Scegliendo la cedolare secca all'inizio del contratto ci sono più vantaggi, infatti non si deve versare l’imposta di bollo da 16€ né quella di registro
Chiunque percepisca redditi dalla locazione di immobili può optare per pagare la cedolare secca, un regime di tassazione alternativo. Optando per la cedolare secca, in pratica, il locatore sceglie di rinunciare all’aggiornamento del canone di locazione, comprensivo dell’aumento ISTAT.
L’opzione è attivabile al momento della registrazione del contratto oppure successivamente. In entrambi i casi, il locatore può scegliere di revocarla al termine di ogni anno.
Vantaggi della cedolare secca
Scegliendo la cedolare secca all’inizio del contratto ci sono più vantaggi, infatti non si deve versare l’imposta di bollo da 16€ né quella di registro. Se si decide di attivare la cedolare secca in una fase successiva, non si può ottenere il rimborso di questi versamenti già effettuati. C’è, inoltre la possibilità di usufruire di un’aliquota IRPEF del 21%, sul 100% del canone di locazione annuo stabilito dal contratto, ridotto al 10% se l’abitazione locata si trova nelle 11 aree metropolitane indicate dal Dl 551/1998 e nei restanti capoluoghi di provincia, nei comuni ad alta intensità abitativa indicati dal Cipe e nei comuni dove è stato dichiarato lo stato di emergenza dal 2009 in avanti.
Ai vantaggi bisogna aggiungere anche il fatto che l’aliquota della cedolare seccaè fissa e non fa cumulo con altri redditi. Per quanto riguarda, invece, l’aliquota IRPEF ordinaria, questa viene applicata al suo minimo, cioè al 23% sul 95% del reddito annuale complessivo e aumenta in base al reddito.
Ancora, la cedolare secca sostituisce le addizionali regionali e comunali, che non dovranno essere versate. Per quanto riguarda il pagamento, la cedolare secca si paga in un’unica rata, se inferiore ai 257,52€, entro il 30 novembre. Se superiore, è concesso dividere il pagamento in due rate, un acconto del 40% entro il 30 giugno, con il saldo del restate 60% entro il 30 novembre.
Inoltre, è possibile effettuare il pagamento della cedolare in forma rateale o in un’unica soluzione. Per il versamento dell’imposta i codici tributo da indicare nel modello di pagamento unificato F24 sono i seguenti:
1840
prima rata di acconto
1841
seconda rata di acconto o UNICA rata
1842
saldo
Bisogna precisare che per la compilazione del modello dell’F24, i codici tributo devono essere indicati nella “Sezione Erario”in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati” riportando anche l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento. Attenzione che per i codici tributo “1840” e “1842” nel campo“rateazione/regione/prov./mese rif.” è riportato il numero della rata nel formato “NNRR”in cui:
“NN” rappresenta il numero della rata in pagamento