I fatti risalgono a 40 anni fa, quando una sera del 1979, il protagonista della vicenda, Filiberto Cardenas, si trovava in auto nella periferia di Hialeah in Florida in compagnia di un amico, Fernando Marti, la moglie di questo e la loro figlia tredicenne.
Di lì a poco, l’auto smise improvvisamente di funzionare e tutte le luci si spensero. I due amici scesero dall’auto e si diedero da fare per capire la natura del problema quando vennero quasi abbagliati da strane luci rosse e viola lampeggianti che emettevano un rumore simile al ronzio di uno sciame di api.
La macchina prese a vibrare mentre la luce diveniva di un bianco quasi accecante. Davanti agli occhi increduli dei suoi amici, Cardenas venne improvvisamente sollevato da terra, senza che lui stesso potesse opporre resistenza. L’amico Fernando parlò di un oggetto luminoso che attrasse come una calamita Filiberto e che poi si allontanò in volo velocemente.
Fernando, venne ritrovato un paio di ore dopo a circa 16 chilometri di distanza, su una grande via di comunicazione, la Tamiani Trail, dove rischiò di essere investito dalle auto che percorrevano la strada.
Di quello che gli era successo in quelle due ore Filiberto non ricordava assolutamente nulla.
Si occupò del caso un avvocato ed investigatore UFO di nome Virgilio Sanchez Ocejo oltre che le autorità di polizia locali che si limitarono a scrivere sul rapporto “Incontro ravvicinato del terzo tipo“.
Successivamente, Cardenas, sottoposto ad ipnosi regressiva, dichiarò inizialmente di non poter raccontare quanto vissuto in quella esperienza perché così gli era stato ordinato. Con il passare del tempo, però, Cardenas decise di raccontare la sua avventura ricca di particolari surreali.
La storia surreale di Cardenas
Filiberto raccontò di essersi svegliato immobilizzato davanti ad uno strano essere simile ad un robot e a due umanoidi vestiti con tute aderenti. I due presunti alieni gli avrebbero parlato prima in tedesco, poi in inglese e infine in spagnolo utilizzando uno stranissimo sistema fonico che si attivava schiacciando una sorta di manopola posta sul petto.
Successivamente, lo stesso Cardenas sarebbe stato condotto alla presenza di un terzo essere assiso su un alto trono, vestito con un mantello e con una collana da cui pendeva una strana pietra triangolare. Anche con questo misterioso personaggio si sarebbe instaurata un’incredibile conversazione un po’ in spagnolo, un po’ in maniera telepatica.
In seguito, Cardenas venne trasportato a grande velocità, attraverso un tunnel fatto di acqua solidificata, in una stranissima base sottomarina, una specie di grande città sotto il livello del mare, dove avrebbe conosciuto altri presunti alieni tra cui un umano che collaborava con essi.
Cardenas, come ogni rapito che si rispetti, venne sottoposto ad una serie di complicati esami e poi successivamente istruito tramite un monitor sul quale venivano trasmesse delle immagini. Dopo un tempo che gli parve lungo diversi giorni, in realtà erano passate solo due ore, venne riportato sulla Tamiani Trail.
Gli alieni
Secondo quanto riferito da Cardenas, gli alieni erano dotati di occhi dal taglio vagamente orientale, con ciglia, nasi piccoli e schiacciati, larghe bocche apparentemente senza labbra e barbe rade. Un particolare aveva destato la sua attenzione: sulle tute all’altezza del petto era disegnato uno strano simbolo composto da un serpente su una ics schiacciata.
In seguito Cardenas raccontò di essere salito qualche giorno dopo, questa volta in compagnia della moglie, su una rampa di accesso che portava a quella che gli sembrò essere una nave spaziale dove avrebbe dialogato amichevolmente con gli occupanti, gli stessi che lo avevano rapito in precedenza.
Avrete notato qualcosa di diverso dalle solite abduction che imperano nei siti web e nelle riviste dedicate all’ufologia: questo non è un classico rapimento dove il protagonista viene rapito, analizzato, studiato e poi rilasciato in stato confusionale, ma è anche, almeno nella seconda parte, qualcosa di simile a un’avventura contattistica che ci riporta ai famosi contattati che hanno fatto sognare intere generazioni di appassionati di ufologia, ricorderete Adamski e Meyer, solo per citarne alcuni.
Queste storie vanno lette con occhi critici e seppur con un alto coefficiente di stranezza, che le potrebbe rendere in qualche modo troppo complesse per essere state inventate di sana pianta, non sono dissimili dalle storie circolanti da ormai una sessantina di anni.
Alcuni possono sottolineare che il protagonista sia stato ritrovato a sedici chilometri di distanza dal presunto punto del contatto e che in due ore solo una persona ben allenata avrebbe potuto percorrere tale distanza.
Giusto, ma chi ci assicura che Cardenas sia stato ritrovato proprio dove raccontano lui e i suoi amici?
La testimonianza degli automobilisti che si videro comparire quell’uomo all’improvviso, come se fosse appunto piombato dal cielo?
E chi sarebbero questi automobilisti? In questi anni nessuno è mai venuto allo scoperto per avvalorare questa tesi.
Altri potrebbero sottolineare l’utilizzo della regressione ipnotica che consentirebbe di scavare nel subconscio per ritrovare memorie smarrite di eventi traumatici, ma tale pratica viene considerata dalla maggior parte degli specialisti e più in generale dalla comunità scientifica una procedura pseudoscientifica che crea dei falsi ricordi. I
l subconscio si troverebbe sotto l’influenza delle informazioni e dei suggerimenti forniti dal terapeuta e non riuscirebbe a distinguere tra ricordi reali e illusori.
Alcuni ufologi hanno fatto notare che gli eventi si sarebbero svolti in basi segrete sottomarine che vengono spesso citate in molti casi di rapimenti ma, ancora una volta, non sembra che tirare in ballo argomentazioni del genere fino a citare famigerati triangoli delle Bermuda porti a chiarire qualcosa.
Fonte: Elzeviro