di Giovanni Villarosa – Esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO, Vice Presidente di SECURTEC
Per una volta accantoniamo l’emergenza Covid ed occupiamoci del settore hospitality nelle sue più “consuete” vulnerabilità. Partiamo dalle vulnerabilità prettamente di security, dal tema cyber fino al furto delle identità degli ospiti, passando per il settore safety dell’antincendio, sino ad arrivare alla più classica delle criticità: le intrusioni di estranei alla reception, spesso priva di protezioni e controlli. Problematica che espone le strutture addirittura a rischi di natura terroristica.
Come arginare tutto ciò? Mettendo in campo solidi framework di sicurezza, progettati ad hoc, che trasformino lo “stato dell’arte” in un approccio logico basato sul principio di detect and response security. Policy e procedure sono indubbiamente altri tools per mettere in sicurezza le infrastrutture aziendali, che andranno poi integrati con affidabili tecnologie; in altre parole, le aziende non potranno più limitarsi a una grossolana logica di difesa, ma dovranno implementare tutti gli strumenti e i processi che permetteranno loro di garantire un concreto livello di sicurezza. Ad esempio, i sistemi di videosorveglianza integrati alla biometria, o i sistemi di controllo degli accessi nelle aree comuni o delle singole stanze, sistemi oggi integrabili con i singoli smartphone della clientela, con un doppio obiettivo: snellimento dei servizi resi e aumento della sicurezza.
Terrorismo e ospitalità
Il mutato quadro geopolitico internazionale ha fatto sì che anche un settore apparentemente neutro come quello dell’ospitalità alberghiera divenisse un obiettivo di natura terroristica: ciò ha allamato l’opinione pubblica, incidendo negativamente sul fatturato globale del settore. L’ambito hotelleria, nel contesto più generale del turismo, va in realtà considerato come un settore infrastrutturale critico, e come tale va trattato. I fatti di cronaca degli ultimi anni ci raccontano di un settore tra i più colpiti da diverse cellule terroristiche, con assalti cruenti contro persone e strutture.
Furto di identità
Senza dimenticare un’altra fonte di rischio, oggi più che mai attuale: il furto dell’identità personale, una vulnerabilità legata alla sicurezza dei dati e delle informazioni, che ogni organizzazione alberghiera dovrebbe affrontare con maggior rigore, perché siamo ancora lontani da un’accettabile garanzia; parliamo delle classiche frodi connesse all’uso della carta di credito con dari conservati nei database commerciali delle amministrazioni, o la cattura dei dati personali di navigazione tracciati dalle reti Wi Fi. Leggendo l’ultima statistica che parla dei settori colpiti dalle Advanced Persistent Threats (ATP), elaborata da FireEye, il settore della hospitality, con 12 attacchi su 100, risulta essere il terzo settore più colpito nel mondo, dopo il 23% del financial e il 17% del business.
Attenti alle reti
Per un’organizzazione alberghiera, dunque, proteggere i dati della clientela dalla crescente attività di pickpocketing, rappresenta una garanzia reputazionale di difesa dalle attività di cyber espionage (attacchi mirati e persistenti, portati avanti con notevole expertise tecnica, contro le infrastrutture informatiche aziendali, dove risiedono tutti i dati e le informazioni della clientela). In particolar modo le aggressioni ATP sono rivolte ai sistemi Wi-Fi – le reti wireless interne che gli hotel mettono a disposizione dei loro ospiti, ma che hanno scarse garanzie di protezione.
Quanto sin qui detto, se sottovalutato, porta l’organizzazione alberghiera ad una perdita di vantaggio competitivo sul mercato. Dunque, come intervenire? I sistemi di videosorveglianza, integrata con l’analisi delle targhe dei veicoli, aiuta molto nel tenere fuori gli intrusi dal perimetro della struttura, con un positivo risparmio sui servizi di vigilanza e aumentando nel contempo il livello di sicurezza.
Biometria vs furto d’identità
I sistemi biometrici sono l’altra soluzione di sicurezza e monitoraggio adeguata per soddisfare questa esigenza, in quanto si basa sulle caratteristiche fisiologiche di ogni singolo individuo, praticamente impossibili da replicare. Se integrata alle tipiche tecnologie delle smart card, diventa un binomio tanto efficiente quanto efficace, perché elimina gli input manuali, lo scambio di documenti d’identità e inutili perdite di tempo che generano vulnerabilità. E il mercato della sicurezza nel settore dell’ospitalità va proprio in questa direzione: leggendo il rapporto di Research and Markets sul “Global Biometrics in Hospitality Sector 2016-2020”,la domanda di sistemi di identificazione affidabili nel settore hospitality è in forte crescita, supportata anche dalle App contenute negli smartphone, oggi sempre più affidabili e performanti.