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Perché i pianeti del sistema solare orbitano sullo stesso piano?

Se hai mai guardato un modello del sistema solare, probabilmente avrai notato che il sole, i pianeti, le lune e gli asteroidi si trovano all'incirca sullo stesso piano. Ma perché?

Se hai mai guardato un modello del sistema solare, probabilmente avrai notato che il sole, i pianeti, le lune e gli asteroidi si trovano all’incirca sullo stesso piano. Ma perché?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo viaggiare fino all’inizio del sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa.

Il sistema solare era solo un’enorme nuvola rotante di polvere e gas

A quei tempi, il sistema solare era solo un’enorme nuvola rotante di polvere e gas, spiega Nader Haghighipour, un astronomo dell’Università delle Hawaii a Mānoa. Quella nuvola misurava 12.000 unità astronomiche (AU) di diametro (1 AU è la distanza media tra la Terra e il sole, ovvero circa 150 milioni di chilometri).

Quella nuvola è diventata così grande che, anche se era solo piena di polvere e molecole di gas, iniziò a collassare e rimpicciolirsi sotto la sua stessa massa.

Quando la nube rotante di polvere e gas iniziò a collassare, si appiattì anche. Immagina un pizzaiolo che lancia in aria una lastra di pasta che gira. Mentre gira, l’impasto si espande ma diventa sempre più sottile e piatto. Questo è quello che è successo al primissimo sistema solare.

Nel frattempo, al centro di questa nuvola sempre più appiattita, tutte quelle molecole di gas venivano schiacciate insieme così tanto che si riscaldarono. Sotto l’immenso calore e la pressione, gli atomi di idrogeno ed elio si fusero e diedero il via a una reazione nucleare lunga miliardi di anni formando una piccola stella, il Sole

Era nato il sistema solare.

Nei successivi 50 milioni di anni, il Sole ha continuato a crescere, raccogliendo gas e polvere dall’ambiente circostante ed eruttando ondate di intenso calore e radiazioni. Lentamente, il Sole assorbì, nella sua crescita, tutta la polvere ed i gas in una specie di ciambella di spazio, facendosi il vuoto intorno.

Man mano che il sole cresceva, la nuvola continuava a collassare, formando “un disco attorno alla stella che divenne sempre più piatto“, ha detto Haghighipour.

Alla fine, la nube divenne una struttura piatta chiamata disco protoplanetario, in orbita attorno alla giovane stella. Il disco si estendeva per centinaia di UA ed era spesso solo un decimo di quella distanza, come ha spiegato Haghighipour

(Un disco protoplanetario è una struttura discoidale di gas e polveri in orbita attorno a una stella o, più spesso, a una protostella. I dischi protoplanetari raggiungono dimensioni che vanno da qualche decina di unità astronomiche (U.A.) sino ad arrivare a 1000 U.A., con temperature che variano tra le decine di kelvin nelle zone più esterne sul piano dell’orbita del disco sino al migliaio di kelvin nelle parti più interne e superficiali dello stesso. I dischi protoplanetari sono il luogo di formazione dei sistemi planetari).

Per decine di milioni di anni da allora in poi, le particelle di polvere nel disco protoplanetario turbinarono dolcemente, urtandosi occasionalmente l’una contro l’altra. Alcune, in seguito a questi urti, si fusero. E nel corso di quei milioni di anni, quelle particelle diventarono grani lunghi un millimetro, e quei grani poi divennero ciottoli lunghi un centimetro, e i ciottoli hanno continuato a scontrarsi e ad attaccarsi insieme. 

Alla fine, la maggior parte del materiale nel disco protoplanetario si unì per formare oggetti enormi. Alcuni di questi oggetti sono diventati così grandi che la gravità li ha modellati in oggetti sferici: erano nati i pianeti e lune. Altri oggetti assunsero forme irregolari, come asteroidi, comete e piccole lune. 

Nonostante le diverse dimensioni, questi oggetti hanno continuato ad orbitare intorno al Sole, rimanendo più o meno su quello stesso piano da dove hanno avuto origine i loro materiali da costruzione. Ecco perché, ancora oggi, gli otto pianeti del sistema solare e altri corpi celesti orbitano più o meno allo stesso livello.

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