La fascia di Kuiper, quell’immensa distesa di ghiaccio ai confini del nostro sistema solare, continua a svelare i suoi segreti, offrendoci preziose finestre sul passato. Tra le ultime scoperte, spicca un trio di galassie legato gravitazionalmente, un sistema che potrebbe fornire indizi cruciali sulla formazione di questi oggetti remoti e sulla storia primordiale del nostro sistema solare. Questo sistema, denominato Altjira 148780, rappresenta un’importante novità nel panorama degli studi sulla fascia di Kuiper.
Altjira 148780: una finestra sul passato del sistema solare
Utilizzando i dati del telescopio spaziale Hubble e dell’osservatorio WM Keck delle Hawaii, un team di ricercatori ha identificato Altjira 148780. Se confermato, questo sistema sarebbe solo il secondo del suo genere conosciuto in questa regione, suggerendo che tali formazioni potrebbero essere più comuni di quanto si pensasse. La scoperta è significativa perché supporta una teoria specifica sulla formazione degli oggetti della fascia di Kuiper (KBO). Secondo questa teoria, i KBO non si sarebbero formati a seguito di collisioni, ma attraverso il collasso gravitazionale di materiale presente nel disco protoplanetario che circondava il Sole neonato, circa 4,5 miliardi di anni fa.
La dinamica di tre corpi legati gravitazionalmente è un problema complesso che ha sfidato i matematici per secoli. La recente scoperta di un trio stabile nella fascia di Kuiper offre un’opportunità unica per studiare questo fenomeno in un contesto cosmico. La formazione dei KBO tramite collasso gravitazionale è un’ipotesi affascinante. È noto che le stelle si formano in questo modo, spesso in sistemi binari o tripli. La scoperta di Altjira 148780 suggerisce che processi simili potrebbero essere all’opera anche nella formazione di oggetti più piccoli, come i KBO.
La fascia di Kuiper è una regione ricca di informazioni sul passato del nostro sistema solare. I KBO sono resti ghiacciati dei primi stadi di formazione planetaria, e la loro composizione e distribuzione possono fornire indizi preziosi sulle condizioni che prevalevano nel sistema solare primordiale.
La scoperta di Altjira 148780 e la sua possibile formazione tramite collasso gravitazionale aggiungono un tassello importante al puzzle della formazione del sistema solare. Studi futuri, con telescopi più potenti e tecniche di osservazione avanzate, potranno confermare questa scoperta e fornire ulteriori informazioni sulla fascia di Kuiper e sui suoi abitanti.
Il sistema Altjira 148780 è composto da tre oggetti: un corpo principale più grande e due compagni più piccoli. Le loro dimensioni e orbite precise devono ancora essere determinate con certezza, ma le osservazioni preliminari suggeriscono che si tratti di oggetti di dimensioni paragonabili a quelle di piccoli asteroidi.
La stabilità di questo sistema triplo è un aspetto particolarmente interessante. La dinamica di tre corpi è notoriamente caotica, e la stabilità a lungo termine di un sistema richiede condizioni particolari. Ulteriori studi saranno necessari per determinare l’età e la stabilità del sistema, e per comprendere meglio i processi che hanno portato alla sua formazione.
La scoperta di Altjira 148780 ha importanti implicazioni per la nostra comprensione della formazione del sistema solare. La teoria del collasso gravitazionale dei KBO suggerisce che questi oggetti si siano formati direttamente dal disco protoplanetario, anziché attraverso collisioni successive. Questa teoria è supportata da diverse evidenze, tra cui la presenza di sistemi binari e multipli nella fascia di Kuiper. Tuttavia, la scoperta fornisce un ulteriore sostegno a questa teoria, suggerendo che i sistemi tripli potrebbero essere un prodotto naturale del collasso gravitazionale.
Un sistema triplo ai confini del sistema solare
Situato nelle remote regioni esterne del sistema solare, a una distanza di 3,7 miliardi di miglia, pari a 44 volte la distanza Terra-Sole, si trova il sistema Altjira. Le immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble rivelano due oggetti della fascia di Kuiper (KBO) distanti circa 7.600 chilometri. Tuttavia, un’analisi approfondita del loro moto co-orbitale suggerisce che l’oggetto interno sia in realtà un sistema binario così ravvicinato da risultare indistinguibile a tale distanza.
“Con oggetti così piccoli e lontani, la separazione tra i due membri interni del sistema è pari a una frazione di pixel sulla fotocamera di Hubble, quindi è necessario utilizzare metodi non basati sulle immagini per scoprire che si tratta di una tripla“, ha spiegato Maia Nelsen, autrice principale dello studio.
L’identificazione di Altjira 148780 come sistema triplo ha richiesto un’attenta analisi di dati osservativi raccolti nell’arco di 17 anni da Hubble e dall’osservatorio Keck. Gli scienziati hanno monitorato l’orbita dell’oggetto esterno, notando un cambiamento nel suo orientamento nel tempo. Questo cambiamento ha suggerito che l’oggetto interno fosse allungato o, più probabilmente, composto da due corpi distinti.
“Un sistema triplo era la soluzione migliore quando abbiamo inserito i dati di Hubble in diversi scenari di modellazione“, ha aggiunto Nelsen: “Altre possibilità sono che l’oggetto interno sia un binario di contatto, in cui due corpi separati diventano così vicini che si toccano, o qualcosa che in realtà è stranamente piatto, come un pancake“. Attualmente, sono noti circa 40 oggetti binari nella fascia di Kuiper. La scoperta di Altjira 148780, insieme a un altro sistema triplo precedentemente identificato, suggerisce che i sistemi a tre corpi potrebbero essere più comuni di quanto si pensasse.
Altjira è descritto come un “cugino” di Arrokoth, l’oggetto della fascia di Kuiper visitato dalla missione New Horizons della NASA nel 2019. Entrambi appartengono allo stesso gruppo di oggetti, ma Altjira è stimato essere 10 volte più grande di Arrokoth, con una larghezza di 200 chilometri.
Conclusioni
Sebbene non sia prevista una missione dedicata ad Altjira 148780, gli scienziati avranno l’opportunità di studiare il sistema in dettaglio nei prossimi dieci anni, durante la sua “stagione di eclissi”. In questo periodo, il corpo esterno passerà davanti al corpo centrale, offrendo nuove informazioni sulla sua composizione e struttura. Inoltre, il telescopio spaziale James Webb della NASA contribuirà allo studio di Altjira, verificando se i componenti del sistema hanno la stessa composizione attraverso le sue osservazioni del Ciclo 3.
Lo studio è stato pubblicato sul The Planetary Science Journal.