3 opzioni per trovare ET

E' importante rivolgere le nostre attenzioni verso pianeti rocciosi simili alla Terra nelle nostra immediate vicinanze perché non si può dialogare con ET distanti 1000 anni luce, dobbiamo trovare ET in pianeti vicini in modo tale da avviare una conversazione

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Come possiamo trovare ET? In questi ultimi anni sappiamo rispondere a una domanda, dove trovare ET, visto che abbiamo scoperto migliaia di pianeti extrasolari all’interno della Via Lattea.

Uno degli ultimi pianeti extrasolari scoperti è TOI-561b, un esopianeta di 10 miliardi di anni e un po’più grande della Terra, vecchio quasi quanto la nostra galassia. Possiamo trovare ET in mondi come TOI-561b?

La risposta è: probabilmente no. Non crediamo possibile che TOI-561b possa ospitare ET. Questo esopianeta è forse uno dei più antichi mondi finora scoperti, ma orbita attorno alla sua stella in poco più di dieci ore probabilmente fuori dalla zona abitabile.

TOI-561b è lontano, dista dal sistema solare 280 anni luce, troppo per scambiare messaggi con una qualsiasi civiltà extraterrestre. Inoltre TOI-561b è una super-Terra, un luogo poco adatto dove trovare ET.

TOI-561b tuttavia ci offre delle indicazioni. Se i pianeti rocciosi si formano da cosi tanto tempo, esisteranno molti pianeti vecchi e stabili che aumentano le probabilità di trovare ET.



Questo è sufficiente? Vediamo cosa possiamo fare per migliorare le nostre possibilità di trovare ET.

Tre cose per trovare ET

Scoprire pianeti rocciosi per trovare ET.

E’ importante rivolgere le nostre attenzioni verso pianeti rocciosi simili alla Terra nelle nostra immediate vicinanze perché non si può dialogare con ET distanti 1000 anni luce, dobbiamo trovare ET in pianeti vicini in modo tale da avviare una conversazione.

Ad affermarlo Lauren Weiss, team leader e borsista post-dottorato dell’Università delle Hawaii. Weiss ha guidato il team che ha scoperto la “Super-Terra” TOI-561b.

“Vogliamo parlare con quelli in cui forse i nostri nipoti, o i loro nipoti, potrebbero effettivamente ricevere un messaggio”, ha aggiunto Weiss. Possiamo inviare messaggi che viaggiano alla velocità della luce, quindi se un esopianeta è a 10 anni luce di distanza potremmo ottenere una risposta tra 20 anni. Questo è fattibile. Se l’esopianeta fosse distante 50 anni luce, ci vorrebbero 100 anni. Qualcuno si ricorderà di ascoltare la risposta? 

Come possiamo trovare ET quindi? Dobbiamo cercare negli esopianeti prossimi al sistema solare e per trovare gli esopianeti dobbiamo fare ricorso al telescopio spaziale TESSTransiting Exoplanet Survey Satellite della NASA. TESS analizza sezioni del cielo alla ricerca di stelle che periodicamente si attenuano, segno rivelatore del passaggio di un esopianeta. 

“La nostra migliore prospettiva in questo momento è la missione estesa di TESS”, ha detto Weiss. “È stato meraviglioso trovare piccoli pianeti vicini, alcuni dei quali sono abbastanza piccoli da essere effettivamente rocciosi, ma sono davvero difficili da trovare nell’attuale set di dati”.  

Anche altre missioni spaziali saranno fondamentali, come il James Space Webb Telescope (JWST), che verrà lanciato il 31 ottobre 2021. 

Super telescopi per trovare ET.

Gli astronomi hanno a disposizione enormi telescopi ottici terrestri per trovare ET, ma se vogliamo davvero esplorare gli esopianeti e le loro atmosfere, dobbiamo costruirne di molto più grandi. Perché?

Cercare stelle che si attenuano quando un pianeta transita davanti ad esse è un modo molto limitato di cercare esopianeti. Gli astronomi che impiegano il “metodo del transito” vedranno gli esopianeti solo nei sistemi stellari verso i quali abbiamo una linea di vista laterale: il pianeta deve essere allineato tra il telescopio e la stella per essere rilevato.

Abbiamo bisogno di telescopi in grado di trovare esopianeti attorno a tutti i tipi di stelle indipendentemente dalla nostra linea di visione del sistema stellare. 

Per questo servono telescopi più grandi, capaci di rilevare la “velocità radiale” delle stelle, cioè la minima “oscillazione” di una stella provocata dai pianeti orbitanti. Per farlo i telescopi devono essere capaci di raccogliere molta più luce, quindi devono essere molto più grandi.

“Solo una piccola frazione delle stelle ha pianeti che transitano davanti ad esse”, ha detto Weiss“Ci sono molti pianeti rocciosi là fuori che non transitano in modo da essere visibili, quindi dobbiamo costruire telescopi terrestri di 30 metri”. Queste macchine saranno fondamentali per scoprire e caratterizzare questi mondi rocciosi più vicini.

Immagini dirette degli esopianeti

Oltre a essere in grado di trovare gli esopianeti utilizzando nuovi metodi, per trovare ET i telescopi giganti dovranno essere in grado di vederli direttamente. “Alla fine avremo immagini dirette di questi pianeti rocciosi”, ha detto Weiss

Le prime immagini di pianeti extrasolari le abbiamo ottenute grazie al VLT dell’European Southern Observatory che ha immortalato due pianeti giganti in orbita attorno a una stella distante 300 anni luce.

La nuova classe di VLT sarà in grado di osservare direttamente gli esopianeti rocciosi nella zona abitabile di una stella e persino di caratterizzare le loro atmosfere. Ecco come possiamo trovare ET nelle stelle più vicine al Sole, una volta trovati gli esopianeti “giusti” il successivo passo è puntare i radiotelescopi per cercare di rilevare un qualche segnale.

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