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La Galassia Triangulum

A destra della  costellazione del Triangolo, è possibile vedere una chiazza tenue: è la Galassia Triangulum che dista 3 milioni di anni luce dal nostro sistema solare ed è uno degli oggetti più distanti visibili ad occhio nudo

A destra della  costellazione del Triangolo, è possibile vedere una chiazza tenue: è la Galassia Triangulum che dista 3 milioni di anni luce dal nostro sistema solare ed è uno degli oggetti più distanti visibili ad occhio nudo.

Ma il telescopio Hubble vede molto più in là dell’occhio umano ed è riuscito a scattare una straordinaria foto ricca di dettagli della vicina Galassia Triangulum. Una foto così definita che possiamo vederne i bordi frastagliati, in tutta la sua bellezza incredibilmente brillante dai colori vividi e quel blu intenso che ci permette di distinguere le aree di formazione stellare. L’immagine è disponibile online sul portale di Hubble.

L’aspetto particolarmente dettagliato dell’immagine  è il risultato di una composizione di 54 singole foto, complessivamente 665 milioni di pixel tutti ben disposti in modo da darci un’unica spettacolare visione della regione: ne vediamo il cuore, una  stupefacente porzione di 19.400 anni luce che conta 10-15 milioni di singole stelle visibili.

Il mosaico comprende due nursery stellari: la regione di formazione stellare NGC 604 di 1500 anni luce di diametro con oltre 200 giovani stelle e la meno conosciuta NGC 595.

Questa però è solo una parte della Galassia Triangulum che in realtà si estende per 60000 anni luce ed è conosciuta anche come Messier 33 o NGC 598.

Ricordiamo che fa parte del Gruppo Locale, dove si colloca al terzo posto per le dimensioni dopo la nostra Via Lattea (100000 anni luce) e la Galassia di Andromeda (200000 anni luce), anch’esse a spirale.

Essendo di minore estensione, presenta meno stelle – 40 miliardi – rispetto alle altre due ‘vicine di casa’ e non ha nemmeno il classico rigonfiamento e la barra centrale.

In compenso è molto attiva e presenta un tripudio di polveri e gas con cui forgia instancabilmente nuove stelle. Ha stupito anche l’astronomo Julianne Dalcanton dell’Università di Washington: “La mia prima impressione nel vedere le immagini di Hubble è stata: wow! Ci sono davvero un sacco di formazioni stellari…” afferma, notando anche che “l’intensità di frequenza di formazione delle stelle è di ben 10 volte superiore all’area osservata nel 2015 nella galassia di Andromeda”.

Secondo gli astronomi, la Galassia Triangulum è arrivata più tardi rispetto alle altre nel Gruppo Locale: il gas che giace indisturbato nei bracci della sua spirale non fa intuire alcun tipo di coinvolgimento in collisioni galattiche. Nel caso in cui fosse sempre stato là, è probabile che la sua esistenza trascorra pacificamente. Ma se fosse arrivato in seguito, la pace potrebbe un giorno finire e trovarsi nella mischia con le altre galassie.

La formazione della Galassia Triangulum è oggetto di grande interesse e studio da parte degli astronomi.

Osservazione della galassia Triangulum

La Galassia Triangulum è la seconda galassia non nana più vicina alla Via Lattea dopo la Galassia di Andromeda (M31). Può essere vista con un binocolo sotto cieli bui, attraverso il quale si presenta come una macchia ovaleggiante e dai contorni irregolari; sotto un cielo eccezionalmente buono, dove l’inquinamento luminoso è sufficientemente basso, è persino possibile notarla ad occhio nudo. Infatti, essendo un oggetto diffuso, la sua visibilità è fortemente influenzata anche da una piccola quantità di inquinamento luminoso e può variare dalla possibilità di vedere facilmente l’oggetto in visione diretta in cieli molto scuri fino a scrutarlo con molta difficoltà in visione distolta in cieli sopra aree rurali e suburbane.

Se per la maggior parte delle persone la galassia Triangulum è l’oggetto visibile più distante in assoluto, osservatori esperti affermano di aver osservato ad occhio nudo M81 e Centaurus A, due galassie più lontane e con una luminosità apparente più bassa di M33.

La Galassia Triangulum fu probabilmente scoperta prima del 1654 da Giovanni Battista Hodierna, che potrebbe averla accorpata insieme all’ammasso aperto NGC 752; fu poi riscoperta indipendentemente da Charles Messier, che la catalogò con il nome di M33 il 25 agosto 1764. M33 venne infine riosservata e ricatalogata indipendentemente pure da William Herschel, l’11 settembre 1784, assegnandole il numero H V.17.

Venne identificata come “nebulosa a spirale” da William Parsons e fu una delle prime galassie in assoluto in cui si è notata una struttura spiraliforme, sebbene all’epoca non si conoscesse ancora la vera natura delle “nebulose” a spirale.

Herschel inoltre catalogò la regione H II (una nebulosa ad emissione contenente idrogeno ionizzato) più brillante della galassia del Triangolo come H III.150, separatamente dalla galassia. La regione H II, che finì poi con l’avere la designazione NGC 604, si trova nell’angolo nord-est di M33 ed è una delle regioni H II più grandi conosciute con un diametro di quasi 1500 al e uno spettro elettromagnetico simile a quello della Nebulosa di Orione. Herschel notò inoltre altre tre regioni H II più piccole appartenenti in realtà alla galassia Triangulum che presero il nome di NGC 588, NGC 592 e NGC 595.

M33 è stato l’oggetto di studio mirato per testare una nuova tecnologia di osservazione, sviluppata appositamente per il telescopio spaziale Webb, basata su migliaia di micro-otturatori azionabili singolarmente per campionare singoli oggetti celesti. Il telescopio sperimentale, lanciato il 28 ottobre 2019, ha studiato la dinamica dei gas espulsi dalle supernove localizzate nella galassia Triangulum.

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