Stati Uniti e Cina, chi avrà la leadership spaziale nei prossimi anni?

La Cina procede inesorabile con il suo programma spaziale, al punto che la leadership degli Stati Uniti è ora in forte pericolo.

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A gennaio dell’anno scorso, la Cina ha fatto atterrare un lander e un rover sul lato lontano della luna. È stata la prima sonda ad atterrare su quel lato della luna. Se Pechino continuerà a perseguire le ambizioni annunciate nei prossimi anni, non sarà l’ultima volta che farà la storia e minaccerà, dunque, il primato degli Stati Uniti nello spazio.
La sonda Chang’e 4 ed il Rover Yutu 2, sono stati impegnati a fotografare e scansionare minerali, coltivare cotone, patate e semi di colza, coltivare lievito.
Per decenni, Pechino ha costruito le infrastrutture per un’eventuale missione umana sulla luna. “Lo spazio è sempre stato il simbolo della leadership, attraverso il prestigio, che si traduce in influenza strategica“, ha dichiarato Joan Johnson-Freese, esperto spaziale del Naval War College nel Rhode Island. “La Cina cerca di essere riconosciuta come leader tecnologico in Asia, e non c’è posto più visibile che farlo nello spazio“.
Chang’e 5, una sonda di follow-up, potrebbe essere lanciata quest’anno. A differenza del Chang’4 4, che si limita a recuperare i dati tramite un satellite di inoltro, il suo successore è progettato per raccogliere i campioni e riportarli sulla Terra.
Nel frattempo, l’agenzia spaziale cinese ha ripreso a lavorare alla sua stazione spaziale Tiangong 3 e sta anche testando una nuova capsula con equipaggio per missioni nello spazio profondo.
Quando la Stazione Spaziale Internazionale, guidata dagli Stati Uniti, verrà deorbitata alla fine del 2020 o all’inizio del 2030, la Tiangong 3 potrebbe diventare l’unico habitat permanente in bassa orbita terrestre. “Ciò renderebbe la Tiangong 3, la nuova stazione spaziale internazionale di fatto“, sostiene Johnson-Freese che prosegue: ” La Cina in questo momento, potrebbe battere gli Stati Uniti sulla Luna, ma anche se non lo facesse, potrebbe comunque sostenere di saper fare qualsiasi cosa come gli Stati Uniti“.
La NASA guida ancora la Stazione Spaziale Internazionale e negli ultimi anni ha convinto il Congresso a mantenere la stazione in servizio, fintanto che i suoi componenti di base restano sicuri.
L’agenzia spaziale americana sta inoltre implementando un nuovo telescopio spaziale e sta inviando sonde attraverso il sistema solare come parte di una ricerca in continua espansione per la vita extraterrestre.
La NASA da anni sta cercando un modo per riportare esseri umani sulla superficie lunare, dal 1972. La Luna potrebbe anche fungere da base di sosta per gli astronauti diretti su Marte. Per non parlare del valore commerciale dei minerali presenti su quella superficie.
L’anno scorso, l’amministrazione Trump ha fissato una scadenza arbitraria per il 2024 per un nuovo atterraggio lunare con equipaggio. Quell’anno, ovviamente, rappresenta la chiusura di un possibile secondo mandato di Trump. Gli esperti in realtà tendono a concordare che il 2024 è una scadenza possibile, ma solo se il Congresso elargirà 30 miliardi di dollari e se non ci saranno problemi nello sviluppo di tutto l’hardware richiesto per uno sbarco sulla luna.
Invece di far volare gli astronauti direttamente sulla Luna, la NASA progetta di costruire una stazione spaziale lunare in grado di supportare sia gli atterraggi lunari, sia le future missioni su Marte. Ciò complica un ritorno americano sulla Luna e sottolinea la differenza tra l’approccio cinese e quello statunitense riguardo l’esplorazione dello spazio.
Ciò che la Cina ha, e che gli Stati Uniti non hanno, è la sostenibilità del programma a lungo termine“, spiega Johnson-Freese. “Il programma di esplorazione umana degli Stati Uniti ha funzionato a dovere perché ogni nuova amministrazione vuole lasciare il segno su qualunque programma di esplorazione sia stato annunciato, anche se spesso manca il budget necessario per renderlo effettivamente fattibile“.
Per evitare un forte spreco di denaro, il Congresso ha approvato solo la metà dei miliardi di dollari che la NASA voleva per la missione nel 2020.
Il programma spaziale cinese potrebbe finire per essere un modello per altri paesi più piccoli.
Altre nazioni, in particolare il Giappone e l’UE, potrebbero iniziare a considerare di agire in modo più indipendente e unirsi alla Cina in progetti spaziali più importanti“, ha dichiarato Gregory Kulacki, un esperto spaziale.
Insomma, gli Stati Uniti dovrebbero porsi seriamente la domanda su cosa vogliano fare davvero nello spazio, se il congresso non intende spendere il denaro necessario per completare un progetto comprendente gli umani, si punti decisamente sull’esplorazione robotica del sistema solare privilegiandone l’aspetto scientifico. Per mandare esseri umani sulla Luna o su Marte e per l’aspetto economico della corsa allo spazio ci si affidi decisamente ai privati
Lo spazio è pericoloso, un ambiente duro e ostile che non può essere affrontato con gli attuali limiti di budget e in modo approssimativo.