Gli scienziati americani proprio non si danno pace del fatto che siano stati scienziati italiani a scoprire la presenza di un lago subglaciale con acqua liquida al di sotto del polo sud di Marte.
È il caso di una nuova ricerca che, pur non prendendo posizione sul fatto che su Marte esista acqua liquida, pone una serie di paletti e condizioni relativamente al fatto che sul pianeta rosso possa esserci acqua liquida. Gli autori di questo studio suggeriscono che, affinché sia possibile la presenza di acqua liquida sotto la superficie di Marte, deve esserci stata un’attività magmatica relativamente recente, come la formazione di una camera magmatica nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Questo perché sotto la superficie di Marte possa esserci abbastanza calore per mantenere l’acqua liquida ad un chilometro e mezzo di profondità, sotto una spessa calotta di ghiaccio, come asserito dagli scienziati italiani.
Questa ricerca lascia implicitamente intendere che se non si identificasse un’attività magmatica relativamente recente, non sarebbe possibile la presenza di acqua liquida sotto la calotta glaciale. “Siamo interessati a capire come la comunità scientifica reagirà a questa ricerca“, ha dichiarato Michael Sori, del Lunar and Planetary Laboratory presso l’Università dell’Arizona, uno dei co-autori del documento.
La potenziale presenza di recente attività magmatica sotterranea su Marte darebbe peso all’idea che Marte sia un pianeta attivo, geologicamente parlando. Questo fatto potrebbe fornire agli scienziati una migliore comprensione di come i pianeti si evolvono nel tempo.
Il nuovo studio intende approfondire il dibattito sulla possibilità di acqua liquida su Marte. La presenza di acqua liquida sul Pianeta Rosso ha implicazioni importanti sulla ricerca della vita al di fuori della Terra e non solo: secondo i progetti relativi all’esplorazione umana di Marte, la presenza di acqua liquida rappresenterebbe una importante risorsa.
“Pensiamo che se c’è una vita, probabilmente deve essere nel sottosuolo, protetta dalle radiazioni che bombardano al superficie attraverso la sottile atmosfera marziana“, ha spiegato Ali Bramson, anche lui del Lunar and Planetary Laboratory e co-autore dello studio. “Se vi fossero ancora processi magmatici attivi oggi, probabilmente nel recente passato erano più comuni, e potrebbero fornire una fusione basale diffusa, che potrebbe fornire un ambiente più favorevole per l’acqua liquida e quindi, forse, per la vita“.
Marte ha due grandi calotte di ghiaccio ai suoi poli, entrambi con uno spessore di un paio di chilometri. Sulla Terra, è comune che l’acqua liquida sia presente sotto le spesse lastre di ghiaccio, questo grazie al calore del pianeta che fa sì che il ghiaccio si sciolga dove incontra la crosta terrestre.
In un articolo pubblicato lo scorso anno su Science, alcuni scienziati (sic) affermarono di aver rilevato un fenomeno simile su Marte. Secondo le osservazioni del radar MARSIS ci sarebbe acqua liquida alla base della calotta polare sud di Marte. Tuttavia, nessuno studio ha chiarito come sia possibile questo fenomeno.
Marte è molto più freddo della Terra, quindi non sarebbe chiaro quale tipo di ambiente sarebbe stato necessario per sciogliere il ghiaccio alla base della calotta glaciale. In realtà, gli scienziati italiani hanno spiegato che il grande lago subglaciale potrebbe avere mantenuto acqua allo stato liquido grazie all’alta salinità presente.
“A nostro avviso, per capire se [l’acqua liquida] sia reale, bisogna capire che tipo di condizioni ambientali possono favorire lo scioglimento del ghiaccio, che tipo di temperature sarebbero necessarie e di che tipo di processo geologico potrebbe produrle, perché in condizioni normali, dovrebbe essere troppo freddo per mantenere l’acqua allo stato liquido“, ha spiegato Sori.
Gli autori del nuovo studio hanno inizialmente ritenuto che il rilevamento dell’acqua liquida sotto la calotta glaciale fosse corretto e quindi hanno lavorato per capire quali parametri fossero necessari. Hanno eseguito la modellazione fisica di Marte per capire quanto calore proviene dall’interno del pianeta e se ci sia abbastanza sale alla base della calotta di ghiaccio per sciogliere il ghiaccio. Il sale abbassa significativamente il punto di fusione del ghiaccio, infatti nello studio italiano si ipotizza che sia proprio un’alta concentrazione di sale ad aver portato alla fusione alla base della calotta glaciale.
Secondo il modello sviluppato, però, il sale da solo non basterebbe a giustificare la presenza di acqua liquida. per questo, infatti, gli autori hanno proposto la presenza di una camera magmatica al di sotto del lago in grado di fornire il calore necessario. Gli autori dello studio sostengono che il magma accumulatosi nelle profondità di Marte potrebbe aver elevato la temperatura del sottosuolo a partire da circa 300.000 anni fa. Secondo lo studio, la camera magmatica continuerebbe a fornire calore ancora oggi.
L’idea di attività vulcanica su Marte non è nuova: ci sono molte prove di vulcanismo sulla superficie del pianeta. Ma la maggior parte dei segni di vulcanismo su Marte risalgono a milioni di anni fa, portando gli scienziati a credere che l’attività vulcanica al di sotto e al di sopra della superficie del pianeta si sia fermata molto tempo fa.
Il nuovo studio, tuttavia, propone che ci potrebbe essere stata un’attività vulcanica sotterranea più recente. E, se ci fosse stata un’attività vulcanica avvenuta centinaia di migliaia di anni fa, secondo gli autori dello studio c’è una possibilità che potrebbe esserci tuttora. “Ciò implicherebbe che ci sia ancora attiva formazione di camere magmatiche all’interno di Marte oggi che, quindi, non sarebbe solo un pianeta freddo e morto“, ha detto Bramson.
Jack Holt, professore presso il Lunar and Planetary Laboratory, ha sostenuto che “sia stata una grande idea fare questo tipo di modellazione e analisi perché devi spiegare l’acqua, se è lì, e quindi è davvero un pezzo cruciale del puzzle. L’acqua potrebbe esserci, ma devi spiegarla, e questi ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro nel dire ciò che è richiesto e che il sale non è sufficiente“.
Studio originale: “Acqua su Marte, con un granello di sale: sono necessarie anomalie termiche locali per la fusione basale del ghiaccio al polo sud oggi” Geophysical Research Letters (2019). agupubs.onlinelibrary.wiley.co … 10.1029 / 2018GL080985