ultima, c’è chi ricorda la “Guerra Fredda” – e paragona – Cina e Stati Uniti a Stati Uniti e Unione Sovietica di quegli anni.

Cina Vs Usa: superpotenze alla conquista di Marte

“Mars – 2020” la missione NASA effettuata con Perseverance, è la numero 34 diretta sul pianeta rosso. In realtà, il sogno “marziano” negli ultimi giorni ha visto il lancio anche da parte degli Emirati Arabi.
Malgrado le belle promesse di unione e fratellanza, le nazioni mostrano anche un lato oscuro: la conquista che è direttamente collegata all’autorità sopra ogni cosa.
In conclusione potremmo dire che associare termini come “guerra fredda” a nazioni, è da ricercarsi esattamente tra le velate (e nemmeno tanto) ostilità tra le grandi potenze.
Il motivo? L’Universo, è un atavico concetto di assoluta potenza – inteso come potere – perciò rappresenta il dominio su tutto.
Ecco perché sia per la Cina, come per gli Emirati – e chi si vorrà unire alla corsa – tutto questo rappresenta un mondo adrenaliticamente affascinante; mostrando il rovescio di una medaglia che, almeno fino ad oggi vedeva protagonisti solo gli Stati Uniti.
Basta far presente che, allo stato attuale, in orbita ci sono circa 70 satelliti Cinesi.  Ciò rappresenta, già di per sé una preoccupante concorrenza.

Tianwen-1: Il lancio della Cina e la missione nella corsa allo spazio con gli Stati Uniti

La Cina ha lanciato una sonda su Marte giovedì 23 luglio; un viaggio che coincide con una missione simile a quella che in data 31 luglio è stata lanciata dagli Stati Uniti; cosa che subito mette in chiaro come le potenze portano la loro rivalità nello spazio profondo.
La Cina e gli Stati Uniti stanno ora portando la loro competizione nella nuova frontiera, in quella che gli analisti prevedono essere la principale sfida di questo secolo.
I due paesi stanno approfittando di un periodo in cui la Terra e Marte sono positivamente allineati per un breve viaggio. La missione cinese si chiama Tianwen-1 (“Ricerca della verità celeste“) – un cenno ad una poesia classica che ha dei versi sul cosmo. Ingegneri e altri dipendenti hanno applaudito il lancio, effettuato dall’isola meridionale di Hainan, a bordo di un Long March 5. Questi, rappresenta il più grande razzo spaziale cinese.
Il comandante del sito Zhang Xueyu ha dichiarato il successo della missione, sulle telecamere a circuito chiuso delle emittenti statali. Il Tianwen-1 di cinque tonnellate dovrebbe arrivare nel febbraio 2021; dopo un viaggio di sette mesi e 55 milioni di chilometri. La missione comprende un orbiter, un lander e un rover che studierà il suolo del pianeta.
Come primo tentativo per la Cina, non mi aspetto che faccia qualcosa di significativo al di là di quello che gli Stati Uniti hanno già fatto“; ha detto Jonathan McDowell, astronomo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.

Gara allo spazio: una coda affollata

È un campo affollato. Infatti, anche gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato una sonda che orbiterà intorno a Marte una volta raggiunto il Pianeta Rosso. “Speranza”, il nome dato alla missione, ha reso chiaro che anche questa nazione, che già possiede diversi satelliti, ora è concentrata maggiormente sulo spazio.
Ma la gara da seguire è tra gli Stati Uniti e la Cina; non a caso, quest’ultima ha lavorato furiosamente per cercare di eguagliare il predominio di Washington nello spazio. La NASA, l’agenzia spaziale americana, ha già inviato quattro rover su Marte dalla fine degli anni Novanta.
Il rover Perseverance, partito in data 31 luglio, è un veicolo delle dimensioni di un SUV che cercherà i segni di un’antica vita microbica; e raccoglierà campioni di roccia e di terreno con l’obiettivo di riportarli sulla Terra con un’altra missione che si svolgerà nel 2031.
Tianwen-1 è “ampiamente paragonabile al Viking per portata e ambizione“, ha detto McDowell, riferendosi alle missioni di atterraggio su Marte della NASA nel 1975-1976.

La Cina: un rapido recupero sugli Stati Uniti

Dopo aver visto gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica in testa durante la guerra fredda, la Cina ha versato miliardi di dollari nel suo programma spaziale a guida militare. “L’adesione della Cina (alla corsa su Marte) cambierà la situazione dominata dagli Stati Uniti per mezzo secolo“. Ha dichiarato Chen Lan, un analista indipendente di GoTaikonauts.com, specializzato nel programma spaziale cinese.
La Cina ha fatto passi da gigante nell’ultimo decennio, inviando anche un essere umano nello spazio nel 2003. La potenza asiatica, ha gettato le basi per assemblare una stazione spaziale entro il 2022 e conquistare una posizione permanente nell’orbita terrestre. La Cina ha già inviato due rover sulla Luna. Con il secondo, è diventata il primo Paese ad effettuare con successo un atterraggio morbido sul suo lato opposto.
Le missioni sulla Luna hanno dato alla Cina l’esperienza di operare con veicoli spaziali oltre l’orbita terrestre ma Marte è un’altra storia. Una distanza maggiore significa “un tempo di viaggio più lungo, quindi bisogna fare le cose più lentamente, dato che il tempo di andata e ritorno del segnale radio è grande“; ha detto McDowell.
Significa anche che “è necessaria una stazione terrestre più sensibile sulla Terra perché i segnali saranno molto più deboli“, aggiunge, rilevando che oltretutto c’è un maggior rischio di guasto. “La Cina ha aggiornato le sue stazioni di monitoraggio nella lontana regione occidentale dello Xinjiang e nella provincia nordorientale di Heilongjiang per soddisfare i requisiti della missione su Marte”. Ha riferito la scorsa settimana l’agenzia di stampa statale Xinhua.
Circa la metà delle decine di missioni inviate da Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e India su Marte dal 1960 si sono concluse con un fallimento.

Tianwen-1 non è il primo tentativo della Cina di andare su Marte

Una precedente missione con la Russia nel 2011, si è conclusa prematuramente con il fallimento del lancio. Ora Pechino sta provando da sola.
“Se (Tianwen) atterrerà in sicurezza sulla superficie marziana e rimanderà indietro la prima immagine, la missione sarà… un grande successo“. Conclude Chen.
Ad ogni modo, scienziati, specialisti e studiosi di ogni settore in tal senso, sono il nucleo della svolta che ruota a 360° nelle missioni. Menti eccelse che hanno un effetto dopante sul futuro aerospaziale delle Nazioni. Che probabilmente è volta alla conquista stessa del cosmo.