Una scoperta shock arriva da Bennu. La navicella spaziale della NASA OSIRIS REx che sta studiando l’asteroide ha rilevato che dalla superficie dello stesso partono improvvisamente pennacchi di polvere che resta in orbita intorno all’asteroide circondandolo di una foschia polverosa; si tratta di un fenomeno mai osservato prima in un asteroide.
Nei mesi in cui OSIRIS-REx ha studiato Bennu, questo insolito ejecta si è verificato non meno di 11 volte. Si tratta di un fenomeno assolutamente sconosciuto agli astronomi che rimette in discussione la nostra conoscenza degli asteroidi.
“La scoperta di questi pennacchi emessi da Bennu è una delle più grandi sorprese della mia carriera scientifica“, ha detto il principale ricercatore della missione, Dante Lauretta dell’Università dell’Arizona. OSIRIS-REx ha raggiunto Bennu, intorno al quale sta ora orbitando, lo scorso dicembre e da allora lo sta studiando. La missione della sonda è studiare l’asteroide per capire meglio il sistema solare primitivo, poiché si pensa che Bennu si sia formato contemporaneamente alla nascita del Sistema Solare. La missione comprende anche la discesa della sonda sull’asteroide per prelevarne n campione che poi sarà inviato sulla Terra.
Finora, i pennacchi non sono stati inclusi ufficialmente tra i risultati già pubblicati su Bennu, che sono dettagliati in una serie di documenti pubblicati su Nature Astronomy .
Il primo pennacchio è stato osservato il 6 gennaio scorso, e il team ha quindi tenuto sotto stretta osservazione la roccia spaziale per ulteriori individuare attività. Nei due mesi successivi, i pennacchi sono stati osservati diverse volte e gli strumenti della sonda hanno potuto tenere traccia delle particelle di polvere che vi erano contenute.
Parte della polvere si è sparsa nello spazio; altre particelle sono entrate in orbita intorno a Bennu, mentre la maggior parte è ricaduta sulla superficie dell’asteroide. Almeno quattro blocchi, tuttavia, sono rimasti nell’orbita di Bennu, destinati forse a diventare mini satelliti dell’asteroide oppure a ricadere con il tempo sulla sua superficie-
I pennacchi non rappresentano un rischio per OSIRIS-REx ma, al momento, si può ben dire che questo è tutto ciò che sappiamo su di loro (a parte l’indicazione che forse gli asteroidi sono molto più attivi di quanto pensassimo). Il team di OSIRIS-REx sta cercando di scoprire di più sulla loro origine e quale fenomeno li innesca.
“Abbiamo avuto sonde attorno ad altri asteroidi e mai nulla di simile è stato riportato“, ha dichiarato al sito New Scientist l’astronomo planetario Andrew Rivkin della Johns Hopkins University nel Maryland . “La domanda che dobbiamo porci è: perché questo asteroide è diverso?“
Abbiamo già visto pennacchi in precedenza, ma l’attività registrata su Bennu potrebbe non avere somiglianze con i pennacchi che la sonda ESA Rosetta ha osservato sulla cometa 67P. Anche quelli erano pennacchi di polvere ma gli astronomi ritengono che fossero causati da elementi ghiacciati volatili in fase di sublimazione nelle cavità sotto la superficie della cometa, causando il collasso delle cavità e la fuoriuscita della polvere verso l’esterno.
Inoltre, per quanto ne sappiamo, gli asteroidi non contengono ghiaccio; questa infatti, è una delle grandi differenze tra comete e asteroidi. Non è impossibile che Bennu contenga del ghiaccio sotto la sua superficie, però la sua posizione orbitale dovrebbe essere troppo calda perché vi si possa essere formato del ghiaccio. L’unica ragione possibile che giustificherebbe la presenza di ghiaccio sarebbe una sua formazione in qualche punto lontano del Sistema Solare da cui, successivamente, per qualche ragione l’asteroide si è spostato avvicinandosi al Sole nella sua posizione attuale.
Tra le altre scoperte, gli scienziati del Southwest Research Institute hanno trovato sulla sua superficie minerali simili a quelli dei meteoriti chiamati condriti carbonacei, che sono noti per essere ricchi di sostanze volatili e che mostrano prove di interazioni con acqua o ghiaccio.
Ciò potrebbe significare che nel disco planetario che c’era durante il periodo di formazione del Sistema Solare il ghiaccio era abbondante.
Il campione che OSIRIS-REx raccoglierà potrebbe rivelarci qualcosa in più, L’unico problema è che la discesa sulla superficie dell’asteroide sarà più complicata del previsto in quanto la superficie di Bennu è ricoperta da grandi macigni, che potrebbero rappresentare un ostacolo per la raccolta dei campioni.
Il team scientifico ha quindi dovuto ricalcolare i parametri del sito di raccolta dei campioni e adeguare il loro approccio. Per esempio, potrebbe essere necessario far scendere OSIRIS-REx su un’area più piccola del previsto, con la conseguenza di dover calcolare con molta più accuratezza la procedura di discesa.
“I primi tre mesi di osservazione ravvicinata di Bennu da parte di Osiris-REx ci hanno fatto ricordare cosa è la ricerca: sorprese, rapidità di pensiero e flessibilità“, ha chiosatolo scienziato planetario della NASA Lori Glaze.
I risultati delle osservazioni effettuate sull’asteroide Bennu sono stati dettagliati in un numero speciale di Nature Astronomy.