Allarme neve rosa sulle Alpi: potrebbe sciogliere i ghiacciai

Le Alpi italiane si sono colorate di rosa grazie ad un'alga mai riconosciuta prima in Italia. Nonostante il paesaggio suggestivo, si corre il pericolo di vedere i ghiacciai sciogliersi

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Nelle ultime ore c’è un fenomeno abbastanza preoccupante che interessa le Alpi: sono coperte da un manto di neve rosa. Il fenomeno è stato avvistato in alcune aree del ghiacciaio Presena, sul Passo del Gavia e sul ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera, oltre che in altre località alpine.

A quanto pare la responsabilità è da attribuire ad un’alga, la Ancylonema nordenskioeldii, mai riscontrata fino ad ora in Italia, ma nota da tempo nella comunità scientifica.

L’alga è stata studiata dai ricercatori dell’Università Milano-Bicocca, che hanno utilizzato le analisi molecolari per sincerarsi che si trattasse della stessa alga responsabile di un fenomeno simile verificatosi due anni fa al Polo nord. In seguito alla scoperta, lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.

Biagio Di Mauro, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e professore dell’Università milanese, ha dichiarato: “L’alga non è pericolosa: è un fenomeno naturale che avviene generalmente nei periodi di primavera ed estate nei climi temperati e ai poli”.

Nonostante sia stata dichiarata non pericolosa, l’alga Ancylonema nordenskioeldii rende il ghiaccio più scuro, abbassandone l’albedo, una particolarità delle superfici che quantifica la frazione di energia di radiazione elettromagnetica che viene riflessa e assorbita. Una superficie bianca, infatti, riflette tutte le lunghezze d’onda visibili, mentre una nera le assorbe tutte. Il bianco ha un valore di albedo pari a 1, il nero ha un albedo pari a 0. I valori intermedi sono infiniti, così come sono infinite le sfumature di colore. Quando il ghiacciaio non è più di colore bianco assorbe quindi più calore, che quindi ne favorisce la fusione.



Questo particolare potrebbe contribuire allo scioglimento dei ghiacciai. Di Mauro ha osservato: “Precipitazioni meno corpose durante l’inverno e temperature dell’atmosfera più elevate durante la primavera e l’estate dovrebbero aver favorito la formazione delle alghe ma abbiamo ancora poche informazioni su questo fenomeno”.

Fonte: Nature

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