La Via Lattea ci stupisce con una novità: al suo interno sono stati confermate 3,32 miliardi di stelle al suo interno.
Questa l’ultima indagine del Víctor M. Blanco 4-meter Telescope al Cerro Tololo Inter-American Observatory (CTIO), a circa 2.200 metri sul livello del mare livello in Cile. L’immagine (che potete vedere come copertina dell’articolo) è stata rilasciata come parte del Dark Energy Camera Plane Survey (DECaPS2) e ci fornisce più dettagli che mai di questa parte dello spazio: rappresenta circa il 6,5% dell’intero cielo notturno.
Saydjari: “Densità di stelle straordinariamente alta”
L’astronomo Andrew Saydjari dell’Università di Harvard in Massachusetts, ha spiegato tramite alcune dichiarazioni riportate da Science Alert: “Uno dei motivi principali del successo di DECaPS2 è che abbiamo semplicemente indicato una regione con una densità di stelle straordinariamente alta e siamo stati attenti a identificare le fonti che appaiono quasi una sopra l’altra”. E in seguito: “Questo ci ha permesso di produrre il più grande catalogo di questo tipo mai realizzato da una singola telecamera, in termini di numero di oggetti osservati”.
L’alta densità porta con sé alcuni problemi: le vaste distese di polvere spaziale e il bagliore delle stelle più luminose possono bloccare completamente la luce degli oggetti più deboli. Misurando le lunghezze d’onda sia ottiche che nel vicino infrarosso, DECam risolve questi problemi. Il team ha anche utilizzato una speciale tecnica di elaborazione dei dati per stimare meglio come dovrebbe apparire lo sfondo di ciascuna stella, consentendo di osservare più stelle con maggiore chiarezza e migliorando la precisione complessiva dell’immagine.
La straordinaria tecnologia del telescopio
Se combinata con altre indagini del cielo, come quelle rilasciate dal progetto Pan-STARRS, l’ultima tecnologia del telescopio ci offre uno sguardo senza precedenti sull’Universo al di fuori del nostro pianeta, che ovviamente ci fornisce indizi su come è nato. Edward Schlafly dello Space Telescope Science Institute nel Maryland ha precisato: “Se combinato con le immagini di Pan-STARRS 1, DECaPS2 completa una vista panoramica a 360 gradi del disco della Via Lattea e raggiunge anche stelle molto deboli. Con questa nuova indagine, possiamo mappare la struttura tridimensionale delle stelle e della polvere della Via Lattea con dettagli senza precedenti”.
I risultati sono semplicemente fantastici e valgono davvero i due anni di attesa. I dati raccolti nel sondaggio sono liberamente disponibili per altri ricercatori e per il pubblico in generale. DECam è stato costruito inizialmente per svolgere un’indagine sull’energia oscura e per comprendere meglio questa forza misteriosa che si pensa stia guidando l’Universo. Continua a produrre immagini incredibilmente dettagliate dello spazio profondo e ce ne saranno molte altre in arrivo.
Fischer: “Un’impresa tecnica”
L’astronoma Debra Fischer della National Science Foundation (NSF) negli Stati Uniti ha spiegato che si tratta “di un’impresa piuttosto tecnica”. Da precisare come la Fischer non era direttamente coinvolta nella ricerca. La studiosa ha proseguito: “Immagina una foto di gruppo di oltre tre miliardi di persone e ogni singolo individuo è riconoscibile! Gli astronomi studieranno attentamente questo ritratto dettagliato di oltre tre miliardi di stelle nella Via Lattea per i decenni a venire. Questo è un fantastico esempio di ciò che le partnership possono ottenere”. La ricerca è stata pubblicata nell’Astrophysical Journal Supplement Series.
La Via Lattea secondo il mito
L’origine della Via Lattea è spiegata nei miti greci. Questo simpatico racconto abbiamo deciso di riportarlo per dare una sfumatura “classica” al nostro articolo.
Zeus, si sa, era un gran donnaiolo, e durante una delle sue scappatelle ebbe da Alcmena un figlio che avrebbe creato una sorta di collegamento tra l’umano e il divino: Eracle. Si dice che Alcmena avesse abbandonato il piccolo Eracle, ancora in fasce, per timore di una vendetta da parte di Era, moglie Zeus. Era, però trovò il bimbo e decise di allattarlo. Il piccolo, tuttavia, si attaccò con una tale foga al seno della dea, che quest’ultima disperata decise di staccarselo: alcune gocce di latte si dispersero nello spazio, andando a formare la nostra galassia!