Aggiornamento coronavirus 30 gennaio 2020

In Cina, il People's Daily, il più grande quotidiano cinese e portavoce del Partito Comunista, ha lanciato una campagna di "confutazione dei rumors". Il giornale sta diffondendo sull'app WeChat, molto utilizzata in Cina, poster digitali condivisibili che confutano una serie di dicerie perniciose che si sono diffuse sui social cinesi.

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Nelle ultime 24 ore i casi confermati sono saliti a 7783 con 170 morti accertati. Non sembra vi sia ancora un calo dei casi registrati giornalmente in Cina mentre aumentano leggermente i casi registrati fuori della Cina, complice anche il rimpatrio dei cittadini stranieri dalla Cina. In Giappone, ad esempio, tre dei giapponesi rimpatriati da Wuhan sono risultati positivi al coronavirus, due dei quali ancora asintomatici.
Centinaia di cittadini stranieri vengono ora evacuati da Wuhan, il centro dell’epidemia di coronavirus in Cina. L’Australia prevede di mettere in quarantena i suoi evacuati sull’isola di Natale a 2000 km dalla terraferma. Anche il Giappone, gli Stati Uniti e l’UE stanno rimpatriando i loro cittadini.
British Airways ha sospeso tutti i voli da e verso la Cina continentale, in quanto il Foreign Office del Regno Unito ha messo in guardia contro “tutti i viaggi tranne quelli essenziali“. Diverse altre compagnie aeree hanno adottato misure simili. United Airlines e Cathay Pacific stanno limitando i voli, mentre Lion Air, una delle maggiori compagnie aeree della regione, fermerà i voli per la Cina da sabato.
grafico infezioni
Sono ormai un centinaio di casi confermati in paesi diversi dalla Cina, tra questi 14 in Thailandia e 11 in Giappone. In Italia continuano le segnalazioni di casi sospetti ma, fino ad ora, nessun caso è stato confermato ufficialmente. Nel resto d’Europa sono saliti a 5 i casi accertati in Francia e sono 4 quelli registrati in Germania.
In Cina, intanto, il People’s Daily, il più grande quotidiano cinese e portavoce del Partito Comunista, ha lanciato una campagna di “confutazione dei rumors“. Il giornale sta diffondendo sull’app WeChat, molto utilizzata in Cina, poster digitali condivisibili che confutano una serie di dicerie perniciose che si sono diffuse sui social cinesi. Questi brevi annunci dai colori lilla, a loro volta, fanno luce su quali voci hanno raggiunto il pubblico più vasto e / o che il governo ritiene più dannose.

La serie “Non credete a queste voci!” Ha affrontato una serie di paure: “un uomo che viaggiava in treno aveva una sosta di 10 minuti a Wuhan ed era stato infettato dal virus”. “La SARS fu un attacco di guerra biologica”. “Un ospedale di Pechino aveva un paziente infetto che è fuggito diffondendo il virus”. “Bere radice di indaco e aceto affumicato può aiutare a prevenire dal contrarre il virus”.

Insomma, tutto il mondo è paese complottismo e fake news sono diffuse anche sotto un regime centralizzato come quello cinese ma qui ogni voce viene rapidamente smentita. In risposta alle voci sulla guerra biologica, ad esempio, il poster spiega che si tratta di una teoria della cospirazione infondata che non fornisce alcun vantaggio nel prevenire la diffusione del virus. Critica la voce come “assolutamente infondata e senza merito; crea solo terrore e aggiunge caos al caos“.