I benefici del pesce, non solo omega 3

Per una dieta salutare ed equilibrata i benefici del pesce sono irrinunciabili

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Il cibo è una tradizione e ogni pietanza contiene una storia. In questo articolo andremo però a vedere i benefici del pesce, di uno dei alimenti più amati e salutari.

Mangiare è importante e costituisce un momento fondamentale della nostra giornata, non solo perché acquisiamo energie, vitamine, sali minerali e quant’altro, ma quando ci si mette a tavola è anche un modo per riposarsi o intrattenere relazioni sociali.

Il cibo è una tradizione e ogni pietanza contiene una storia. Oggi andremo però a vedere i benefici di uno dei piatti più amati e salutari: il pesce.

I benefici del pesce per il cuore

Il pesce fa bene alla salute, ma non solo per gli omega 3, sono tanti infatti i benefici di questa pietanza. Assumendolo almeno due o tre volte alla settimana si otterranno grandi vantaggi sia per le ossa, ma soprattutto per il cuore e ne gioverà comunque tutto l’organismo.

Questo “secondo piatto” contiene appunto omega 3, sali minerali, proteine e tante vitamine. E’ per questo motivo che non dovremmo ma rinunciare ai benefici del pesce nella nostra dieta. Abbinato, poi, ad un bel contorno di abbondanti verdure i i benefici del pesce aumentano ancora di più.

Ovviamente si beneficerà maggiormente delle sue proprietà se oltre ad inserirlo nella nostra alimentazione, mangiamo in modo salutare, senza eccedere in “cibo spazzatura“, e se il nostro stile di vita contempla anche un po’ di attività fisica.

Il pesce come prevenzione alle malattie

L’assunzione settimanale di pesce, nella sua grande varietà, aiuta a prevenire diverse patologie. Sono tanti gli organi del nostro corpo che traggono vantaggio dai benefici del pesce, ma in particolare, cuore, ossa, cervello, vista e muscoli si rafforzano. Inoltre tutte le sostanze nutritive presenti in questo cibo aiutano a rallentare il processo di invecchiamento del nostro organismo, allontanando l’insorgere di gravi malattie.

Infatti poiché contiene in grande quantità Vitamine A, B e D, sali minerali come iodio, ferro, selenio e zinco, acidi grassi come omega 3, EPA e DHA, ovvero i grassi “buoni”, mettendolo a tavola più volte durante la settimana, le possibilità che insorgano gravi patologie diminuiscono drasticamente.

Studio sulla popolazione Inuit della Groenlandia

Uno studio condotto da alcuni ricercatori danesi durante anni ’70, afferma che la popolazione Inuit, che vive sulla costa della Groenlandia, ha livelli inferiori di malattie cardiache e diabete, rispetto ai residenti in Danimarca.

Questa eccezionale salute sembra proprio che dipenda dai benefici del pesce di cui è ricca la loro dieta.

Altri studi avviati dopo di questo hanno portato tutti alle stesse conclusioni: mangiare pesce fa bene e aiuta a prevenire le malattie.

Chi mangia pesce ha il 15% in meno di probabilità di morire

Sono state fatte tantissime indagini e ricerche sull’alimentazione umana e studi recenti fatti su una vasta popolazione hanno associato il consumo di pesce a minori rischi di attacchi di cuore, insufficienza cardiaca, ictus e cancro al fegato.

Un indagine a lungo termine ha rilevato che le persone che mangiano pesce una volta alla settimana hanno il 15% in meno di probabilità di morire di malattie cardiovascolari.

Vediamo cosa contiene esattamente il pesce che aiuta ad allontanare determinate malattie.

Gli omega

Gli acidi grassi omega-3 sono fondamentali per le funzioni cellulari ma principalmente perché il nostro corpo non può produrli e quindi è buona cosa assumerli con regolarità.

Dei tre tipi principali di omega-3, uno si trova comunemente nelle noci, nei semi di lino e nell’olio di soia; le altre due versioni si presentano nel pesce azzurro come salmone, sardine e tonno.

Molto spesso mangiamo male, sia per mancanza di tempo, sia per stress, noia, depressione e solitudine, e per tali ragioni, introduciamo nel nostro organismo troppi di quei grassi nocivi. Ma se a queste abitudini errate riusciamo ad associare il consumo di pesce almeno due volte a settimana potrebbe aiutare ad eliminare alcuni grassi saturi, sostituendoli con opzioni più salutari per il cuore.

Ovviamente per stare ancora meglio è opportuno che ci sia una tendenza generale a mangiare in modo più sano, assumendo anche frutta, verdura, cereali e altre proteine benefiche. In un quadro del genere la scelta del consumo di pesce diventa ancora più positiva.

Attenzione al mercurio

Nonostante il pesce faccia bene esistono però alcune controindicazioni. Purtroppo il problema dell’inquinamento tocca anche l’alimentazione. Infatti le tossine ambientali di cui il mare ne è pieno, vanno a danneggiare le creature marine che assorbono tante sostanze nocive.

Mercurio e sostanze chimiche come i bifenili policlorurati, inquinanti che filtrano dal suolo nei sistemi idrici, si accumulano nel tessuto dei pesci e possono finire sulle nostre tavole e di conseguenza nel nostro organismo.

Alcune persone devono stare più attente di altre nell’assumere pesce. Ad esempio le donne incinte, quelle che stanno cercando una gravidanza e i bambini piccoli.

L’agenzia per gli alimenti e i medicinali, ovvero abbreviato  FDA, consiglia a questi gruppi di persone più delicate, di selezionare opzioni a basso contenuto di mercurio. Il rischio infatti sta nella neurotossina che può causare problemi di sviluppo.

Come scegliere pesce sicuro

La presenza di mercurio nella fauna ittica è aumentata in maniera esponenziale, questo problema si rileva soprattutto nei pesci di grossa taglia che sono ai vertici della catena alimentare. I pesci che vanno incontro maggiormente a sostanze tossiche sono in genere tonni, verdesche, pesce spada, palombi, e tutti i pesci più grandi.

Questo perché i predatori sono per lo più pesci di grossa taglia e tendono ad accumulare molto più mercurio nei tessuti di quanto facciano le loro prede.

Bisogna quindi cercare di prediligere pesci di piccola taglia e magari optare anche per pesci di allevamento che sono considerati più sicuri di quelli pescati nei mari, dove le concentrazioni di mercurio e altri inquinanti sono addirittura superiori a quelle riscontrate negli oceani.