Nani dallo spazio e altre storie

La strana esperienza vissuta da Angelo d'Ambros, un pensionato recatosi in un bosco alla ricerca di legna da ardere.

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Secondo la casistica raccolta dagli ufologi esistono solo tre classi di extraterrestri: i nani del genere bizzarro/curioso, un metro circa di altezza, magrissimi, senza naso e senza labbra, gli umanoidi, esseri molto simili a noi fatta eccezione per qualche piccola differenza somatica e gli umanoidi giganti alti fino a tre metri, gambe più corte del torace, con tute rosso amaranto, argento vivo, bronzo dorato.
Molte storie sono state raccontate da persone ritenute serie, come i coniugi americani Betty e Barney Hill. Eppure, dal 20 settembre del 1961, sono tra le persone più note e discusse in ambito ufologico.
Una notte Betty e Barney stanno viaggiando tra Lancaster e Concorde quando notano un disco volante sorvolare a bassa quota la loro macchina. Da quel momento soffrono d’ansia e non dormono la notte. Consultano uno psichiatra e, sotto ipnosi scoprono che individui piccoli, neri e disgustosi li hanno rapiti e sottoposti ad attenta visita medica. Betty, sdraiata su un lettino si è vista infilare un ago lungo e lucente nei genitali, a Barney, invece, gli extraterrestri hanno staccato la dentiera, esprimendo grande curiosità per l’oggetto.
Storie incredibili, spesso al limite del ridicolo accadute spesso anche in Italia. Un UFO rosso che insegue il DC 9 che sta atterrando a Fiumicino; un oggetto luminoso che tallona in autostrada un’anonima e spaventata coppia di Pordenone; la palla verdognola che sorvola, fino a sfiorarli, i tetti di palazzo Rezzonico a Venezia; l’ extraterrestre con le zampe di pollo che spunta fra le piante di granturco del Bresciano.
Ma non finisce qui, ci sono anche gli avvistamenti descritti dalle fonti ufficiali dell’ aeronautica, piloti, scienziati. Con tanto di carteggio del ministero della difesa.
Spesso queste storie lasciamo interdetti, perplessi. Quella che raccontiamo di seguito risale a 42 anni fa ed è uno dei tanti tasselli di un fenomeno che fa discutere animatamente credenti e scettici.
Un’esperienza dai contorni assurdi, avvenuta in Italia, a Vicenza e più precisamente a Gallio, il 24 novembre del 1978: protagonista è un sessantenne del posto, Angelo d’Ambros. Recatosi nel bosco in cerca di legna da ardere il signor Angelo ha fatto un incontro che definire bizzarro è poco. Verso le 11.45 il pensionato, impegnato nella raccolta del legname, nota la presenza di due strani e bruttissimi esseri dalle sembianze umanoidi che lo osservano.
Gli esseri, alti poco più di un metro e magrissimi, hanno la pelle giallastra, la faccia allungata a forma di pera, e sui lati della testa presentano enormi orecchie appuntite. A spaventare il testimone è il volto delle creature, che presentano grandi occhi bianchi, e una bocca larga dalle cui estremità sporgono due lunghi ed aguzzi denti; il naso è pronunciato e copre in parte una bocca provvista di labbra carnose.
I due indossano tute aderentissime che lasciano scoperti mani e piedi sproporzionatamente grandi rispetto al corpo, quasi caricaturali. Un particolare che ha dell’assurdo è che i due esseri levitano, sospesi a mezz’aria. Inizialmente sono immobili, fino a quando uno dei due inizia a scivolare nell’aria muovendosi verso il testimone e ritraendosi, il testimone riesce tuttavia a trovare la forza di pronunciare qualche parola all’indirizzo delle creature per cercare di sapere chi, o meglio, cosa diamine esse siano. Uno degli esseri sembra rispondere con un verso incomprensibile, più simile a un grugnito che a una parola.
I due esseri, a un certo punto, sembrano interessarsi alla roncola del signor d’Ambros e uno di essi allunga una mano per impossessarsene. Inizia una lotta tra l’essere e il pensionato per nulla intenzionato a cedergli il suo utensile che per lui ora diventa una vera e propria arma di difesa. Per due volte la creatura riesce ad afferrare la roncola, e il sessantenne avverte in quello stesso istante due scariche elettriche, la prima lieve, la seconda più intensa, quasi commisurata alla resistenza che egli si ostina ad opporre.
D’un tratto egli riesce ad afferrare un grosso ramo appena tagliato, brandendolo minacciosamente nei confronti dei due grotteschi esseri che, apparentemente spaventati, si danno alla fuga. Passato al contrattacco, il testimone insegue i due esseri lungo un sentiero del bosco, sino ad una vicina radura ove è parcheggiato un veicolo discoidale grigio alluminio largo circa quattro metri ed alto due, e poggiato su quattro sostegni.
Mentre il pensionato si avvicina fa appena tempo a vedere la mano adunca di uno degli esseri che dall’interno del disco sta chiudendo un portello. Pochi istanti dopo l’oggetto si alza in volo, scomparendo velocemente nel più assoluto silenzio.
Alcune persone che in quel momento si trovano nella zona hanno osservato l’UFO decollare; nella zona dell’atterraggio vengono in seguito rinvenute strane tracce date da erba annerita che al contatto non sporca, ed alcuni segni ad U lunghi una ventina di centimetri.
Meravigliati? Questa è una delle tante storie strane e ridicole che vengono raccolte nella casistica ufologica. Ma ce ne sono tante altre che provengono da altre parti del mondo, racconti molto spesso smentiti in quanto privi di ogni fondamento ma che sono rimasti scolpiti nell’immaginario collettivo.
Fonte: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/11/quando-gli-alieni-vennero-trovarmi.html