Un recente studio italiano, condotto dai ricercatori dell’Irccs, Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, di Pozzilli, ad Isernia, e apparso sulle colonne dell’American Journal of Clinical Nutrition, afferma che l’eccessivo consumo del cosiddetto “Junk food“, ovvero del “cibo spazzatura“, è strettamente correlato ad un aumento di mortalità per cause cardiovascolari.
I prodotti industriali, super raffinati, hanno infatti effetti molto negativi per la salute.
Una ricerca su oltre 22 mila italiani che mangiano cibo spazzatura
La ricerca è stata condotta sulla dieta di oltre 22 mila adulti italiani, dai 35 anni in su, arruolati nello studio Moli-Sani. Sono state raccolte informazioni relative alle abitudini alimentari di queste persone, per ben otto anni. Epidemiologi e nutrizionisti hanno posto in relazione il consumo di alimenti ultraprocessati con il rischio di morte per varie cause.
Nello specifico è stato analizzato il rischio di morte per problemi di natura vascolare. I risultati hanno confermato l’impatto negativo che questa tipologia di prodotti può avere sulla salute, con incrementi del rischio di morire rispettivamente del 26 e del 58 per cento rilevati tra coloro che seguivano una dieta rappresentata per un sesto da questi prodotti rispetto agli adulti che invece ne facevano un consumo sporadico.
Classificazione degli alimenti
Secondo la classificazione Nova, esistono quattro categorie di alimenti.
La prima categoria comprende gli alimenti non trasformati: e ci si riferisce a frutta, frutta secca, semi, verdura, cereali e farine derivate, legumi, tuberi, carne, pesce, frutti di mare, uova, spezie, té, caffè, yogurt e succhi senza zuccheri aggiunti.
La seconda categoria comprende gli ingredienti culinari: sale, zucchero, miele, oli vegetali, burro, aceto, erbe aromatiche, spezie e grassi.
La terza categoria comprende gli alimenti trasformati: ne fanno parte le conserve di verdure e legumi, noci e semi salati o zuccherati, carni lavorate, pesce in scatola, frutta sciroppata, formaggi, pane e patate fritte.
La quarta categoria comprende gli alimenti ultratrasformati o ultraprocessati: Sono tutti quei prodotti che prevedono anche l’aggiunta di additivi con funzione stabilizzante e conservante. Di questa categoria fanno parte energy drinks, bibite zuccherate e gassate, succhi di frutta, dolciumi vari, piatti pre-confezionati, hamburger e hotdog, patatine fritte e chips, ma anche würstel e altri prodotti realizzati con carni separate meccanicamente e conservanti diversi dal sale.
Gli alimenti ultraprocessati
La diffusione di questi alimenti chiamati ultraprocessati o ultratrasformati e conosciuti come “junk food” ovvero “cibo spazzatura“, è cresciuta con la necessità di avere prodotti subito pronti da mangiare, da bere o riscaldare.
È proprio questa la categoria di alimenti da escludere dalla propria dieta per proteggere la salute. Poiché si tratta di cibi con profili nutrizionali squilibrati, i quali espongono i consumatori di ogni età ad apporti eccessivi di grassi e/o grassi saturi, zuccheri semplici e/o sodio, nonché sostanze chimiche usate come additivi alimentari.
Il consumo eccessivo di questi prodotti ha conseguenze gravi e rischi di mortalità prematura per ogni causa. Secondo gli autori dello studio l’impatto negativo sulla salute sarebbe determinato principalmente dall’eccessivo apporto di zuccheri semplici con l’aumento del rischio di morte per problemi cardio e cerebrovascolari.
Zuccheri e processi di lavorazione deleteri per la salute
L’epidemiologo Augusto di Castelnuovo ha affermato che l’eccesso di zuccheri incide per il 40 per cento sull’aumento del rischio di morte. Un ruolo importante sembra essere svolto però anche dai processi di lavorazione di questi alimenti, in grado di modificare la struttura e la composizione dei nutrienti.
Questi processi farebbero perdere, come accade per esempio nella frutta e nella verdura, i benefici determinati dalle molecole presenti al loro interno. Inoltre gli ultraprocessati provocano un aumento dell’infiammazione nell’organismo, cosa che sta alla base dell’insorgenza di diverse malattie.
Consigli per mangiare meglio
I più giovani sembrano essere i più esposti al rischio di consumare con maggiore frequenza gli alimenti ultratrasformati sia per praticità che per il prezzo vantaggioso. Bisogna porre l’accento sull’importanza di consumare alimenti freschi o comunque poco lavorati.
Ci vuole poco per migliorare la qualità della dieta. Basta spendere pochi minuti per cucinare piuttosto che scaldare un primo pronto nel microonde. Ci si può ad esempio preparare un panino e rinunciare al consumo di snack e merendine preconfezionate.
Altra cosa fondamentale è fare una spesa intelligente e leggere bene le etichette degli alimenti prima di metterli nel carrello della spesa. Infatti il “junk food” è povero di vitamine, antiossidanti, acidi grassi essenziali e di altri elementi nutrizionali importanti e al contrario, è ricco di colesterolo, glucidi raffinati, sale da cucina e grassi saturi.
Bisogna ricordarsi prima di acquistare e mangiare un cibo spazzatura che abbiamo a che fare con un cibo fortemente calorico che non fornisce gli elementi nutritivi essenziali per una dieta equilibrata.
Il cibo spazzatura inoltre è del tutto inappropriato per la crescita dei bambini e anche per gli adulti, come abbiamo visto, perchè può rappresentare la causa prima di diversi problemi e patologie: non a caso rappresenta il primo fattore indiziato per il dilagare dell’obesità nella società odierna.
Tra le altre cose tutte queste merendine, questi snack super dolci e questi piatti confezionati creano dipendenza e possono anche portare a stati di depressione, una ragione in più per mangiare più sano e riempire i nostri carrelli con prodotti freschi e alla fine anche più buoni.