È partita la missione congiunta dell’ESA e della JAXA BepiColombo, destinata a studiare il pianeta Mercurio. Il suo arrivo è previsto per il 2025. Perchè un viaggio così lungo?
Le agenzie spaziali europee e giapponesi hanno lanciato la loro prima missione verso Mercurio ma ora, scienziati, tecnici ed appassionati dovranno armarsi di molta pazienza, perchè la parte scientifica della missione inizierà solo tra sette anni, il tempo necessario alla BepiColombo per posizionarsi in orbita intorno a Mercurio.
Ma perchè questo viaggio durerà così a lungo?
la risposta a questo perchè risiede nella difficoltà insita nel dover inserire la sonda in un’orbita stabile intorno a Mercurio a così poca distanza dal Sole. Le difficoltà derivano dal fatto che Mercurio è un piccolo pianeta e si trova molto vicino al Sole, orbita attorno al sole a grande velocità e per inserire una navicella in un’orbita stabile intorno a lui, senza che venga poi deviata e attratta dal Sole, occorre che vi arrivi ad una certa velocità e seguendo una precisa traiettoria.
Purtroppo, c’è un grosso problema: la gravità del Sole attrarrà la navicella con una forza tale che la BepiColombo dovrà frenare per gran parte del suo viaggio per evitare di perdere l’appuntamento con il piccolo Mercurio ed essere attirata verso il Sole.
Alla fine, nel dicembre del 2025, BepiColombo entrerà in orbita attorno al piccolo pianeta. Una volta posizionatasi, la sonda si separerà nelle due astronavi scientifiche che la compongono: l’Europae Mercury Planetary Orbiter (MPO) e la Giapponese Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO). Quei due veicoli spaziali voleranno in orbite complementari, con l’MPO che ruoterà intorno al pianeta ogni 2,3 ore e l’MMO che ogni 9,3 ore.
Se tutto va secondo i piani, i 16 strumenti che compongono BepiColombo raccoglieranno moltissimi dati che permetteranno agli scienziati di capire molto sulla composizione di Mercurio e, probabilmente, su come è nato il sistema solare e perchè ha attualmente questa struttura.