Le infezioni urinarie rappresentano una delle condizioni mediche più comuni che colpiscono milioni di persone ogni anno. Queste infezioni, che possono interessare qualsiasi parte del sistema urinario, dai reni alla vescica, sono spesso determinate dall’azione di batteri che invadono il tratto urinario. Anche se sono generalmente semplici da trattare, le infezioni urinarie potrebbero diventare un problema se non sono diagnosticate e curate in maniera tempestiva.
La condizione comune delle infezioni urinarie
Le infezioni urinarie sono una condizione comune e possono colpire sia uomini che donne. Tra le infezioni più frequenti negli uomini ci sono la prostatite, che è l’infiammazione della prostata, e l’uretrite, che colpisce l’uretra.
Nelle donne, le infezioni urinarie includono spesso la cistite, un’infiammazione della vescica che in alcuni casi può avere una correlazione con la sfera sessuale (come si legge sul sito dimann.com, infatti, i rapporti sessuali sono tra le cause di cistite nelle donne) e la pielonefrite, un’infezione che interessa i reni. Naturalmente la medicina prevede diversi approcci terapeutici per contrastare queste infezioni e, di recente, si è parlato perfino di un vaccino per prevenirle, ipotesi che potrebbe consentire di diminuire la loro diffusione.
L’impatto delle infezioni urinarie, sia dal punto di vista sociale che da quello economico, è davvero notevole, perché queste persone non sono in grado, almeno per un certo periodo di tempo, di svolgere adeguatamente le consuete attività di ogni giorno. Anche se la maggior parte dei casi ha un decorso positivo, ci sono stime che parlano del fatto che le infezioni delle vie urinarie sono responsabili di circa 250.000 decessi ogni anno.
La presentazione del vaccino per ridurre le recidive
Nel corso del Congresso della Società Europea di Urologia, che si è svolto di recente a Parigi, ha suscitato un grande interesse una presentazione condotta dal dottor Bob Yang, che ha illustrato uno studio relativo ad un vaccino orale che sarebbe in grado di ridurre le recidive delle infezioni che interessano le basse vie urinarie, nello specifico la cistite femminile.
Il vaccino in questione, che è stato chiamato UROMUNE, è stato messo a punto dalla Immunotek S. L. in Spagna. È un prodotto composto da vari batteri inattivati. Questi ultimi, che fanno parte del microbiota dell’intestino, spesso determinano alcune infezioni urinarie. Sembra che il vaccino sia in grado di agire con efficacia anche contro altri batteri che hanno delle caratteristiche simili.
Il vaccino viene somministrato ai pazienti sotto forma di spray sublinguale ed è prevista una dose di due spruzzi ogni giorno, per un periodo complessivo di tre mesi. Si tratta di un vaccino al gusto di ananas.
I risultati della ricerca
La ricerca realizzata da dottor Yang è il primo studio che ha portato alla raccolta e all’analisi di 89 casi in un periodo di 9 anni. Durante questo tempo, il 54% dei partecipanti alla ricerca non ha manifestato altre infezioni urinarie.
Si tratta di un risultato molto positivo, visto che spesso si assiste ad una frequenza alta di recidive, che è tipica di queste infezioni. Ma è necessario comunque condurre altri studi, con l’obiettivo di verificare quanto sia efficace il vaccino in situazioni più complicate, come quelle che riguardano i pazienti con lesioni del midollo spinale, persone particolarmente vulnerabili alle infezioni urinarie. Il vaccino UROMUNE al momento non ha l’autorizzazione per la vendita nel nostro Paese e nel Regno Unito.
È fondamentale in ogni caso conoscere le principali cause delle infezioni urinarie, i metodi di prevenzione maggiormente efficaci e i sintomi a cui prestare attenzione. I medici possono fornire consigli pratici su questi argomenti e sul modo per ridurre il rischio di recidive di una condizione sanitaria molto comune. Sapere tutte le informazioni utili, anche in relazione alle possibilità di trattamento, significa agire concretamente per mantenere in perfetta salute il sistema urinario.