La maledizione della quarta Luna

Dopo Israele anche l'India fallisce l'obbiettivo di effettuare un atterraggio morbido sulla superficie lunare.

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Sono ormai trascorse due ore abbondanti dal momento del presunto atterraggio del lander Vekram sulla superficie lunare e il centro di controllo dell’ISRO ancora non è in grado di dare notizie definitive sul destino del lander e del rover che trasportava.

Lo storico tentativo dell’India di diventare il quarto paese in grado di effettuare un atterraggio morbido sulla superficie lunare sembra ormai fallito, esattamente come è successo pochi mesi fa al lander Beresheet che recava la bandiera di Israele.

Tutto sembrava andare bene quando, a meno di 350 metri dalla superficie lunare si sono persi i contatti con il lander, tra lo sconcerto degli scienziati e dei tecnici presenti presso la sala di controllo dell’ISRO e del primo ministro indiano Narendra Modi che era arrivato sul posto, al Satish Dhawan Space Center a Sriharikota, in India, per partecipare allos torico momento.

Nei minuti successivi si sono diffuse voci incontrollate sul fatto che al momento dell’interruzione delel comunicazioni il lander Vekram si trovava quasi un chilometro e mezzo fuori rotta, cosa che rafforza l’ipotesi di un possibile impatto contro qualche asperità della superficie lunare.

Il primo ministro Modi ha diffuso un messaggio di incoraggiamento ai tecnici dell’ISRO dicendosi orgoglioso di quanto realizzato dall’agenzia spaziale indiana.

Al momento non filtrano altre notizie ma è probabile che nelle prossime ore, quando saranno stati analizzati i dati della telemetria del lander se ne potrà sapere di più.

La missione Chandrayaan-2 consisteva in tre componenti: un orbiter, un lander di nome Vikram e un rover di nome Pragyan. Il lander e il rover sono stati progettati per essere operativi per un giorno lunare – circa 14 giorni terrestri – analizzando la superficie lunare con numerosi strumenti scientifici.

Nonostante la fine del rover lunare Pragyan e del lander Vikram, l’orbiter Chandrayaan-2 continuerà a studiare la luna da lontano per circa un anno.

Dal suo punto di osservazione ad un’altitudine di circa 100 chilometri sopra la superficie della Luna, l’orbiter utilizza otto strumenti scientifici e telecamere per studiare da lontano il satellite naturale della Terra. Di seguito sono riportati i payload:

  • Uno spettrometro a raggi X per misurare l’abbondanza di diversi elementi sulla luna.
  • Un monitor a raggi X solare, che studia le radiazioni ad alta energia del sole.
  • Un radar ad apertura sintetica a doppia frequenza per mappare la superficie lunare.
  • Il Chandrayaan-2 Atmospherical Compositional Explorer 2 (CHACE 2), che studia la composizione della luna dell’esosfera , o atmosfera ultrasottile.
  • Un esperimento di scienze radio che studierà gli elettroni nella ionosfera della luna.
Il probabile fallimento di oggi segna la seconda volta che l’ISRO ha fatto schiantare un veicolo spaziale sulla Luna. La prima missione lunare del paese, Chandrayaan-1, fu stata lanciata nel 2008 e consisteva solo di un orbiter che ha condotto con successo importanti analisi sulla Luna e un dispositivo di simulazione.

L’India aveva annunciato di avere in progetto di lanciare una terza missione lunare chiamata Chandrayaan-3 nel 2024. Come Chandrayaan-2, questa missione prevede un rover lunare.