La rappresaglia USA contro la Siria di Bashar Assad è iniziata.
Questa notte, poco dopo le tre, ora italiana, il presidente Trump ha annunciato di avere ordinato l’attacco contro bersagli a terra in terrotrio siriano, specificando che l’attacco continuerà fino alla completa distruzione dell’arsenale chimico siriano.
L’azione si starebbe svolgendo di concerto tra i dispositivi militari schierati nell’area di USA, Gran Bretagna e Francia.
L’agenzia Reuters comunica che forti esplosioni sono state sentite anche nella capitale Damasco.
La premier inglese Theresa May ha specificato che l’attacco non mira a rovesciare il regime di Assad ma ad impedire ulteriori impeghi futuri dell’arsenale chimico da parte della Siria.
Nel comunicato video il presidente americano si è appellato a Russia ed Iran, invitandole a non farsi associare ad un dittatore che non esita ad utilizzare armi chimiche ai danni della sua stessa popolazione.
Poco dopo le quattro del mattino il pentagono ha annunciato che il raid è terminato e che, al momento, non ne sono previsti altri.
A quanto sembra, Mosca non è stata preventivamente informata dell’attacco.
L’attacco si sarebbe svolto con missili Tomahawk contro alcuni centri che svolgerebbero ricerca e sviluppo di armi chimiche. Le basi dove sono presenti contingenti russi sarebbero state evitate. Secondo quanto riferito dal generale Mattis l’attacco avrebbe avuto un impatto più che doppio rispetto allo scorso anno.
Lo stato maggiore siriano, intanto, comunica che i danni subiti sono limitati.
Al momento non sono state rilasciate comunicati da parte della Russia.
Alle 4,50 l’ambasciatore russo negli USA Antonov ha rilasciato un comunicato secondo il quale “Si tratta di un attacco inaccettabile che porterà conseguenze i cui responsabili unici sono i paesi che hanno portato l’attacco“.
Dal pentagono il generale Mattis ha comunicato che sono stati colpiti obbiettivi ad Homs e Damasco.
Secondo la BBC la Gran Bretagna ha partecipato all’azione con quattro cacciabombardieri Tornado.
Ore 5.00: il ministero degli esteri russo ha appena condannato duramente l’attacco in un comunicato.
Secondo Damasco i missili ed i bombardamenti avrebbe colpito tre basi, due aeroporti, un deposito di stoccaggio ed un centro di comando provocando danni limitati.
Israele ha posto il suo apparato militare in stato di massima allerta. Nei giorni scorsi Gerusalemme aveva dispiegato tutti i suoi dispositivi antimissile.
Secondo le ultime notizie, sarebbero stati lanciati oltre 100 missili. La tv siriana ha comunicato che 13 missili sarebbero stati intercettati e neutralizzati.
Il Pentagono avrebbe preavvertito i russi, usando quello che il generale Dunford ha definito il “canale di comunicazione per evitare il conflitto aereo”. Né Mosca né Teheran, a quanto riferito dal Pentagono, avrebbero reagito attivando le batterie antimissili. Questo significa che Stati Uniti da una parte e Russia-Iran dall’altra sono stati molto attenti a evitare il confronto militare diretto. Ma certo da oggi la tensione politica salirà al massimo.
Nessuna fonte, per ora, comunica di vittime tra i civili.
Seguono aggiornamenti.