Nuove scoperte nella Valle dei Templi

Gli scavi del Tempio D sono stati condotti da un team della Scuola Normale di Pisa, sotto la direzione del professore Gianfranco Adornato. Rinvenuti materiali ceramici e frammenti di produzione attica e ionica

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Si è conclusa la prima campagna di scavi nella Valle dei Templi ad Agrigento, effettuata dagli allievi della Scuola Normale Superiore di Pisa, nell’ambito della convenzione con il Parco Archeologico diretto da Roberto Sciarratta. L’équipe di ricerca è stata diretta dal professore Gianfranco Adornato, aggregato di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Scuola Normale.
Durante gli scavi sono emersi una serie di reperti che gettano nuova luce sulle fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio dedicato a Hera Lacinia (Tempio D).
Sulla collina meridionale sono stati rinvenuti materiali ceramici e frammenti di produzione attica e ionica che possono essere inquadrati cronologicamente nella prima generazione della colonia, fondata intorno al 580 a.C..
Si tratta di evidenze che indicano come subito dopo la fondazione quest’area della città, forse già con una destinazione cultuale, fosse frequentata dai coloni.
Di particolare interesse è il rinvenimento del tetto marmoreo, la pavimentazione e le lastre di rivestimento della cella del tempio di età classica che, come riportano le fonti letterarie, fu distrutto nel 406 a.C., durante l’assedio dei Cartaginesi. Altri materiali forniscono invece indizi interessanti relativi alle successive fasi del monumento, fino a giungere all’età medievale, con la testimonianza di due monete coniate sotto Federico II e Federico III.
Il direttore Sciarratta ha commentato: “Una sinergica e fattiva collaborazione, quella tra il Parco e la Scuola Normale che si riverbera non solo sulla tutela e valorizzazione del sito archeologico ma anche nell’ambito della ricerca e della didattica, e che rientra a pieno tra le azioni di Archeologia Pubblica di cui il Parco si fa promotore da anni”.
“I promettenti risultati – ha affermato il professor Adornato – ci sollecitano a investigare l’area con maggiore attenzione. Abbiamo rinvenuto, per la prima volta sulla Collina meridionale, numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste; questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato), esistente prima della monumentalizzazione dell’area sacra e del tempio, avvenuta intorno alla metà del V secolo a.C.”.
Fonte: Arte Magazine