UFO, come nasce un fenomeno: il caso Kenneth Arnold
UFO è l'acronimo, coniato nel 1952 dalla United States Air Force, di Unidentified Flying Object. Il primo avvistamento documento risale al '47 e fu riportato da Kenneth Arnold
Con questo articolo iniziamo l’esame di quella serie di eventi che hanno dato corpo al fenomeno chiamato UFO.
U.F.O. è l’acronimo, coniato nel 1952 dalla United States Air Force, di Unidentified Flying Object utilizzato genericamente per definire quei fenomeni aerei che rimangono non identificati in seguito alle verifiche degli esperti.
Con il passare del tempo, l’acronimo U.F.O. ha assunto un significato diverso ed ha cominciato ad essere utilizzato come sinonimo di “nave spaziale extraterrestre“, entrando a far parte dell’immaginario collettivo. Il fenomeno U.F.O. nasce ufficialmente quando Kenneth Arnold segnalò la presenza di nove dischi volanti, avvistati mentre sorvolava il Monte Rainer; era il 24 Giugno del 1947.
Kenneth Arnold definì quegli oggetti come dei dischi volanti e, da allora, i mezzi di informazione, e soprattutto gli ufologi, adottarono la definizione. Quando avvenne l’avvistamento, Kenneth Arnold era a bordo del suo aereo, un Call air A2, e partecipava alla ricerca di un velivolo militare disperso.
Egli osservò nove oggetti volare in formazione vicino al Monte Rainer (Washington), oggetti che, alcuni anni più tardi, descrisse a dei giornalisti come dei dischi che si muovevano come un piattino lanciato sull’acqua; da qui la definizione Flying Saucers, cioè piatti volanti.
Dopo l’avvistamento Arnold atterrò a Yakuma, nello Stato di Washington, e fece rapporto all’Amministrazione dell’aeronautica civile poi prosegui verso Pendleton, in Oregon, dove atterrò per rifornire e raccontò la sua storia ad ad un gruppetto di curiosi tra i quali erano presenti dei giornalisti.
L’aspetto degli oggetti osservati:
In una prima descrizione Arnold definì gli oggetti come sottili, piani, arrotondati nella parte anteriore ma tagliati nella parte posteriore e terminanti con due punte più o meno come un piattino.
In una seconda descrizione li raffigurò come un piatto da torta tagliato a metà, con un triangolo convesso nella parte posteriore.
Il Portland Oregon Journal riportò la descrizione di Arnold che fu: “Avevano la forma di mezzelune, ovali nella parte anteriore e convessi nella parte posteriore, sembravano dei grossi dischi piatti“
In un rapporto redatto per l’intelligence dell’Army air force il 12 luglio, Arnold paragonò gli oggetti a dei piatti e scrisse “sembravano più larghi che lunghi, il loro spessore era circa 1/20 della loro lunghezza“.
In una riunione con due ufficiali dell’intelligence dell’AAF, Arnold disse che uno degli oggetti era più grande degli altri e dalla forma di una mezzaluna.
Kenneth Arnold divenne famoso, rilasciò interviste e scrisse articoli, venne anche spedito da un editore di Tacoma ad indagare su un caso UFO noto come “l’incidente di Maury island” ma passò poi le indagini all’AAF. Arnold non ritrattò mai il suo avvistamento.
Tentativi di spiegazioni:
Donald Menzer, Astronomo, parlò di un miraggio.
Philip J. Klass, Giornalista scientifico, spiegò l’avvistamento con delle meteore.
Altri ipotizzarono l’avvistamento dell’ala volante (il primo prototipo di aereo “sthealt”).
Come mai questo caso divenne cosi importante?
Una concomitanza di eventi, i giornalisti al “posto giusto” al “momento giusto”, e forse il fatto che Arnold fosse un pilota esperto. Gli ufologi in genere tengono in grande considerazione i resoconti dei piloti, perché i piloti sono addestrati e conoscono tutto quello che si muove nel cielo, o quasi tutto, e difficilmente possono prendere lucciole per lanterne.
Ma è veramente cosi?
Arnold vide veramente dischi volanti extraterrestri come molti credono?
Arnold, indubbiamente, vide qualcosa, o almeno credette di vedere qualcosa, ma chi vede qualcosa di strano o anomalo non ha elementi per capire cosa ha visto, soprattutto quando le condizioni non sono ideali per ricavare dei dati dall’osservazione e Arnold di dati ne portò veramente pochi.
Gli oggetti erano nove e si muovevano “rimbalzando” o cosi, almeno, parve a lui e sulla forma non dice molto anche grazie alla confusione ingenerata dalle troppe descrizioni riportate dai giornalisti.
In generale, la forma che ricaviamo è quello di una falce più o meno, di velocità, distanze e dimensioni neanche a parlarne, osservare un qualcosa di poco definito per pochi secondi non consente di fare valutazioni approfondite.
Cosa ha visto allora? Nove ali volanti in esercitazione?
Le ali volanti venivano testate negli anni 40 ma il contratto di produzione fu chiuso a Maggio e l’ala volante YB 49 con motori a getto volò per la prima volta il primo ottobre del 1947. Cosa vide Arnold? Un UFO, o degli UFO, oggetti volanti che non possiamo identificare con certezza.
Quando non c’è certezza da una parte, non ce ne deve essere nemmeno dall’altra, quindi, con buona pace degli appassionati di ufologia, nessuno può affermare che Arnold vide mezzi extraterrestri.