Negli ultimi anni, è tornata a circolare con insistenza una notizia allarmante: l’asse terrestre si sarebbe inclinata di ben 80 centimetri a causa dell’eccessivo prelievo di acqua dal sottosuolo da parte dell’uomo. Questa affermazione, spesso accompagnata da titoli sensazionalistici e condivisa sui social media, ha generato allarme e preoccupazione nell’opinione pubblica.
L’inclinazione dell’asse terrestre: un allarme rosso lanciato dall’uomo?
L’asse terrestre subisce naturalmente piccole variazioni nel corso dei millenni a causa di diversi fattori, come la distribuzione delle masse all’interno del pianeta e l’attrazione gravitazionale di altri corpi celesti. Queste variazioni sono estremamente lente e non sono causate dalle attività umane. Le attività umane possono influenzare fenomeni locali, come l’innalzamento del livello del mare o l’aumento delle temperature, ma sono in grado di modificare l’inclinazione dell’asse terrestre su scala globale?
Lo studio
“Il nostro studio dimostra che tra le cause legate al clima, la ridistribuzione delle falde acquifere ha in realtà l’impatto maggiore sulla deriva dell’asse terrestre“, ha affermato Ki-Weon Seo, geofisico presso la Seoul National University. Quindi, prima di sottovalutare l’importanza del consumo di acqua, ricorda che anche le azioni più piccole hanno delle conseguenze.
Le acque sotterranee sono l’acqua che si trova sotto la superficie terrestre e riempie gli spazi nel terreno, nella sabbia e nelle formazioni rocciose. Deriva dalla pioggia e da altre precipitazioni che penetrano nel terreno, per poi raggiungere gradualmente riserve sotterranee chiamate falde acquifere. A differenza dell’acqua che si trova nei fiumi e nei laghi, l’acqua sotterranea è nascosta e agisce come una riserva d’acqua nascosta in natura.
Svolge un ruolo fondamentale nel ciclo dell’acqua, garantendo un apporto costante di acqua anche durante i periodi di siccità, quando l’acqua superficiale potrebbe scarseggiare. Gli esseri umani dipendono dalle falde acquifere per una serie di esigenze essenziali m. Molte persone le usano come fonte primaria di acqua potabile, specialmente nelle aree rurali dove l’acqua di superficie non è facilmente disponibile.
Gli agricoltori dipendono dalle falde acquifere per irrigare le colture, assicurando che la produzione alimentare possa continuare anche quando non piove abbastanza. Inoltre, le industrie utilizzano le falde acquifere per i processi di produzione e i sistemi di raffreddamento.
Lo studio, che ha incluso dati dal 1993 al 2010, ha dimostrato che il pompaggio di ben 2.150 gigatonnellate di acqua di falda ha causato uno spostamento dell’asse terrestre.
Sono cifre difficili da comprendere, ma riflettono il nostro intenso consumo di acqua per l’irrigazione e per l’uso umano. Potremmo non pensare a dove va a finire la nostra acqua dopo averla usata, ma la maggior parte finisce per essere trasportata negli oceani: “Osservare i cambiamenti nel polo di rotazione dell’asse terrestre è utile per comprendere le variazioni di riserva idrica su scala continentale“, ha affermato Seo.
Collegando queste variazioni al movimento dell’acqua, in particolare nella parte occidentale del Nord America e nell’India nordoccidentale, si evidenzia come le nostre azioni quotidiane possano avere un impatto sulla Terra su scala globale. Oltre a influenzare l’inclinazione e la rotazione del nostro pianeta, il pompaggio delle acque sotterranee dipinge un quadro allarmante delle conseguenze del cambiamento climatico .
“Sono molto contento di aver trovato la causa inspiegata della deriva del polo di rotazione. D’altro canto, come abitante della Terra e padre, sono preoccupato e sorpreso che il pompaggio delle acque sotterranee sia un’altra fonte di innalzamento del livello del mare“, ha affermato Seo.
Questi risultati potrebbero sembrare schiaccianti, soprattutto se si considerano le sfide che già dobbiamo affrontare per contrastare il cambiamento climatico. Tuttavia, comprendere l’impatto del pompaggio delle acque sotterranee sull’inclinazione dell’asse terrestre e sul clima è un passo nella giusta direzione. Questa conoscenza può potenzialmente orientare gli ambientalisti verso strategie efficaci per mitigare l’ulteriore innalzamento del livello del mare e altri problemi climatici.
Conclusioni
Alla luce degli importanti risultati dello studio, le future iniziative di ricerca e politiche dovranno dare priorità alla gestione sostenibile delle falde acquifere, per attenuarne gli impatti negativi sulla rotazione terrestre e sui cambiamenti climatici. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze umane e la tutela dell’ambiente, il che richiede approcci innovativi all’uso dell’acqua, come sistemi di irrigazione potenziati, raccolta dell’acqua piovana e una migliore gestione delle risorse idriche municipali.
Inoltre, la cooperazione globale tra i paesi è essenziale per creare politiche globali che affrontino l’equa distribuzione e il consumo delle risorse idriche. Incoraggiando la collaborazione multidisciplinare tra geofisici, climatologici, decisori politici e opinione pubblica, possiamo sviluppare un quadro solido per pratiche di gestione idrica più sostenibili.
Il viaggio verso la comprensione e la lotta al cambiamento climatico è lungo e complesso. Ma in questa lotta, la conoscenza è potere. Comprendere l’impatto del pompaggio delle acque sotterranee è uno strumento prezioso a nostra disposizione. Mentre guardiamo al futuro, sfruttiamo questa conoscenza e impegniamoci per un mondo più sostenibile.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.