L’antica città egizia di Heracleion, nota anche come Thonis, era un tempo un vivace porto commerciale. Ora, si trova a 45 metri sotto il Mar Mediterraneo. Di recente, i subacquei hanno rivelato forse la migliore scoperta da quando la città sommersa è stata riscoperta due decenni fa.
Nella loro più recente spedizione subacquea, esperti egiziani ed europei hanno trovato resti significativi di un grande tempio sotto il mare, nonché diverse navi cariche di tesori come monete e gioielli.
Gli archeologi guidati da Franck Goddio, che era già stato responsabile della prima esplorazione subacquea di Heracleion, pensano di aver trovato le colonne di pietra del tempio principale della città (chiamato Amun Garp), così come i resti di un tempio greco più piccolo.
I notevoli tesori mostrano come l’incantevole sito sveli ancora i suoi segreti molti anni dopo che è stato esplorato per la prima volta, mentre migliaia di anni di sedimenti e fango vengono setacciati.
Queste scoperte sono state rese possibili grazie a una gamma di sofisticati strumenti di scansione in grado di discernere gli oggetti sul fondo del mare e persino al di sotto di esso, nonostante i sedimenti accumulati.
Unendo i dati geofisici di posizionamento satellitare, ecoscandagli, magnetometri a risonanza magnetica nucleare e sonar a scansione laterale, i ricercatori hanno acquisito scansioni così complete che il team ha scoperto un gruppo di porte vicine a Heracleion che non erano ancora state individuate.
Armati di queste informazioni, gli archeologi sommozzatori si sono immersi nei resti dell’antica città per un esame più approfondito. Per quanto riguarda gli altri reperti oltre ai templi, i sommozzatori hanno riferito di avere trovato monete di bronzo del regno di Tolomeo II (dal 283 al 246 a.C.), oltre a ceramiche, gioielli e utensili per la conservazione trovati nei resti di diverse navi.
Gli archeologi hanno anche estratto monete dell’era bizantina, il che significa che è probabile che la città sia stata abitata almeno fino al IV secolo. Un’altra scoperta effettuata è stata il ritrovamento della parte mancante di una barca cerimoniale che era stata trovata in uno scavo precedente.
Ulteriori scoperte sono state fatte a Canopo, un’altra città sommersa nelle vicinanze. Tra i ritrovamenti effettuati in quest’ultimo sito, monete dell’era tolemaica e bizantina, oltre ad anelli e orecchini di epoca tolemaica.
Monete e gioielli recuperati. (Christoph Gerigk / Franck Goddio / Fondazione Hilti)
Si ritiene che Heracleion sia stata costruita nell’VIII secolo a.C. nei pressi del delta del fiume Nilo, ed è così chiamata perché una leggenda vuole che l’eroe Ercole una volta la visitò. Ora è anche informalmente nota come l’Atlantide egiziana.
“Gli oggetti recuperati dagli scavi illustrano la bellezza e la gloria delle città, la magnificenza dei suoi grandi templi e l’abbondanza di prove storiche“, afferma una descrizione del progetto sul sito web di Goddio.
“Statue colossali, iscrizioni ed elementi architettonici, gioielli e monete, oggetti rituali e ceramiche – una civiltà congelata nel tempo“.
Perché sia finita sott’acqua rimane un mistero per gli storici, ma la migliore ipotesi è che l’innalzamento del livello del mare, l’attività sismica e le fondamenta fatiscenti abbiano fatto scivolare l’intera città sul fondo del Mediterraneo, almeno 1.000 anni fa.
Ora il team di archeologi si sta apprestando ad illustrare le scoperte effettuate in una pubblicazione su una rivista scientifica. Resta, però, moltissimo lavoro da fare, secondo una stima effettuata da Goddio solo il 5 percento della città è stato rivelato.
Molte altre scoperte importanti potrebbero ancora giacere sul fondo del Mediterraneo in attesa di essere riscoperte.