di Oliver Melis
Lo scienziato russo Leonid Ksanfomaliti rese pubblica nel 2012, dopo avere esaminato alcune vecchie foto trasmesse nel 1982 dalla sonda societica Venera, la sua convinzione di avervi individuato la presenza di forme di vita e di voler effettuare nuove e più approfondite ricerche.
L’immagine analizzata dallo scienziato Russo
Ksanfomaliti, concentrò la sua attenzione su una foto del 1982, affermando di aver scoperto vari oggetti che compaiono e scompaiono in una serie di immagini consecutive, dove si vedrebbero, a suo dire “un disco e uno scorpione”. Il disco dal diametro di circa 30 cm e assomiglia a una grande conchiglia.
Alcuni di questi oggetti sarebbero presenti nel primo scatto per poi sparire negli scatti successivi. Secondo lo scienziato, questo sarebbe causato dalle forti interferenze prodotte dalla sonda in fase di atterraggio.
Potrebbero esistere delle forme di vita su Venere? Non possiamo certamente escluderlo, come non possiamo escludere che ci siano microbi o batteri su Marte o su alcune lune di Giove e Saturno. Troppo spesso troviamo, però, foto e filmati che alcuni utilizzano per fare dichiarazioni ad effetto. Gli appassionati di fantascienza ricorderanno che, fino agli anni ’70, Venere, al pari di Marte, era una pianeta dove si pensava potessero essere presenti forme di vita complesse perché molto simile alla Terra per dimensioni e massa e inoltre nascosto da una spessa coltre di nubi di colore leggermente giallastro. Famosi sono i cicli di racconti avventurosi scritti da Edgar Rice Burroughs, l’inventore di “Tarzan delle scimmie“, intitolati rispettivamente “John Carter di Marte” e “Carson di Venere” e sono moltissimi i romanzi ed i racconti che numerosi autori ambientarono sui nostri vicini planetari.
Oggi sappiamo che Venere in superficie ha una temperatura di oltre 450 gradi centigradi e una pressione che è pari a circa 90 atmosfere. Fin dagli anni ’60, una serie di sonde russe, le Venera, raggiunsero il secondo pianeta del sistema solare, apparentemente vero e proprio gemello della Terra, analizzandone l’atmosfera e infine atterrandoci. Nel 1981 le sonde gemelle Venera 13 e Venera 14 inviarono le prime immagini a colori del suolo di Venere, fornendoci anche i dati essenziali del suo clima al suolo. Fu allora che crollò il mito della sci-fi secondo cui Venere era un pianeta ricoperto da profondi oceani e vaste foreste tropicali, per lasciare il posto alla realtà che lo mostra come un vero e proprio inferno, dove perfino le sonde più evolute e resistenti inviate da USA e URSS non riuscirono a resistere che poche decine di minuti per poi cedere alle terribile condizioni climatiche e alle temperature.
Che peso hanno in definitiva le prove fotografiche trovate da Ksanfomaliti? I due oggetti, dalla forma regolare sembrerebbero spostarsi tra una foto e l’altra, uno di forma circolare e il secondo, paragonato a uno scorpione , ma meno visibile in realtà, non hanno nulla a che vedere con delle forme di vita e il fatto che si spostino ha una semplice spiegazione. Su Venere c’è vento e l’atmosfera più densa della nostra è in grado di spostare piccoli oggetti, magari staccatisi proprio dal corpo principale della sonda Venera (le sonde ad atterrare furono due, Venera 13 e Venera 14).
L’oggetto in primo piano, quello vagamente circolare in realtà non è altro che un tappo di protezione delle telecamere che erano due e quindi non è l’oggetto a spostarsi ma è la ripresa ad essere stata effettuata da due telecamere diverse e quindi da angolazioni differenti.
Non resta che lo scorpione ma qui le cose si fanno più complicate perché di questo presunto essere vivente non c’è traccia nelle immagini originali, ma compare solo nelle successive elaborazioni digitali.
Insomma, nessuna prova e ciò che sappiamo delle condizioni superficiali ed atmosferiche di Venere non autorizza a supporre che possa esservi nessuna forma di vita così come la conosciamo nella nostra esperienza anche se, ad onor della verità, alcuni ricercatori hanno recentemente ipotizzato che, se vi fosse vita su Venere, probabilmente si tratterebbe di forme aeree che trascorrerebbero la loro esistenza negli stati superiori dell’atmosfera, relativamente più freschi e di composizione più tollerabile.
ESA e NASA hanno in corso alcuni progetti per approfondire le nostre conoscenze di Venere, tra non molti anni ne sapremo di più.