di Oliver melis
Così l’oggetto dipinto da Ventura Salimbeni (spesso chiamato Bonaventura Salimbeni) alla fine del ‘500 nella chiesa di San Pietro a Montalcino, viene definito nei siti che trattano argomenti inerenti i famosi “oggetti volanti non identificati”, OVNI l’acronimo italiano corrispondente all’americano UFO.
Come sottolinea il sito “Sprezzatura.it, nella pagina di Edicolaweb si scrive che «ricorda appunto i satelliti artificiali russi». La stessa descrizione viene data nella recente pagina di Daniela Giordano, dove si legge che «the object reigning over the center of the painting (…) is an image reminding us of the 1950s in our century, when the Russian began to explore space by putting in orbit the first artificial satellites called Sputnik, marked usually with a progressive number.».
Si parlava però del misterioso satellite già dal 1972 quando la rivista CLYPEUS nel numero 38 titolava: “Un Explorer in Paradiso? Un satellite artificiale del 600 in mezzo alla Trinità?” Lo strano dipinto veniva spiegato dall’autore che diceva di aver consultato dei sacerdoti per capire il significato del dipinto ma senza ricevere risposta.
Un altro articolo comparve nel 1981 su SKYWATCH, una rivista ufologica. Su questa rivista, scritta a macchina, in un articolo di Emy e Roberto Balbi intitolato Sputnik a Montalcino si leggeva: “Nella parte alta possiamo osservare, poggiati su una larga nuvola, a sinistra Gesù Cristo e a destra Dio Padre, i quali tengono in mano (…) due specie di antenne collegate ad una grossa sfera trasparente, ma ben solida, mediante un attacco che ricorda, senza troppi sforzi di fantasia, le moderne antenne per autoradio. Le sommità di queste piccole antenne sono sormontate l’una da una croce e l’altra da una piccola sfera (…). La sfera nella quale sono infisse le antenne si presenta come fosse di vetro ed all’interno di essa, per dare l’idea della sfericità, vi è una scena dipinta con un forte coma-astigmatismo illustrante quello che sembra essere l’interno di una stanza con una porta. Una larga fascia equatoriale, appena accennata tutt’intorno alla sfera e che si vede anche dietro ed essa per indicare la trasparenza, sottolinea ancora una volta chiaramente la realtà dell’oggetto stesso. Il particolare che comunque ci lascia più perplessi, se già non ve ne fossero altri, è senz’altro quella protuberanza, a sinistra in basso, simile all’obiettivo per telecamera, all’interno del quale si indovina la presenza di una lente.”
Fortunatamente dopo poco tempo, le ipotesi ufologiche persero rapidamente perso terreno, soprattutto dopo l’uscita dell’articolo di Samuele Ghilardi, Amos Migliavacca e Elenio Salmistraro intitolato IL SATELLITE DI MONTALCINO. Gli autori descrivono come è stato analizzato il dipinto con fotografie a distanza ravvicinata, e come le loro conclusioni siano in linea con quanto affermato da Ion Hobana: «E’ interessante presentare l’interpretazione dell’ufologo romeno Ion Hobana, grande esperto di clipeologia ed autore dell’ottimo volume “Enigme pe cerul istoriei”, secondo cui l’oggetto sarebbe un antico mappamondo, rappresentante il Creato, in cui è visibile il sole ed una forma primitiva di tracciatura dei meridiani e paralleli; inoltre il piccolo cilindro sarebbe il perno per poter fissare ad un supporto la sfera. Un esempio dell’insieme è visibile in una sala in Vaticano. Dalle analisi effettuate sulle fotografie e sul dipinto originale non si possono ricavare elementi che facciano supporre un evento ufologico, mentre sono stati riscontrati numerosi punti in comune con raffigurazioni religiose greco-ortodosse. In molte icone provenienti dai Paesi dell’Est è possibile notare sfere con gli stessi simboli e tracciati, accompagnate o dalla sola figura del Cristo o da tutta la Trinità.»
Il dipinto è simile ad altri in cui viene rappresentata la Trinità, Gesù, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e Dio Padre e tra questi personaggi immancabilmente vi si vede un globo che non è la Terra ma il globo dell’intero creato, la Sfera Celeste con annessi gli scettri del potere che erroneamente vengono scambiati per antenne di uno sputnik ante litteram.
Fonte: Sprezzatura.it