Katie Canales per Business Insider
Traduzione e adattamento di Giampiero Muzi.
Quando la pandemia prodotta dal virus Covid-19 si e’ diffusa in tutto il mondo, specialmente nelle grandi metropoli, molte persone si sono precipitate verso gli spazi aperti delle zone rurali per affrontare meglio la nuova situazione.
Come effetto di questo flusso, una parte di popolazione sta ripensando il proprio stile di vita, immaginando di passare da uno prevalentemente urbano ad uno più sostenibile, nelle aree di campagna.
Questa, in un immediato futuro, potrebbe diventare una nuova tendenza.
James Ehrlich, il fondatore di ReGen Villages, ha dichiarato a Business Insider che il modello di comunita’ sostenibile elaborato dalla sua startup potrà già fare questo, attraverso lo sviluppo di zone di vicinato eco-consapevoli nelle aree suburbane e rurali e riducendo al massimo le difficoltà presenti nelle grandi metropoli.
“Serve davvero una valvola di sfogo per il futuro della nostra specie, se vogliamo andare avanti”, ha detto Ehrlich.
Di seguito alcune linee guida su come ReGen Villages pensa le nuove ed efficienti case nelle zone rurali dopo questa pandemia.
Questa startup e’ stata fondata da James Ehrlich, un imprenditore con la residenza all’Universita’ di Stanford a Palo Alto (California, U.S.A.), con 25 anni di esperienza alle spalle presso la Silicon Valley. E’ al servizio di una squadra di esperti ingaggiata dalla Casa Bianca per lo studio delle corrispondenze tra cibo, acqua, energia e rifiuti; Ehrlich e’ anche membro senior del Centro di Ricerche Ames della Nasa.
“Adesso, soprattutto a causa del Covid, siamo letteralmente inondati di domande su come utilizzeremo le zone fuori dalle grandi citta’ – quelle suburbane, le periferiche e le rurali – in funzione di questa nuova transizione verso il verde”, ha affermato Ehrlich.
Molte grandi città hanno assistito a un vero e proprio esodo verso la campagna in questo periodo di emergenza sanitaria e le piccole comunità locali di questi borghi non erano pronte a questo flusso massiccio di gente. C’e’ un forte interesse tra gli addetti ai lavori – architetti, costruttori ecc. – e all’estero, soprattutto in Svezia, Danimarca, Olanda e Regno Unito, ma anche negli stessi USA.
La societa’ di Ehrlich ha ora una collaborazione operativa con l’azienda Britain di Sir Robert McAlpine, una delle più grandi compagnie di costruzioni di Gran Bretagna, che ha ideato anche lo Stadio Olimpico di Londra. ReGen sta lavorando anche con gli svedesi di White Arkitekter su un progetto che riguarda il tipo di prefabbricato che dovrà far diventare una realtà chiavi in mano questo tipo di approccio.
Ehrlich sostiene che la sua startup sta chiedendo un sostegno finanziario importante, con già diverse frecce nel proprio arco.
Ogni comunità avrà a disposizione un sistema rigenerante in grado di produrre un infinito riciclo dei risorse per i suoi residenti. Per esempio, parte dei rifiuti domestici potrebbe aiutare a fertilizzare le fattorie che usano la tecnologia idroponica, una particolare tecnica di coltivazione in acqua, accrescendo così la produzione al consumo. Anche il bestiame ne trarrà beneficio.
La stessa acqua piovana potrebbe essere raccolta e usata per i campi e i pannelli solari fotovoltaici adorneranno le case.
La società di Ehrlich sta sviluppando anche una macchina con intelligenza artificiale che autoapprende, chiamata VillageOS, da usare per le pianificazioni dello sviluppo delle comunità.
Inoltre il programma funzionerà per le necessità fisiche della comunità. Potrà essere usata pure per sincronizzare le comunità ReGen nel mondo, permettendo a ogni singola comunità di condividere dati ed esperienze con tutte le altre, al fine di ottimizzare le condizioni di vita migliori, l’uso delle energie e ogni altra efficienza registrata ovunque.
Per esempio, una comunità in Arizona (USA) potrebbe imparare da un’altra in Africa, ove entrambe fossero operative in condizioni di terra arida abbastanza simili. Per questa ragione Ehrlich ha soprannominato la sua ReGen la “Tesla dei villaggi eco”, perché il concetto é praticamente lo stesso di Tesla quando usa le macchine con intelligenza artificiale autoapprendente, analizzando i dati raccolti dai sistemi di autopilotaggio dei suoi veicoli.
“Non saranno comunità chiuse per gente sana”, ha detto Ehrlich a Business Insider. Al contrario, persone di varia estrazione sociale e con redditi diversi avranno la possibilità di prendersi una residenza in un villaggio ReGen. Forse il 40% potrebbe essere assegnato dai governi alla classe lavoratrice, magari con l’aiuto di un sussidio statale, e poi un’altra porzione alla classe media. Larghe parti di questi eco villaggi potrebbero inoltre essere dati ai benestanti o anche a persone anziane bisognose di metrature non ampissime.
Secondo Ehrlich, infine, le persone potranno anche comprare ville in comune tra amici.
Gli eco villaggi ReGen, un ambiente più sostenibile per chi fugge dalle metropoli
Un progetto visionario che propone la realizzazione di nuovi eco villaggi immersi nel verde, sostenibili dal punto di vista ambientale e dello stile di vita proposto ai suoi residenti.
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