sabato, Novembre 23, 2024
HomeScienzaBiologiaPerchè alcuni batteri sopravvivono nello spazio? E perchè ci interessa saperlo?

Perchè alcuni batteri sopravvivono nello spazio? E perchè ci interessa saperlo?

Scoprire cosa permette ai batteri di sopravvivere alle condizioni avverse dello spazio potrebbe anche essere interessante per elaborare una qualche strategia che renda più facili i viaggi spaziali agli astronauti del futuro

Suona strano e improbabile che degli esseri viventi possano sopravvivere nello spazio, dove non è possibile respirare e non è reperibile cibo, le temperature possono subire sbalzi di centinaia di gradi in pochissimo tempo e imperversano moltissime intense radiazioni, da quelle solari a quelle cosmiche.

Eppure abbiamo constatato che alcune spore batteriche riescono ad aggrapparsi all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale e a sopravvivere e proliferare. Ancora non sappiamo come ci riescono ma nuove ricerche ci stanno avvicinando alla soluzione di questo mistero.

Il professor George Fox dell’Università di Houston ha sequenziato il genoma di una specie batterica di Bacillus, il B. safensis FO-36bT, rintracciato all’interno delle camere sterili del Jet Propulsion Laboratory, nonostante tutti i mezzi impiegati per mantenerle “pulite” da contaminazioni batteriche. Questo bacillo produce spore come parte del suo ciclo riproduttivo, spore che possono resistere in condizioni molto difficili, se non proibitive, per poi rianimarsi non appena le condizioni diventano più favorevoli alla vita.

Il professor Fox ha confrontato FO-36bT e sequenze parziali di due ceppi, il B. pumilus SAFR-032 e il B. safensis JPL-MERTA-8-2, che hanno dimostrato di resistere alle misure anti-contaminazione della NASA – con il B. pumilus ATCC7061T, un ceppo noto per non sopravvivere ai trattamenti che la NASA usa per scoraggiare gli autostoppisti microbici.

Il JPL-MERTA-8-2 deve il suo nome per essere stato trovato a bordo del Mars Odyssey Spacecraft e del Mars-Avi Rover. Una sua curiosa caratteristica è quella di crescere addirittura meglio nella microgravità dello spazio di quanto non faccia sulla Terra e di avere nello spazio una maggiore capacità di resistere agli antibiotici.

In una pubblicazione su BMC Microbiology, Fox enumera le molte differenze genetiche tra FO-36bT e ATCC7061T, inclusi 10 geni che non erano presenti in nessuno degli altri ceppi. Non è ancora chiaro quali geni, da soli o in combinazione, spieghino la capacità delle spore di questi ceppi di resistere alle radiazioni e al perossido di idrogeno che la NASA usa per uccidere i batteri nel tentativo di sterilizzare i propri veicoli spaziali.

Tuttavia, Fox spera che ulteriori studi non solo identificheranno le sequenze geniche cruciali, ma riveleranno se si sono trasmesse tra i ceppi.

Tutti i ceppi di questo batterio sono innocui per gli esseri umani, ma il tentare di comprendere cosa permette loro di sopravvivere nello spazio è importante per almeno due ragioni: intanto non vogliamo contaminare con batteri terrestri corpi celesti dove potrebbe già esistere una vita autoctona e poi, se scoprissimo che i batteri, o almeno alcune specie di essi, sono in grado di scroccare un passaggio su una roccia, sopravvivere sotto forma di spore ad un viaggio che potrebbe essere lungo milioni di anni, per poi rianimarsi quando giungessero in un ambiente favorevole, potremmo segnare un punto a favore dell’ipotesi della panspermia che prevede che la vita abbia un unico punto di origine dal quale potrebbe essersi diffusa su molti mondi.

La ricerca della vita aliena potrebbe essere influenzata dal possibile trasporto di organismi dalla Terra ai corpi celesti di interesse del sistema solare“, ha affermato Fox in una nota.

Scoprire cosa permette ai batteri di sopravvivere alle condizioni avverse dello spazio potrebbe anche essere interessante per elaborare una qualche strategia che renda più facili i viaggi spaziali agli astronauti del futuro.

RELATED ARTICLES

Viaggi e Vacanze

Alimentazione e Salute

Il corbezzolo, un frutto autunnale, apprezzato dai nostri nonni ed oggi quasi dimenticato

Il corbezzolo è un arbusto resistente alla siccità, e tollera leggermente il freddo, fino a circa -10/-15°C. , è un arbusto rustico e resistente a molti parassiti. Vegeta in terreni sub-acidi, anche rocciosi ha interessanti usi in fitoterapia ed è utilizzabile per la preparazione di dolci e liquori.

BHB-Phe: il composto naturale che sopprime la fame

Un team di ricercatori del Baylor College of Medicine, della Stanford University School of Medicine e i loro collaboratori ha identificato un nuovo composto...

La bufala (per non dire truffa) delle diete e delle terapie alcalinizzanti

Da qualche anno, soprattutto tra gli appassionati di medicina alternativa, cure esotiche, seguaci di dubbie teorie salutiste e complottari in ambito sanitario, spopola l'idea...

Giochi

Le normative più importanti che i siti d’intrattenimento sicuri devono seguire

Un sito d’intrattenimento online sicuro e affidabile deve necessariamente rispettare le normative sul gioco previste dal Paese in cui esercita. Oltre ad essere sempre...

Come scegliere la giusta strategia di scommessa sul Bingo per massimizzare le vincite al casinò di Posido

Il bingo è uno dei più popolari giochi d'azzardo basati sul caso. L'obiettivo del giocatore è quello di essere il primo a completare una...

Le mani del blackjack e come giocarle a Sportaza

Il blackjack è una questione di mani e chi le gioca meglio è quello che ne esce vincente nella maggior parte dei casi. Se vuoi...