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Scoperta nuova stella che brucia elio

Gli astronomi hanno scoperto uno strano nuovo tipo di stella ricoperta dal sottoprodotto della combustione dell'elio

Scoperta nuova stella ricoperta letteralmente dalla combustione dell’elio, cioè le “ceneri”. L’indagine, lascia pensare che le stelle siano state formate da un raro evento di fusione stellare.

Un team di astronomi tedeschi, guidato dal professor Klaus Werner dell’Università di Tubinga, ha individuato una nuova e strana tipologia di stelle ricoperte dal derivato della combustione dell’elio. È possibile che le stelle si siano formate da un raro evento di fusione stellare. Gli affascinanti risultati sono pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Scoperta nuova stella che potrebbe essersi formata in un raro evento di fusione tra due nane bianche

Mentre le stelle normali hanno superfici composte da idrogeno ed elio, le stelle scoperte da Werner e dai suoi colleghi hanno le loro superfici coperte di carbonio e ossigeno, le ceneri della combustione dell’elio – una composizione piuttosto insolita per una stella.

La situazione diventa più sconcertante perché le nuove stelle hanno temperature e raggi che indicano che stanno ancora bruciando elio nei loro nuclei – una proprietà tipicamente vista in stelle più evolute di quelle osservate da Werner e dal suo team in questa ricerca.

Scoperta nuova stella che brucia elio
Scoperta nuova stella che brucia elio – Rappresentazione artistica di un raro tipo di evento di fusione stellare tra due nane bianche. Credito: Nicole Reindl

Pubblicato insieme al lavoro del professor Werner, e del suo team, un secondo documento di un gruppo di astronomi dell’Università di La Plata e del Max Planck Institute for Astrophysics offre una possibile spiegazione per la loro formazione.

“Crediamo che le stelle scoperte dai nostri colleghi tedeschi potrebbero essersi formate in un tipo molto raro di evento di fusione stellare tra due nane bianche“; afferma il dottor Miller Bertolami dell’Istituto di Astrofisica di La Plata; autore principale del secondo articolo.

Le nane bianche sono i resti di stelle più grandi che hanno esaurito il loro combustibile nucleare, e sono tipicamente molto piccole e dense.

Le fusioni stellari sono note per accadere tra nane bianche in sistemi binari vicini a causa del restringimento dell’orbita causato dall’emissione di onde gravitazionali.

Raffinare i modelli

“Di solito, le fusioni di nane bianche non portano alla formazione di stelle arricchite in carbonio e ossigeno”, spiega Miller Bertolami, “ma crediamo che, per sistemi binari formati con masse molto specifiche, una nana bianca ricca di carbonio e ossigeno potrebbe essere sconvolta e finire sopra una di quelle ad alto contenuto di elio, portando alla formazione di queste stelle”.

Tuttavia, nessun modello evolutivo stellare attuale può spiegare completamente le stelle appena scoperte. Il team ha bisogno di modelli raffinati per valutare se queste fusioni possono effettivamente accadere.

Questi modelli potrebbero non solo aiutare il team a capire meglio questa tipologia di stelle, ma potrebbero anche fornire una visione più profonda dell’evoluzione tardiva dei sistemi binari e di come le loro stelle si scambiano la massa durante la loro evoluzione. Fino a quando gli astronomi non svilupperanno modelli più raffinati per l’evoluzione delle stelle binarie, l’origine delle coperte sarà oggetto di dibattito.

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Scoperta nuova stella che brucia elio

La scoperta della nuova stella porta a sperare in migliori risultati futuri

“Normalmente ci aspettiamo che le stelle con queste composizioni superficiali abbiano già finito di bruciare elio nei loro nuclei e che siano sulla strada per diventare nane bianche. Queste nuove stelle sono una grande sfida per la nostra comprensione dell’evoluzione stellare”. Conclude il professor Werner.

Ad ogni modo, nonostante queste spiegazioni lungimiranti, seppur provvisorie, nessun modello stellare attuale può spiegare completamente le proprietà di superficie di questi nuovi corpi celesti.

Il team ora lavorerà al fine di perfezionare i propri modelli stellari per valutare la probabilità della loro proposta, inerente la situazione di fusione, sperando di comprendere non solo queste strane e nuove stelle, ma anche le complessità delle ultime fasi evolutive dei sistemi stellari binari.

Fino a quando gli astronomi non svilupperanno i tanto agognati modelli più raffinati, le origini delle stelle ricoperte di elio rimarranno in discussione.

Leggi anche: Galassie lontane e l’intrinseca materia oscura

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