Progetto Planet Patrol: anche tu puoi aiutare la NASA ad identificare gli esopianeti

La NASA ha chiesto aiuto a tutti per contribuire a trovare glie esopianeti attraverso un sito web appena lanciato chiamato Planet Patrol. Questa piattaforma di citizen science consentirà a tutte le persone di collaborare con astronomi professionisti nella loro ricerca di mondi simili al nostro

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La NASA ha deciso di investire in un progetto che permetterà alle persone di aiutarla a identificare i cosiddetti esopianeti, ovvero pianeti alieni orbitanti in sistemi solari diversi dal nostro: si tratta del Planet Patrol, e si servirà delle immagini riprese dalla sonda TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) dell’agenzia spaziale statunitense.

Riuscire a riconoscere gli esopianeti è un’attività relativamente recente, ma che ha subito un incremento importante grazie al perfezionamento delle tecniche e all’ interesse scientifico sempre più crescente nel trovare corpi celesti simili alla Terra.

Le tecniche utilizzate prevedono lo studio della variazione della luminosità delle stelle: quando un pianeta passa davanti alla sua stella, blocca parte della luce emessa, rendendola apparentemente meno luminosa durante il suo transito. Studiando questa variazione periodica è possibile, in teoria e ormai anche in pratica, stabilire la presenza di un esopianeta. La difficoltà, però, sta nella sensibilità richiesta per gli strumenti scientifici: un qualsiasi pianeta è infatti incredibilmente più piccolo della sua stella, anche nel caso di giganti gassosi, e la luce bloccata è molto poca. Servono quindi strumenti potenti e osservazioni ripetute prima di avere la certezza di aver trovato un esopianeta.

La maggior parte del lavoro viene svolto dalle macchine e dagli algoritmi, che sono in grado di processare un volume significativo di dati contemporaneamente. In diverse circostanze, però, la mente umana rimane la risorsa migliore per potercsvokgere nella maniera adeguata questo tipo di lavoro e per comprendere se un segnale appartiene effettivamente a un esopianeta o meno.

Veselin Kostov, ricercatore NASA a capo del progetto Planet Patrol, ha dichiarato: “I metodi di processamento automatico dei dati di TESS a volte falliscono nell’identificare un impostore che sembra un esopianeta. L’occhio umano è molto bravo a riconoscere questi impostori, e abbiamo bisogno dei citizen scientist per aiutarci a distinguere gli effettivi pianeti dagli artefatti”.

Se anche tu vuoi partecipare al progetto, ospitato sulla piattaforma di citizen science Zooniverse, puoi seguire questo link. Non si tratta comunque dell’unico progetto a caccia di esopianeti che utilizza i dati di TESS: è infatti in corso anche la campagna Planet Hunters TESS, che usa gli stessi dati ma da una prospettiva diversa.