Mi tocca dire una cosa molto antipatica. Mi tocca fare la maschilista in un momento in cui poco paga. So che mi beccherò le critiche delle femministe incallite, o di chi dietro una tastiera si sente tanto forte solo perchè alcuni social permettono l’anonimato. In questi giorni ho letto di tutto, da parte di tutti.
Ho cercato di leggere con attenzione estrema le motivazioni di Renato Farina, la risposta indignata di Asia Argento, le dichiarazioni rilasciate da Morgan a Sgarbi e i post di tutte quelle pseudo attrici che hanno voluto contribuire e rafforzare, con un loro pensiero, lo stile poco edificante di chi punta il dito, medio. Poi oggi mi sono svegliata con una certezza: la certezza che nè la mailaggine ne la troiaggine sono reati.
C’è una grande differenza tra una donna stuprata e una donna che nonostante le faccia schifo accetta di avere rapporti in cambio di un favore. Credo che cedere alle avances del boss per fare carriera sia semplicemente prostituzione e non stupro. Soprattutto se la donna è maggiorenne quindi responsabile delle sue azioni e soprattutto se la stessa poi ha usufruito di benefici lavorativi o semplicemente personali.
Faccio la giornalista, e posso garantire senza paura di essere smentita, che anche l’Italia ha i suoi Weinstein, non dobbiamo arrivare in America per farcene un idea.
Non è una bella cosa farsela dare da una ragazza promettendole mari e monti, ma non è una bella cosa neppure donarsi per ottenere dei vantaggi. Non credo che qualcuno si stupisca che nel 2017 ci siano ancora donne o uomini che per ottenere benefici prendano qualche scorciatoia. Cosi come ci sono quelle che hanno resistito e magari un pò l’hanno pagata. Ecco a me fanno più tristezza quelle che, come la sottoscritta, vorrebbero fare qualcosa di buono senza scendere a compromessi.
Che poi è tutto relativo, c’è chi non scende a compromessi per mancanza di proposte. Rispettiamo tutti, quelle che la danno via come non fosse la loro, quelli che la chiedono, quelle che dicono di no e quelle che dicono di si, l’importante è farlo con la consapevolezza che lo stupro è un’altra cosa. Nello stupro non c’è un baratto, nello stupro c’è chi ti toglie qualcosa che mai nessuno potrà ridarti indietro. Quindi non insultiamo cara Asia le donne che veramente sono state stuprate. Quelle donne non sono state compagne del loro aguzzino ne lo stupratore gli ha fatto girare tre film ad Hollywood. Un porco è un porco, nient’altro.
Articolo originale: LA TROIAGGINE NON E’ REATO
Il blog di Susanna marcellini: susannamarcellini.it