Al via la clonazione del puledrino di 42.000 anni fa trovato lo scorso anno in Siberia
Il corpo di un puledrino di 42.000 anni fa ritrovato nel permafrost siberiano lo scorso anno ha permesso il recupero di cellule in perfette condizioni, dalle quali il puledro verrà clonato. La razza di cavallo cui appartiene il puledro è estinta da migliaia di anni
Ricordate il puledrino ritrovato sepolto nel permafrost siberiano lo scorso anno, nella depressione di Batagai in Yakutia.? Ne accennammo in questo articolo, in cui si parlava anche del ritrovamento di un cucciolo di lupo e di un caribù in condizioni simili in Canada.
Ebbene, gli scienziati sono riusciti ad estrarre da quel puledrino di 42.000 anni fa campioni di sangue ancora liquido, conservati per tutto questo tempo dal gelo del permafrost siberiano e stanno ora procedendo al tentativo di clonare il puledro..
Il permafrost siberiano ha preservato il “sangue più antico del mondo” alimentando le speranze di riportare in vita una specie estinta.
Semyon Grigoryev, capo del museo dei Mammoth a Yakutsk, ha dichiarato oggi: “L’autopsia mostra organi interni ben conservati e dai vasi cardiaci sono stati prelevaticampioni di sangue liquidoche erano rimasti preservati allo stato liquido per 42.000 anni grazie alle favorevoli condizioni di sepoltura nel permafrost. Anche i tessuti muscolari hanno conservato il loro naturale colore rossastro.”
“Ora possiamo tranquillamente affermare che questo è l’animale risalente all’era glaciale meglio conservato che sia mai stato trovato nel mondo.”
Il dottor Grigoryev ha rivelato in un’intervista al fatto che il puledro è in condizioni eccezionali senza alcun danno visibile.
“Questo è estremamente raro per i reperti paleontologici, perché alcuni di essi sono incompleti, frammentati, con gravi deformazioni del corpo o fortemente mummificati“, ha affermato l’esperto.
“I peli del puledro sono intatti sulla testa, le gambe e parte del corpo, la sua coda e la sua criniera sono nere, il resto del corpo del puledro è glabro. La conservazione del pelo è un altro fatto eccezionale, tutti i resti di cavalli antichi trovati in precedenza non conservavano resti di peli.”
Si tratta di una scoperta che apre nuove prospettive alle possibilità di clonare una specie animale così antica perché recuperare il DNA in buone condizioni da questo puledro non sarà un’impresa impossibile.
Il puledro di 42.000 anni. Immagini: North-Eastern Federal University
Questo è il secondo mese di intenso lavoro congiunto del team universitario yakutiano e degli scienziati della Sooam Biotech Research Foundation sudcoreana.
“I nostri studi hanno dimostrato che al momento della morte il puledro aveva un’età compresa tra 1 e 2 settimane, quindi era appena nato,” disse lo scienziato. Come in altri precedenti casi di resti di animali preistorici davvero ben conservati, la causa della morte è stata l’annegamento nel fango che si è congelato e si è trasformato in permafrost. La conferma ci arriva dal fatto che abbiamo trovato una grande quantità di fango che il puledro inghiottì negli ultimi secondi di vita nel suo tratto gastrointestinale”.
Video dall’interno della depressione di Batagai dove è stato trovato il puledro e il puledro nel laboratorio di Yakutsk
Secondo gli scienziati è stato possibile estrarre con successo numerose cellule da questo puledro allo scopo di clonare la sua specie, la razza di Lenskaya, ormai estinta, riportandola di nuovo in vita.
Il lavoro sarebbe ad uno stadio così avanzato che, secondo quanto riferito, il team sta scegliendo una madre per il ruolo storico di dare alla luce la specie di ritorno.
Michil Yakovlev, direttore dei media aziendali dell’università, ha dichiarato: “Si spera che il mondo incontrerà presto il clone dell’antico puledro vissuto 42.000 anni fa“.
Un tentativo riuscito di riportare in vita questa razza di cavallo aprirebbe la strada per impegnarsi ancora di più nel tentativo di riportare in vita il gigantesco mammut lanoso. Team di scienziati stanno lavorando su entrambi i progetti.
Il gruppo internazionale di scienziati che lavorano nel laboratorio dell’Università Federale Nord-Orientale; il puledro tenuto da Semyon Grigoryev dopo la sua scoperta; la depressione di Batagai. Immagini: NEFU, The Siberian Times
Il puledro sarà presto esibito in una mostra sui Mammut e la loro epoca, intitolata The Mammoth, che si terrà in Giappone dal prossimo giugno e durerà un anno. Per la prima volta, saranno esibiti in pubblico i resti straordinariamente conservati di un mammut lanoso congelato, così come la carcassa del bisonte Yukagir, un’antica pernice e il cavallo Batagai.
Per quando finirà la mostra, il puledrino morto soffocato dal fango e ritrovato congelato nel permafrost siberiano potrebbe già star muovendo i suoi primi passi nella sua nuova incarnazione clonata da quelle cellule congelate.