Si tratta di un’enclave, il che significa che è completamente circondato dal territorio di un altro paese, in questo caso il Sudafrica. Questa posizione geografica unica ha plasmato la storia e la cultura del Lesotho, rendendolo un’isola di tradizioni e identità distinte.
Ecco cosa non puoi non sapere del Lesotho
Conosciuto anche come il “Regno nel Cielo“, il Lesotho è uno dei paesi più elevati del mondo. L’intero paese si trova a più di 1.000 metri sul livello del mare, e molte aree superano i 3.000 metri. Le montagne del Drakensberg e del Maloti dominano il paesaggio, offrendo panorami spettacolari e opportunità per escursioni e attività all’aperto. Il popolo Basotho, l’etnia predominante, ha una cultura ricca e vibrante. La lingua ufficiale è il Sesotho, e la musica, la danza e l’artigianato tradizionali sono parte integrante della vita quotidiana. È anche noto per i suoi cappelli di paglia conici, chiamati “mokorotlo“, che sono un simbolo nazionale.
L’economia del Lesotho è fortemente dipendente dal Sudafrica, e molte persone lavorano nelle miniere sudafricane o nelle industrie tessili. Il paese affronta sfide significative, tra cui la povertà, la disoccupazione e l’HIV/AIDS. Tuttavia, il Lesotho sta anche facendo progressi nel settore del turismo, sfruttando la sua bellezza naturale e la sua cultura unica.
Nove cose da sapere
1. Il regno del cielo
Il Lesotho, un regno incastonato tra le maestose vette dell’Africa meridionale, si distingue per la sua geografia unica e le sfide che essa comporta. Gran parte del suo territorio è costituito da altopiani impervi, dove la vita scorre al ritmo lento dei sentieri montani. In questi luoghi remoti, i villaggi sono raggiungibili solo a cavallo, a piedi, o attraverso ardite manovre di piccoli aerei, testimoni di un isolamento che definisce l’essenza stessa del paese.
Conosciuto come il “Regno nel Cielo“, detiene un primato singolare: è l’unico stato indipendente al mondo a trovarsi interamente al di sopra dei 1.000 metri di altitudine, con il suo punto più basso che tocca i 1.400 metri. Questa elevazione costante non solo plasma il paesaggio con la sua imponenza, ma influenza profondamente ogni aspetto della vita, dal clima alle tradizioni.
Tra le peculiarità del Lesotho, spicca la pista di atterraggio di Matekane, un’opera ingegneristica che sfida le leggi della gravità. La sua pista breve, abbinata a ripide discese ad entrambe le estremità, la rende una delle più temibili al mondo. Come descritto dal sito web Business Insider, il decollo da Matekane è un’esperienza adrenalinica, paragonabile al “momento in cui un uccello viene spinto fuori dal nido per imparare a volare”.
2. È completamente circondato dal Sudafrica
Si presenta come un’enclave montuosa, separata dal suo vicino da imponenti catene montuose. Questa peculiare condizione geografica ha plasmato profondamente la vita del paese, limitando drasticamente la disponibilità di terreni coltivabili e rendendo la popolazione vulnerabile alla scarsità di cibo.
La mancanza di opportunità di lavoro in patria ha spinto, nel corso dei decenni, migliaia di lesothiani a cercare impiego nelle miniere e nelle industrie sudafricane, creando una forte dipendenza economica dal paese confinante.
Nonostante la separazione geografica, il Lesotho condivide con il Sudafrica forti legami culturali e linguistici. Il sesotho, lingua nazionale del Lesotho, è infatti una delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, dove è parlato da un numero maggiore di persone rispetto al Lesotho stesso. Questa condivisione linguistica e culturale rafforza i legami tra i due paesi, nonostante le sfide economiche e geografiche che li separano.
3. La risorsa più grande del Lesotho è l’oro bianco
Il Lesotho si trova a fronteggiare una sfida costante: la scarsità di risorse. Le difficili condizioni ambientali degli altopiani, con i loro terreni rocciosi e le temperature estreme, limitano drasticamente le possibilità di coltivazione. Le pianure, pur offrendo qualche lembo di terra fertile, non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione in crescita.
In questo contesto di ristrettezze, una risorsa emerge con prepotenza: l’acqua. Conosciuta localmente come “oro bianco“, l’acqua si rivela un bene prezioso, tanto da essere esportata in Sudafrica attraverso il Lesotho Highlands Water Project. Questo progetto idrico, di portata colossale, non solo garantisce l’approvvigionamento idrico a una vasta area del Sudafrica, ma rappresenta una fonte di reddito vitale
Oltre all’acqua, il sottosuolo del Lesotho cela un’altra ricchezza: i diamanti. Le miniere di diamanti, sparse per il territorio, contribuiscono in modo significativo all’economia del paese, alimentando un flusso di esportazioni che porta valuta estera e occupazione. Tuttavia, l’estrazione di diamanti è un’attività complessa, soggetta a fluttuazioni di mercato e a sfide ambientali.
La gestione oculata di queste risorse, l’acqua e i diamanti, rappresenta una sfida cruciale. Il paese si trova a dover bilanciare la necessità di sfruttare le proprie ricchezze naturali con l’imperativo di preservare l’ambiente e di garantire uno sviluppo sostenibile.
4. La stazione sciistica più alta dell’Africa subsahariana
Quando si pensa alle destinazioni sciistiche, la mente corre subito alle Alpi innevate o alle rinomate località nordamericane. Tuttavia il Lesotho, sta sorprendendo il mondo con la sua offerta di sport invernali. Incastonato tra le maestose vette dei monti Maloti, ospita Afriski, la stazione sciistica più alta dell’Africa subsahariana e una delle poche presenti nel continente.
Situata a un’altitudine di 3.222 metri sul livello del mare, Afriski offre un’esperienza sciistica unica, con piste ben curate e impianti di risalita moderni. La stazione attrae visitatori da tutta l’Africa e da oltreoceano, desiderosi di scoprire un volto inaspettato del continente.
Afriski non è solo una stazione sciistica, ma un vero e proprio resort di montagna, con hotel, ristoranti e attività per il tempo libero. Durante la stagione invernale, che va da giugno ad agosto, le piste si animano di sciatori e snowboarder di ogni livello, mentre il paesaggio circostante offre infinite opportunità per escursioni e attività all’aperto.
Afriski è un simbolo del Lesotho che sorprende, un paese che, nonostante le sfide, è in grado di offrire esperienze uniche e di farsi conoscere sulla scena internazionale. La stazione sciistica dimostra che l’Africa è un continente ricco di risorse e di potenzialità, capace di reinventarsi e di offrire nuove prospettive.
5. Le persone sono chiamate Basotho
Il cuore pulsante del Lesotho è rappresentato dal suo popolo, i Basotho, custodi di una cultura ricca e vibrante che si manifesta attraverso simboli e tradizioni di inestimabile valore. Tra questi, spiccano le coperte e i cappelli conici tradizionali, noti come mokorotlo, che non sono semplici oggetti di uso quotidiano, ma veri e propri emblemi dell’identità nazionale.
Il mokorotlo, con la sua forma conica e l’intreccio di paglia finemente lavorato, è un simbolo nazionale profondamente radicato nella cultura Basotho. La sua immagine stilizzata campeggia al centro della bandiera, testimoniando il suo ruolo di icona identitaria. Questo cappello, indossato con orgoglio in occasioni speciali, rappresenta un legame indissolubile con le tradizioni ancestrali e la storia del popolo Basotho.
Le coperte Basotho, realizzate in lana spessa e decorate con motivi intricati e colorati, sono molto più di semplici indumenti. Ogni coperta racconta una storia, un capitolo della storia del popolo Basotho, attraverso i suoi disegni simbolici. I Basotho le indossano come scialli in occasioni speciali, avvolgendosi in un manto di tradizioni e memorie. Questi tessuti, carichi di significato, vengono anche donati come preziosi regali, testimonianza di affetto e rispetto.
Le coperte e i cappelli Basotho rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore, testimonianza dell’abilità artigianale e della ricchezza simbolica del popolo Basotho. La loro preservazione è fondamentale per tramandare alle future generazioni le tradizioni e la storia di questo affascinante paese.
6. Ha uno dei tassi di HIV più alti al mondo
Il Lesotho si trova ad affrontare una delle crisi sanitarie più gravi al mondo, con un tasso di prevalenza dell’HIV che lo pone ai vertici delle statistiche globali. La diffusione del virus ha raggiunto proporzioni allarmanti, con circa un adulto su cinque che convive con l’HIV. Questo dato si traduce in un numero di nuove infezioni ogni 100.000 persone che supera di gran lunga quello di molti altri paesi, inclusi i vicini Namibia, Botswana ed Eswatini.
La gravità della situazione ha spinto la comunità internazionale a intervenire con programmi di sostegno massiccio. In particolare, il governo degli Stati Uniti ha stanziato, a partire dal 2006, quasi 1 miliardo di dollari per supportare il Lesotho nella lotta contro l’HIV. Questi fondi sono stati destinati a un’ampia gamma di interventi, che spaziano dalla prevenzione alla cura e al trattamento.
La diffusione del virus ha avuto un impatto devastante sulla popolazione, con circa un adulto su cinque che convive con l’HIV. Il tasso di nuove infezioni supera di gran lunga quello di molti paesi vicini, evidenziando la gravità della situazione a livello regionale. Nonostante le sfide, il Lesotho ha ricevuto un sostegno internazionale significativo, con gli Stati Uniti che hanno investito quasi 1 miliardo di dollari per aiutare il paese a combattere l’HIV, attraverso programmi di prevenzione, cura e trattamento.
La lotta contro l’HIV in Lesotho si articola attraverso una serie di interventi cruciali, che includono programmi di prevenzione mirati a informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi e sulle modalità di trasmissione del virus. Parallelamente, vengono offerti servizi di cura e trattamento per le persone affette da HIV, garantendo l’accesso a terapie antiretrovirali e assistenza medica specializzata.
Inoltre, vengono implementate iniziative volte a ridurre la trasmissione del virus, attraverso campagne di test, distribuzione di preservativi e programmi di educazione sessuale. La complessità della sfida richiede un impegno costante e coordinato a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo istituzioni governative, organizzazioni non governative e la comunità locale.
7. Il principe Harry ha interessi personali di beneficenza di lunga data
Il Lesotho, come il Regno Unito, è una monarchia costituzionale, un sistema di governo in cui il potere del monarca è limitato da una costituzione e da un parlamento eletto. Sebbene il Lesotho abbia una famiglia reale, il potere esecutivo è esercitato da un primo ministro eletto, che guida il governo del paese.
La famiglia reale del Lesotho ha stretto legami con la famiglia reale britannica, in particolare attraverso l’amicizia tra il principe Seeiso del Lesotho, fratello minore dell’attuale re Letsie III, e il principe Harry del Regno Unito. Questa amicizia ha dato vita a un’iniziativa benefica di grande impatto: la fondazione di Sentebale, un’organizzazione non profit che opera in Lesotho per sostenere i giovani affetti da HIV/AIDS.
Sentebale, che significa “non ti scordar di me” in sesotho, la lingua locale, si impegna a lavorare a stretto contatto con le comunità, fornendo supporto e risorse ai giovani che vivono con l’HIV/AIDS. L’organizzazione si concentra su programmi di educazione, assistenza sanitaria e sostegno psicosociale, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei giovani e di combattere la diffusione del virus.
Il principe Harry ha sviluppato un legame speciale con il Lesotho, visitando il paese per la prima volta all’età di 19 anni. Da allora, è tornato in Lesotho numerose volte, dimostrando un impegno costante nei confronti delle attività di Sentebale e del popolo lesothiano. La sua presenza ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sulla situazione del Lesotho e sulle sfide che il paese deve affrontare.
8. Esporta jeans negli USA
Contrariamente a quanto si possa pensare, i jeans, simbolo indiscusso del West americano, trovano oggi una delle loro principali fonti di produzione dall’altra parte del mondo, nel cuore dell’Africa meridionale. Il Lesotho, un piccolo regno montuoso, è diventato un attore chiave nel settore dell’abbigliamento, guadagnandosi il soprannome di “capitale del denim dell’Africa”.
Negli ultimi anni, le fabbriche di abbigliamento del Lesotho hanno intensificato la produzione di jeans per marchi americani iconici come Levi’s e Wrangler, contribuendo in modo significativo alla loro catena di approvvigionamento. Ma non è solo sinonimo di denim: il paese si è affermato come uno dei maggiori esportatori di abbigliamento in generale dell’Africa subsahariana verso gli Stati Uniti.
Nel 2024 ha esportato negli Stati Uniti vestiti e tessuti per un valore di 237 milioni di dollari, beneficiando dell’African Growth and Opportunity Act (Agoa), un accordo commerciale che consente ai paesi africani idonei di esportare determinati prodotti negli Stati Uniti senza dazi doganali. In termini di valore delle esportazioni nell’ambito dell’Agoa, il Lesotho si colloca al secondo posto, testimoniando la sua importanza nel settore dell’abbigliamento.
Un aspetto interessante è la proprietà delle numerose fabbriche tessili e di abbigliamento del Lesotho, che sono per lo più gestite da migranti cinesi e taiwanesi. Questo fenomeno riflette la globalizzazione del settore manifatturiero e la ricerca di opportunità di produzione competitive in diverse parti del mondo.
9. Il paese con il tasso di suicidi più alto al mondo
Il Lesotho si trova ad affrontare una tragica realtà: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo regno montuoso detiene il primato mondiale per il tasso di suicidi. Ogni anno, 87,5 persone ogni 100.000 abitanti si tolgono la vita. Questa cifra sconvolgente è quasi dieci volte superiore alla media globale di nove suicidi ogni 100.000 persone, e più del doppio rispetto al secondo paese con il tasso più alto, la Guyana, che registra circa 40 suicidi ogni 100.000 abitanti.
Le cause di questa drammatica situazione sono complesse e multifattoriali. Gli esperti sottolineano il ruolo cruciale svolto dall’abuso di droghe e alcol, che spesso agiscono come fattori scatenanti o aggravanti. La precaria situazione economica, caratterizzata da una grave carenza di posti di lavoro, contribuisce a generare un senso di disperazione e frustrazione. Inoltre, la mancanza di servizi di consulenza e supporto per la salute mentale lascia molte persone senza un adeguato sostegno per affrontare le proprie difficoltà.
Per ulteriori notizie dal continente africano, visita BBCAfrica.com.