Bitcoin: una parola fino a non troppi anni fa sconosciuta alla maggior parte delle persone, ma che di recente è entrata nel linguaggio comune.
Ma in cosa consiste esattamente? Si tratta di una criptovaluta, ovvero una forma di pagamento digitale basata sulla crittografia. Questo tipo di valuta non è regolata da una banca centrale, esiste grazie alla rete e il suo valore dipende unicamente dalla domanda e dall’offerta.
In Italia se ne iniziò a parlare nel 2018, quando un servizio della trasmissione di Italia 1 Le Iene, andò a fare visita a un impianto gestito da un nostro connazionale in Bulgaria. Da quel servizio emerse come le criptovalute stessero iniziando a diventare sempre più importanti, destinate in un futuro non troppo lontano a divenire parte integrante della quotidianità.
Mining farm
Nello specifico, in quel servizio si parlava di una mining farm molto grande, con addirittura 500 macchine, che il nostro connazionale aveva deciso di creare in Bulgaria per diverse motivazioni, una su tutte il forte risparmio energetico rispetto all’Italia: infatti, una delle voci di spesa maggiori per quanto riguarda le mining farm (cioè luoghi dove si coniano criptovalute) è sicuramente quella relativa all’elettricità, che in quello Stato ha un costo decisamente inferiore rispetto all’Italia.
Inoltre all’epoca di quel servizio, e parliamo del 2018, l’hashrate dei Bitcoin era di sette volte inferiore rispetto a ora, senza contare la minore concorrenza rispetto a oggi. Insomma, un vero e proprio investimento lungimirante e destinato a produrre grande profitto.
Nel corso degli ultimi anni, i bitcoin hanno visto oscillazioni importanti del proprio valore. Oggi, c’è una maggiore concorrenza e quindi tante cose sono cambiate, col prezzo dei bitcoin e l’hashrate che hanno subito numerose oscillazioni, ma rappresentano comunque una realtà in continua crescita, nell’ultimo anno anche grazie alla pandemia.