La NASA ha sempre avuto un ruolo pionieristico nell’esplorazione spaziale, e una delle sue missioni più ambiziose è la Parker Solar Probe, una sonda lanciata il 12 agosto 2018 che ha come obiettivo principale quello di avvicinarsi il più possibile al Sole, raccogliendo dati cruciali che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione della fisica solare e dei fenomeni che influenzano l’intero sistema solare.
Lo scorso 30 giugno è stato sancito un traguardo storico, il 20° avvicinamento al sole da parte della sonda, raggiungendo una distanza record di circa 4,51 milioni di miglia (7,26 milioni di chilometri) dalla superficie solare, un evento noto come perielio, avvenuto alle 3:47 UTC (11:47 p.m. EDT del 29 giugno), con la sonda che viaggiava a una velocità impressionante di 394.736 miglia all’ora (635.266 chilometri all’ora), eguagliando il proprio record precedente.
La missione della Parker Solar Probe
La Parker Solar Probe è stata progettata e costruita presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory a Laurel, Maryland, mentre la missione è stata concepita per rispondere a domande fondamentali sulla nostra stella più vicina; tra i suoi obiettivi principali possiamo trovare:
- studiare la corona solare: lo strato più esterno dell’atmosfera solare, noto per le sue temperature estremamente elevate, che possono raggiungere milioni di gradi Celsius, la sonda cercherà di comprendere i meccanismi che riscaldano la corona e accelerano il vento solare;
- esplorare il vento solare: un flusso di particelle cariche che viene emesso dal Sole e si propaga attraverso il sistema solare. La Parker Solar Probe mira a identificare le fonti e i processi che generano e accelerano questo vento;
- indagare le tempeste solari: possono avere effetti significativi sulla Terra, influenzando le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e persino la salute degli astronauti, anche qui, la sonda cercherà di comprendere meglio questi eventi per migliorare le previsioni e le misure di mitigazione.
Per sopravvivere alle condizioni estreme vicino al Sole, la Parker Solar Probe è dotata di tecnologie all’avanguardia, a partire dal suo scudo termico, chiamato Thermal Protection System (TPS), che è stato progettato per resistere a temperature superiori ai 1.370 gradi Celsius, proteggendo gli strumenti scientifici a bordo. Oltre a ciò, la sonda utilizza una serie di strumenti avanzati per raccogliere dati sulle particelle energetiche, i campi magnetici e le onde elettromagnetiche.
Fin dal suo lancio, la Parker Solar Probe ha fornito una quantità enorme di dati preziosi, ha permesso agli scienziati di osservare fenomeni solari con una precisione senza precedenti, rivelando dettagli che erano sfuggiti alle missioni precedenti, per esempio, ha contribuito a chiarire i meccanismi dietro il riscaldamento della corona e ha fornito nuove informazioni sulle strutture del vento solare.
Tecnologie innovative della Parker Solar Probe
La Parker Solar Probe è dotata di una serie di strumenti scientifici avanzati progettati per raccogliere dati dettagliati sull’ambiente solare, e tra questi possiamo trovare alcuni davvero rivoluzionari:
- FIELDS: uno strumento che misura i campi elettrici e magnetici del Sole, fondamentale per comprendere le onde elettromagnetiche e le turbolenze nel vento solare;
- WISPR (Wide-Field Imager for Parker Solar Probe): una fotocamera che cattura immagini del plasma solare e delle strutture del vento solare, inoltre fornisce immagini ad alta risoluzione che aiutano a visualizzare le dinamiche del Sole;
- SWEAP (Solar Wind Electrons Alphas and Protons): uno strumento che misura le proprietà delle particelle del vento solare, come velocità, densità e temperatura, del resto è essenziale per studiare il comportamento delle particelle cariche emesse dal Sole;
- ISʘIS (Integrated Science Investigation of the Sun): uno strumento che rileva le particelle energetiche solari, fornendo dati cruciali per comprendere i processi di accelerazione delle particelle nel Sole.
La Parker Solar Probe ha già fatto diverse scoperte significative che stanno cambiando il modo in cui comprendiamo il Sole e il suo impatto sul sistema solare. Alcune delle scoperte più importanti includono la struttura del Vento Solare, infatti ha rivelato che il vento solare è molto più complesso di quanto si pensasse, osservando strutture a piccola scala e turbolenze che non erano mai state viste prima.
Ha scoperto il perché del riscaldamento della Corona, una delle grandi domande della fisica solare è perché la corona solare sia molto più calda della superficie del Sole, la sonda ha fornito dati che suggeriscono che le onde di Alfvén, un tipo di onda magnetica, potrebbero giocare un ruolo chiave nel riscaldamento della corona.
Infine la sonda ha rilevato particelle energetiche solari con una precisione senza precedenti, permettendo agli scienziati di studiare i meccanismi di accelerazione delle particelle e le loro origini.
La Parker Solar Probe continuerà a effettuare avvicinamenti ravvicinati al Sole, con il prossimo previsto per il 30 settembre 2024, ogni avvicinamento fornirà ulteriori dati che aiuteranno a rispondere a domande fondamentali sulla fisica solare, inoltre la sonda effettuerà un ultimo flyby di Venere il 6 novembre 2024, che la porterà ancora più vicino al Sole, a una distanza di circa 3,8 milioni di miglia (6,1 milioni di chilometri)
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