Il Sole dorme. Verso un minimo solare di durata record

Nel 2020 il Sole è apparso senza macchie allo sguardo degli astronomi ormai per più di 100 giorni, testimoniando che sta attraversando il punto più basso di attività del suo ciclo e questo minimo si sta insolitamente prolungando. Cosa significa questo per noi? Avremo un altro minimo di Mauder?

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La nostra stella, il Sole, ha un blocco totale è davvero nel punto più basso del suo ciclo. Spaceweather.com riferisce che nel 2020 ci sono stati già 100 giorni in cui il nostro Sole è stato privo di macchie solari.
Ciò rende il 2020 il secondo anno consecutivo di attività solare minima, con un numero così basso di macchie solari. È disponibile una carrellata di immagini del Sole qui.
Stiamo vivendo un periodo di bassa attività del Sole.
Questo è un segno che il minimo solare è in corso“, si legge su SpaceWeather.com. “Quest’anno, il Sole è stato privo di macchie per il 76% dei giorni, un tasso superato solo una volta nell’era spaziale: lo scorso anno, il 2019, quando il Sole è rimsto privo di macchie per il 77% delle volte. Due anni consecutivi di attività così scarsa ci dicono che siamo di fronte ad un minimo solare molto profondo”.

Che cos’è una macchia solare?

È un’area di intensa attività magnetica sulla superficie del Sole – una tempesta – che all’osservazione ci appare come un’area oscura. Le macchie solari sono indicative dell’attività solare, delle eruzioni solari parziali e delle espulsioni di massa coronale (CME).
Le macchie solari sono state contate ininterrottamente ogni giorno dal 1838, il che ha permesso agli scienziati solari di descrivere un modello dell’attività sulla superficie del Sole: il ciclo solare.

Qual è il ciclo solare?

Il Sole ha un ciclo che dura da nove a 14 anni – 11 anni in media – e in questo momento siamo nella fase più bassa del ciclo. Al culmine del ciclo – chiamato massimo solare – il Sole produce più elettroni e protoni che invia attraverso il sistema solare con enormi brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale.
Da una prospettiva visiva, il ciclo solare è un “ciclo di macchie solari” poiché osservandole e contandole gli scienziati solari possono valutare in che momento del suo ciclo.

In che modo il ciclo solare influisce sulla Terra?

Mentre ci sono alcune prove che il ciclo solare influenza il clima della Terra, l’effetto più evidente dell’attività solare lo vediamo ad occhio nudo grazie all’intensità e alla frequenza delle aurore. Più il vento solare è intenso ed elettricamente carico, più luminose e frequenti sono le emanifestazioni delle Northern Lights e delle Southern Lights, la aurore, appunto.
Nei periodi in cui le aurore sono più frequenti e spettacolari è, solitamente, in corso un massimo solare.

Che cos’è il “minimo solare”?

Proprio come il massimo solare vede molte macchie solari, il periodo del minimo solare presenta zero macchie solari – ed è quello che sta succedendo ora. Questo minimo, però, sta durando più del previsto, il che significa che il Sole si trova nel mezzo di un minimo solare particolarmente profondo. Il più famigerato accadde tra il 1645 e il 1715 quando si verificò il cosiddetto “minimo di Maunder“, un periodo piuttosto prolungato durante il quale le macchie solari si verificarono con una frequenza bassissima.
L’attuale minimo solare da record fa parte di un modello in cui si ritiene che il Sole sia in una fase di calma magnetica da almeno 9000 anni.
Il minimo di Maunder durò ben più degli 11 anni previsti per il normale ciclo solare, provocando la piccola era glaciale che durò ben 70 anni. Probabilmente, questo accadde perché ad una effettiva diminuita attività solare si associarono gli effetti causati da questa sul clima della Terra. Infatti l’abbassamento delle temperature provocò l’estensione dei ghiacci su gran parte dell’Europa e l’aumentata superficie ghiacciata, a sua volta, provocò con il suo effetto riflettente della luce un ulteriore abbassamento delle temperature e contribuì a mantenerle basse più a lungo.
Secondo alcune previsioni astronomiche a lungo termine, è probabile che stiamo entrando in una fase  in cui avremo un minimo della presenza di macchie solari e flares paragonabile con il minimo di Maunder, ma sulla sua effettiva durata i vari studi sono notevolmente discordanti tra loro.
Una ricerca pubblicata su The Astrophysical Journal ritiene che le temperature del Pianeta tenderanno a diminuire mediamente di 0,5°C con la conseguenza di alleviare temporaneamente gli effetti del Global Warming, cosa che potrebbe darci più tempo per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, soprattutto in vista del prossimo ciclo di massima attività solare.
Alla luce dell’attuale Global Warnig sui mutamenti climatici provocati dal riscaldamento globale, tuttavia, annunciare una nuova Era Glaciale non ha alcun fondamento scientifico mentre è più che possibile che avremo notevoli fluttuazioni del clima, cosa normalissima per il funzionamento climatico del nostro pianeta.
Insomma, il calo di circa mezzo grado previsto mediamente sulla temperatura globale del nostro pianeta, significa che probabilmente, per alcuni inverni, vedremo qualche nevicata in più e che avremo estati mediamente miti anche se sono possibili periodi con alti picchi di temperatura.
Ricordiamoci che, rispetto al 1950, la temperatura media annuale del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius per effetto delle aumentate emissioni di gas serra, in particolare di CO2 con una evidente tendenza all’accelerazione dell’aumento della temperatura, al punto da costringere le nazioni del mondo a stringere una serie di accordi sui provvedimenti da prendere per diminuire l’emissione di co2 in atmosfera.
Un calo delle temperature medie dovuto ad una diminuita attività solare non provocherebbe, quindi, cambiamenti climatici tali da scatenare una nuova era glaciale ma potrebbe darci più tempo per trovare una soluzione al riscaldamento globale, senza dimenticarci che, nel ciclo di vita del Solead un periodo di minima attività, non importa quanto lungo, segue sempre un periodo di massima attività che potrebbe anche non arrivare con gradualità, ma all’improvviso.