di Oliver Melis
In rete circolano racconti che per quanto incredibili catturano l’attenzione di migliaia di curiosi. Le storie più gettonate, a cadenza più o meno regolare, come se qualcuno ne sentisse la mancanza, sono quelle che riguardano i viaggi nel tempo e i crononauti che quei viaggi volenti o nolenti li effettuano.
Una delle ultime storie circolanti nel vasto mare internettiano parla di un certo James Oliver che proverrebbe niente meno che dall’anno 6491. Come al solito anche questo misterioso crononauta dispensa rivelazioni che riguardano il riscaldamento globale o altri argomenti oggi molto attuali.
Le sue rivelazioni, registrate in un video pubblicato sul canale Youtube Apex Tv, hanno fatto il giro del mondo molto velocemente e questa volta, almeno secondo alcuni, ci sarebbe una prova schiacciante a favore del misterioso crononauta: il superamento della prova della macchina della verità.
James Oliver non è un viaggiatore del tempo normale, oltre ad aver superato la prova del poligrafo non è nemmeno un essere umano, proviene da un altro pianeta e racconta di un futuro dove diversi pianeti si sarebbero uniti in una sorta di federazione, probabilmente, il nostro viaggiatore temporale alieno, a corto di fantasia si è ispirato a Star Trek…
Ma, come fa notare Juanne Pili in un suo interessante articolo pubblicato sul sito Scienze fanpage, Intorno al misterioso crononauta, ci sarebbero diverse stranezze e singolari coincidenze. Basta dare un’occhiata alle pubblicazioni del canale Apex Tv per accedere ad altri video che raccontano le gesta di diversi crononauti. Cosa ormai ben consolidata, fa notare Pili, è che alla fine di ogni video compaiono i soliti spot che presentano simpatiche t-shirt che i fan possono acquistare per supportare il canale. La produzione, conclude Pili serve solo per avviare il clickbait per la vendita di gadget e magliette. Ovviamente non c’è nulla di male a credere che i viaggi nel tempo siano possibili o che gli extraterrestri vengano a farci visita ma oggi purtroppo in pochi fanno caso che queste notizie se non lette fino in fondo possono trarre in inganno.
James Oliver si è sottoposto alla macchina della verità? Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai ma certamente il poligrafo non è sufficiente a garantire se abbia raccontato la verità, se mente o se crede a quello che dice.
Il poligrafo, chiamato anche macchina della verità, è uno strumento che misura e registra diverse caratteristiche fisiologiche di un individuo mentre il soggetto è chiamato a rispondere a una serie di domande, misurando i cambiamenti emotivi e psicologici in tali misurazioni verificatisi durante l’interrogatorio. Comparando i dati raccolti si cerca di mettere in evidenza le reazioni durante le risposte per capire se il soggetto sotto esame mente o dice la verità.
Ad oggi, non ci sono prove che la macchina sia in grado di dare delle risposte corrette e certe, in quanto c’è la possibilità che un soggetto riesca a ingannare anche le macchine di ultima generazione, ci sono ancora troppi elementi che possono falsare i risultati, in quanto non si è in grado di definire in maniera univoca il concetto di verità. L’utilizzo della macchina è comunemente accettata esclusivamente come elemento facoltativo in alcune giurisdizioni degli Stati Uniti.
Possiamo liquidare, quindi, questa storia come quelle già viste, dal famoso John Titor ad altri “sfortunati” viaggiatori del tempo che sono comparsi negli ultimi anni con i loro ammonimenti e i loro consigli, ben sapendo che prima o poi altri “crononauti” verranno a farci visita.