Vita sotterranea su Marte e sulla Luna

Mentre si ritiene che la presenza di acqua liquida sulla superficie e nell'atmosfera dei corpi celesti sia fondamentale per la vita, la sua assenza non preclude la possibile esistenza della vita nel sottosuolo di corpi rocciosi.

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Gli scienziati sono impegnati nella ricerca della vita sugli oggetti più vicini alla Terra e i ricercatori del Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian (CfA) e il Florida Institute of Technology (FIT) potrebbero aver capito come scoprire se la vita è o era presente sotto la superficie di Marte, della Luna e altri oggetti rocciosi.
Mentre si ritiene che la presenza di acqua liquida sulla superficie e nell’atmosfera dei corpi celesti sia fondamentale per la vita, Avi Loeb, astronomo e astrofisico, Frank B. Baird Jr. Professore di scienze ad Harvard e astronomo CfA, e il dottor Manasvi Lingam, assistente professore di astrobiologia alla FIT e astronomo CfA, suggeriscono che l’assenza di acqua non preclude la possibile esistenza della vita nel sottosuolo di corpi rocciosi.
Come ha spiegato Lingam: “Abbiamo esaminato se le condizioni adatte alla vita potessero esistere in profondità sotto la superficie di oggetti rocciosi come la Luna o Marte a un certo punto della loro storia e come gli scienziati potrebbero andare alla ricerca di tracce della vita sotterranea passata su questi oggetti. Sappiamo che queste ricerche saranno tecnicamente impegnative, ma non impossibili“.
I ricercatori hanno accettato una sfida ardua, determinare le condizioni che favorirebbero la permanenza dell’acqua allo stato liquido. Come ha spiegato Lingam: “L’acqua superficiale richiede un’atmosfera per mantenere una pressione finita, senza la quale l’acqua liquida non può esistere. Tuttavia, quando ci si sposta in regioni più profonde, gli strati superiori esercitano una pressione e quindi consentono in linea di principio l’esistenza di acqua liquida. Ad esempio, Marte attualmente non ha depositi d’acqua di vecchia data sulla sua superficie, ma è noto che ha laghi sotterranei“.
La ricerca ha analizzato lo spessore di quella regione di sottosuolo dei corpi rocciosi vicini dove potrebbe esistere l’acqua allo stato liquido e, di conseguenza, la vita.
Loeb ha spiegato: “Sia la Luna che Marte mancano di un’atmosfera che permetterebbe all’acqua liquida di esistere sulle loro superfici, ma le regioni più calde e pressurizzate sotto la superficie potrebbero consentire la chimica della vita“.
La ricerca ha calcolato un limite alla quantità di materiale biologico che potrebbe esistere in ambienti sotterranei e la risposta è sorprendente. Ancora Loeb ha spiegato: “Abbiamo scoperto che il limite del materiale biologico potrebbe essere una piccola percentuale di quello della biosfera del sottosuolo terrestre e mille volte più piccolo della biomassa globale della Terra“.
Loeb ha, tuttavia, aggiunto che i criofili, organismi che prosperano in ambienti estremamente freddi, potrebbero non solo potenzialmente sopravvivere, ma anche moltiplicarsi, su corpi rocciosi apparentemente privi di vita: “Gli organismi estremofili sono in grado di crescere e riprodursi a basse temperature sotto lo zero. Si trovano in luoghi permanentemente freddi sulla Terra, come le regioni polari e il mare profondo, e potrebbero esistere anche sulla Luna o su Marte“.
I ricercatori sanno che trovare la vita nel sottosuolo sulla Luna e su Marte non sarà semplice, occorreranno criteri di ricerca e macchinari da sviluppare e portare sui due corpi celesti. Come ha spiegato Lingam: “Ci sono molti criteri coinvolti nel determinare le posizioni più ottimali per cercare segni di vita. Alcuni di essi che abbiamo preso in considerazione per le ricerche nel sottosuolo includono perforazioni vicino all’equatore, dove la biosfera del sottosuolo è situata più vicino alla superficie, e la ricerca di hotspot geologici con temperature più elevate“.
Loeb ha aggiunto che in termini di macchinari: “Dobbiamo essere in grado di perforare decine di chilometri sotto la superficie di Marte, e senza attività geologica che esponga questi strati profondi, non saremo in grado di esplorarli“.
Queste non sono sfide impossibili, trovare la vita nel sottosuolo di altri mondi potrebbe aprire nuove prospettive e la ricerca in futuro ci aprirà nuove porte. Loeb dal canto suo ha concluso spiegando: “La perforazione potrebbe essere possibile nel contesto del programma Artemis per stabilire una base sostenibile sulla Luna entro il 2024. Si possono immaginare robot e macchinari pesanti che perforeranno in profondità sotto la superficie lunare in cerca di vita, proprio come facciamo noi nella ricerca di petrolio sulla Terra“, aggiungendo che se le future missioni su Marte e sulla Luna portassero alla luce la vita nel sottosuolo, gli stessi principi potrebbero essere applicati alle missioni dirette molto più lontano.
Il nostro studio si estende a tutti gli oggetti là fuori e in effetti implica che la zona abitabile sia molto più ampia di quanto si pensi tradizionalmente, dal momento che la scienza attualmente considera solo la vita sulla superficie dell’oggetto“.
Fonte: Phys.org