Il 4 settembre 1964, il 28enne Donald Shrum ed i suoi amici erano a caccia armati di arco e frecce a Cisco Grove, Placer County, California. Di lì a poco, il cacciatore avrebbe avuto un incontro molto particolare.
Durante il pomeriggio di caccia, Shrum era rimasto separato dai suoi amici e troppo lontano dal loro campo base, quindi, con l’avvicinarsi del crepuscolo, per proteggersi decise di dormire tutta la notte su un albero.
Poco dopo essersi sistemato su un robusto ramo, la sua attenzione fu attratta dalla vista di una luce bianca che zigzagava tra gli alberi. Inizialmente pensò che la luce fosse un qualche tipo di elicottero, quindi Shrum saltò giù dalla sicurezza dell’albero e iniziò ad accendere razzi di segnalazione per attirare l’attenzione su di sé. Pensava che i suoi amici avessero lanciato una squadra di salvataggio per localizzare un loro compagno scomparso.
Alla fine la luce bianca si diresse nella sua direzione fermandosi a una cinquantina di metri dall’albero.
Shrum capì quasi subito che quello che vedeva non era un elicottero, ma un oggetto dall’aspetto particolare, diverso da qualsiasi cosa avesse visto prima. Ormai spaventato, risalì sull’albero. Di li a poco vide tre esseri avvicinarsi all’albero: due degli esseri sembravano umanoidi ma il terzo sembrava un robot.
Lo shock si trasformò in breve in panico quando i tre iniziarono a scuotere l’albero nel tentativo di farlo cadere. Il robot soffiò verso di lui una sorta di vapore bianco che lo rese incosciente. Quando si riebbe, aveva la nausea, ma iniziò a lanciare fiammiferi accesi verso gli esseri, il che li fece allontanare momentaneamente dall’albero.
Ma l’assalto era appena iniziato. Shrum riuscì a caricare e scoccare una freccia contro gli strani esseri, colpendo il robot. Il colpo diretto fece scoccare una scintilla, indicando che la freccia aveva colpito una superficie metallica. Riuscì a scoccare altre due frecce contro gli esseri, causando ogni volta la dispersione del gruppo.
Poco dopo, un secondo robot si unì al gruppo e di nuovo Shrum fu reso incosciente dalle emissioni del mefitico vapore bianco proveniente dalla bocca dell’entità. Quando si svegliò nuovamente, i due esseri umanoidi stavano arrampicandosi sull’albero e Shrum cercò di contrastare la loro salita lanciando diversi oggetti presi dal suo zaino e scuotendo a sua volta l’albero.
Questo scenario andò avanti per gran parte della notte.
All’alba, arrivarono altri esseri, e questa volta un grande volume di fumo lo fece svenire del tutto.
Quando si svegliò, era appeso all’albero solamente per la cintura. Gli alieni erano finalmente scomparsi. Shrum fu salvato e riunito agli altri cacciatori. A conferma di almeno una parte della sua storia, anche uno degli altri uomini, persosi a sua volta, aveva visto l’UFO.
Che cosa erano esattamente queste creature simili a umanoidi che Shrum incontrò quella notte spaventosa in California? Non lo sappiamo, e non lo sapremo mai.
Quello che colpisce una persona razionale è il comportamento dei presunti alieni che giungono sul nostro pianeta per fare chissà cosa a un impavido cacciatore, cercando in modo goffo di neutralizzarlo e forse rapirlo.
Verità o fantasia?
O, semplicemente, uno scherzo perpetrato al cacciatore dai suoi amici? Possibile.
Non abbiamo molto se non una buffa storia che per alcuni ufologi potrebbe essere tanto più vera tanto più la storia presenta stranezze. Molti accetteranno sicuramente il racconto credendo alla buona fede del protagonista, ma spesso dimenticano che gli uomini mentono e mentono tanto più spesso, tanto più sono singolari le storie che raccontano e, in campo ufologico, di bugie ne abbiamo sentite a non finire.
Fonte: https://www.phantomsandmonsters.com