La battaglia di Crecy è ricordata per essere stato il secondo più importante scontro caratterizzante la guerra dei 100 anni. Fu combattuta nel 1346. Durante la battaglia, l’esercito inglese capeggiato da re Edoardo III sconfisse quello francese gauidato da Filippo IV. C’è da dire che tra l’esercito inglese e francese vi era una differenza sociale non indifferente: il primo, infatti, era composto perlopiù da contadini, qualche scudiero e un numero molto limitato di aristocratici. I contadini, ossia la maggior parte dei militari componenti l’esercito, sapevano utilizzare bene solamente l’arco. L’esercito francese, al contrario, poteva contare su un numero maggiore di nobili e cavalieri.
Battaglia di Crecy, Francia e Inghilterra: due sistemi diversi
Francia e Inghilterra, due mondi così vicini geograficamente eppure così lontani. Nello stato d’oltralpe veniva esercitato ancora il sistema feudale dell’alto medioevo, mentre gli inglesi erano caratterizzati da un sistema feudale superiore, in quanto più innovato. Da ciò è possibile intuire come l’esercito francese fosse costituito da mercenari e cavalieri. A Crecy Filippo IV assoldò anche dei balestrieri provenienti da Genova.
Lo scontro non era affatto proporzionato. Le cronache del tempo parlano 12.000 uomini nello schieramento inglese e 35.000 circa in quello francese. Cosa permise agli inglesi, tuttavia, di vincere lo scontro? Semplicemente l’abilità da parte dei contadini dell’esercito britannico nell’utilizzo dell’arco lungo: arma che trasformò la battaglia in un vero e proprio eccidio di soldati francesi.
Come si svolse lo scontro?
Lo scontro si svolse in questo modo: prima di tutto, i francesi fecero avanzare i balestrieri genovesi. Costoro subirono un massacro, nonostante potessero contare su corazze di cuoio come protezione. Il problema era anche il numero di colpi effettuabili: ogni due colpi di balestre francesi corrispondeva ad almeno cinque colpi di frecce inglesi.
Fin dall’inizio, gli inglesi ebbero la meglio e quindi i balestrieri di Genova non poterono fare altro che ritirarsi, ma durante la fuga avvenne un altro fatto: i cavalieri francesi avanzarono valorosamente per darsi allo scontro diretto, ma durante la carica sorsero incomprensioni tra loro. Anche le condizioni climatiche influenzarono la battaglia: a causa delle frequenti piogge, il terreno era molle e inadatto a uno scontro in tutto e per tutto.
Una netta sconfitta per i francesi
I francesi persero per più di una ragione in realtà. Noi ci limiteremo a menzionare le cause principali. Per quanto riguarda i balestrieri genovesi le corde delle loro balestre erano sicuramente allentate a causa della pioggia incessante e di conseguenza i poveretti faticarono non poco a caricare i loro colpi. A questo dobbiamo precisare come le corde in tal contesto erano propense a rompersi. Inoltre a causa del terreno fradicio, i cavalieri subirono un importante rallentamento durante la carica, a questo aggiungiamoci la pesantezza delle armature sia da parte dei guerrieri stessi che dei cavalli: zavorra che non faceva altro che rallentare il loro passo, mentre venivano sommersi dalle frecce del nemico britannico.
FONTI:
http://www.septemcustodie.it/wp/?p=1764
http://www.storico.org/medioevo/balestrieri_genova.html